Racconti erotici: Poche armonie

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Non voglio discutere, ma desidero solo fare l’amore con te. Da tempo non ci tocchiamo, sembriamo due amanti che si vedono quando possono, e invece siamo una coppia che si ama. Tu mi ami? Amareggiata e delusa, ingoio sempre il mio solito pasto e per di più, freddo. La nostra sfera sessuale supera ogni limite, eppure ci diamo tutto ora e rimandiamo per sempre. A te va bene così, non importa e fai finta di niente. Io non posso credere a tanta disinvoltura del tuo egoismo. Non contano i miei pensieri, non sono importanti. A me non piace più stare male e non lo merito. Basta.

Ricordo il tuo desiderarmi. Ricordi il mio desiderarti. Sfrenato è il nostro delirio, dove il mio tocco sa di incanto. Ma tra di noi c’è sempre qualcosa che rovina, che blocca, che consuma prima di noi. Io sento cose che tu non senti, e viceversa. Rotolare il destino, è un rifugio di un cuore infranto. Maledetta perplessità che gioca come un rogo al vento. Il mio corpo ha sete di sesso, perchè Sexista io sono. A te non interessa il mio andamento, mi cerchi solo quando a te va. A me così non va.

La mia distruzione è un cratere in eruzione, che mira al travolgere altre maree. Le carte in tavola sono diverse. Le nostre penetrazioni non hanno più l’istinto di agire, ma di finire. Sbatterci come sassolini increduli è bello da sentire. Leccare intimità dolenti è bello da scivolare. Toccare linee e segni, sono facili e evidenti istinti di purezza.

Il mio corpo nudo ha sete di te. Tu non ci sei. Non sei qui. La mia mano percorre il mio bagnato, pensando a te che mi penetri. Mi lasci qui, come niente fosse, incurante di un godere. Basta. Voglio tacere e esplodere al piacere. Ho solo un ruolo, quella di Padrona decisa. Altro non sono per te.

[di Luciana Cameli]

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