leggereste raccont erotico scritto su voi

Leggereste un racconto erotico scritto su voi?

amanti

Oggi avevamo voglia di parlarvi di letteratura erotica. Una delle ultime volte che lo abbiamo fatto abbiamo parlato di fan fiction e di come il porno scritto da perfetti sconosciuti sia spesso e volentieri migliore di qualsiasi altra opera pubblicata della stessa tipologia.  Ma se la scrivessero su di voi, come reagireste?

histoire d'o dominazione sesso

Histoire d’O: dominazione e sesso tornano in libreria

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Histoire d’O torna in libreria. Un classico. L’imperdibile per chi ama il BDSM o semplicemente la letteratura erotica. Se c’è un libro che non necessita davvero di presentazione è lui. Sesso estremo e sottomissione: insomma il romanzo erotico più famoso del ventesimo secolo.

La regola del Venerdì, un racconto erotico e seducente

Quando parliamo di racconti erotici pensiamo che a scriverli siano sempre e solo le donne, le uniche capaci di raccontare passioni folli e amplessi selvaggi senza cadere mai nella volgarità. Ma questo è solo un luogo comune (uno dei tanti) che avvolgono un genere narrativo tanto particolare.

Che il dono della scrittura erotica non sia appannaggio esclusivo del gentil sesso ce lo dimostra Milo Blue con “La regola del Venerdì“, un racconto sensuale ma raffinato uscito per i tipi di Emma Books, casa editrice digitale.

Racconti erotici: Post Coito

La prima cosa che fai quando ti alzi dal letto è aprire le tende.
«È per far entrare un po’ di luce» mi dici. Intanto lo fai sempre, anche se sono le cinque del mattino, e fuori è ancora buio. Ti sporgi appena dalla finestra e guardi il mondo che è là fuori. Nel frattempo io guardo te, guardo il tuo corpo nudo, immobile nella penombra. E naturalmente guardo il tuo cazzo, che ad ogni battito delle mie ciglia si solleva un poco, vuoi per abitudine, vuoi per vanità.

Racconti erotici: Gusto Fragola (seconda parte)

Continua da qui:

«Va bene hai vinto. Le chiavi sono nella libreria, il portagioie sull’ultimo scaffale…»
Nessuna reazione, nemmeno un urrà, un canto di vittoria. Marco mi sta fissando, fermo davanti al cassettone. Nella mano destra stringe un pagliaccetto in seta nera, nella sinistra invece ha una scatola di…

«Preservativi» dice. E subito aggiunge «Gusto fragola. Ma che brava.»

Racconti erotici: Gusto Fragola (prima parte)

«Bastardo! Impotente! Frocio!»
Sputo parole senza pensare. Le sputo dritte in faccia al mio ex marito.
Non è una cosa molto saggia, specialmente se il tuo ex è un poliziotto fuori di testa che ti ha ammanettato al letto in camicia da notte e vestaglia. Ma sono troppo incazzata per fare la cosa giusta.

Racconti erotici: Poche armonie

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Non voglio discutere, ma desidero solo fare l’amore con te. Da tempo non ci tocchiamo, sembriamo due amanti che si vedono quando possono, e invece siamo una coppia che si ama. Tu mi ami? Amareggiata e delusa, ingoio sempre il mio solito pasto e per di più, freddo. La nostra sfera sessuale supera ogni limite, eppure ci diamo tutto ora e rimandiamo per sempre. A te va bene così, non importa e fai finta di niente. Io non posso credere a tanta disinvoltura del tuo egoismo. Non contano i miei pensieri, non sono importanti. A me non piace più stare male e non lo merito. Basta.

Ricordo il tuo desiderarmi. Ricordi il mio desiderarti. Sfrenato è il nostro delirio, dove il mio tocco sa di incanto. Ma tra di noi c’è sempre qualcosa che rovina, che blocca, che consuma prima di noi. Io sento cose che tu non senti, e viceversa. Rotolare il destino, è un rifugio di un cuore infranto. Maledetta perplessità che gioca come un rogo al vento. Il mio corpo ha sete di sesso, perchè Sexista io sono. A te non interessa il mio andamento, mi cerchi solo quando a te va. A me così non va.

Racconti erotici: Camaleonti

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Le sue spalle sono una sorpresa. Non pensavo che Trevor avesse delle spalle così larghe. Capisco perché le giacche non gli cadono mai bene, o troppo larghe, o corte di manica. Non l’ho mai visto nudo, non ho mai sentito il sapore della sua bocca prima d’ora. Sa di whisky, ha bevuto, beve sempre più spesso e più forte. Trevor mi abbraccia e mi tira a sé, mi passa le mani sul seno, sui fianchi, e fa tutto questo senza un gemito, senza un sospiro. È freddo, distaccato. Mi conosce bene e non si fida. Sa che non faccio mai nulla senza uno scopo, e probabilmente si sta già chiedendo dov’è che voglio arrivare. Mi sfila via la maglia, il reggiseno, mi accarezza la curva della schiena con le dita, ed avverto un brivido. Non lo aveva mai fatto, almeno non così, con tanta tenerezza. I suoi occhi sono aperti su di me. Sono di un verde chiarissimo, e sembrano chiedersi il perché. Perché sta accadendo proprio adesso.

Ma Trevor non ha il tempo di trovare una risposta, le mie mani già lo sfiorano, gli scivolano tra le cosce, fino all’inguine. Non posso fare a meno di toccarlo, di baciarlo, di perdermi nel suo odore, mentre con la lingua disegno mille arabeschi sul suo corpo. Guardo gli occhi di Trevor che sfumano nel verde più intenso, e lo sento deglutire.

Racconti erotici: un piccolo estratto da Fetish Sex

racconto bdsm

Molti pensano che la schiavitù sia violenza, tortura, una mera faccenda di fruste e catene, ma non è così. La vera schiavitù è molto più complessa. La schiavitù è innanzi tutto un’attitudine mentale. È guardare in faccia i propri limiti e capire che se non si è abbastanza forti da comandare, si deve essere altrettanto forti da sottostare a chi ha davvero autorità.

Il mio Padrone non ha bisogno di incatenarmi, di imbavagliarmi o di mettermi in faccia una di quelle buffe maschere di lattice nero. Quelli sono materiali di scena, accessori per coppie borghesi in vena di una serata un po’ trasgressiva.

Racconti Erotici: Bello

Nudo-maschile

Se al posto tuo ci fosse un altro, per descriverlo userei parole come “affascinante” o “intrigante”. Parole che non significano niente, e che alla fine uso solo per prendere in giro chi pensa di avere qualcosa da dire, o da dimostrare. Invece, tu per me sei “bello”. Bello da qualsiasi punto di vista io ti guardi, bello sotto ogni angolazione, di fronte o di profilo, illuminato dalla luce o perso nel buio di una tenda spessa un dito. Bello quando ti muovi nel sonno, bello quando ti alzi e resti per un attimo al centro della stanza, nudo, immobile, coi segni del cuscino ancora sulla faccia. Bello quando vai a pisciare e lasci la porta aperta, perchè in fondo non te ne frega niente del pudore, o della privacy, o di me.

Io non cambio idea facilmente, questo l’hai imparato col tempo, e l’hai imparato a tue spese. Oggi ne porti i segni, domani ne andrai addirittura fiero. Io sono quella piccola ruga che si nasconde sotto il tuo occhio sinistro, io sono la novità, il mistero, il pericolo che cercavi. Io sono il corpo che scavi con la mente, con le mani, con la lingua. Sono la bocca semi aperta che cerca la tua pelle, sono il morso che ti blocca alla gola, sono il pugno che ti ha colpito quando non te l’aspettavi. Sono il corpo che vorresti raccontare, se prima avessi imparato a leggere. Ma la grammatica non ti interessa, e puntualmente chiudi gli occhi sulle avvertenze e precauzioni d’uso che sono scritti sulla mia pelle. Io sono l’effetto indesiderato.