Racconti erotici: un piccolo estratto da Fetish Sex

racconto bdsm

Molti pensano che la schiavitù sia violenza, tortura, una mera faccenda di fruste e catene, ma non è così. La vera schiavitù è molto più complessa. La schiavitù è innanzi tutto un’attitudine mentale. È guardare in faccia i propri limiti e capire che se non si è abbastanza forti da comandare, si deve essere altrettanto forti da sottostare a chi ha davvero autorità.

Il mio Padrone non ha bisogno di incatenarmi, di imbavagliarmi o di mettermi in faccia una di quelle buffe maschere di lattice nero. Quelli sono materiali di scena, accessori per coppie borghesi in vena di una serata un po’ trasgressiva.

La schiavitù consiste nell’essere una cosa, nel farsi oggetto del piacere altrui senza mai chiedere, senza porre condizioni.
Il Padrone ordina di raggiungerlo, e io corro da Lui. Il Padrone esige che io non lo tocchi, non lo chiami mai per nome, ed io resto lì distesa su quel letto senza muovermi, senza emettere un suono, mentre Lui è libero di fare tutto ciò che vuole.
Quando siamo insieme, il Padrone sa che smetto di essere una persona. In quei momenti io sono solo un corpo, un corpo di cui lui dispone come e quando vuole.
Lui può amarmi, ferirmi, uccidermi se gli va.
Io lo assecondo sempre in tutto.

Una sera il mio Padrone ha insistito per massaggiarmi la schiena. Lo aveva già fatto altre volte, ed io sapevo cosa voleva da me. Così mi misi a pancia sotto e lo lasciai fare. Fu molto tenero. Mi spruzzò il corpo con un olio profumato e prese ad accarezzarmi con movimenti lenti e leggeri, prima la schiena, poi le spalle, e le gambe. Sentivo le sue dita che si avvicinavano al pube, lo sfioravano appena per poi allontanarsi di nuovo. Quella notte non avrebbe osato altro. Lo divertiva eccitarmi così, portarmi a desiderarlo sempre di più per negarmi poi il piacere. Lo faceva sentire ancora più forte e potente.

Ed io non mi sarei ribellata a questo, non sarei tornata a casa subito dopo per chiedere a mio marito di fare l’amore con me e calmarmi un po’. Dovevo rimanere così, calda e fremente, fino al nostro prossimo incontro. Era questo che il Padrone si aspettava da me, e non lo avrei ingannato, mai.
[Fetish Sex di Cristiana Danila Formetta © 2009 ed. L’Orecchio di Van Gogh. Tutti i diritti riservati. Acquistalo su IBS.]

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