Dire e Fare l’Amore. Senza nessuna vergogna

E’ un blog, è un libro, è un eBook. E’ Dire Fare l’Amore, una raccolta di racconti post-erotici di Inachis Io, deliziosi, arrapanti e assolutamente erotici.

Leggerete di Giulia, che piano piano si leva le mutandine e, nuda, monta la panna destinata alle fragole; leggerete di Martina, che senza volerlo riporta la nonna indietro nel tempo quando, negli anni ’60, orge e vibratori regnavano nella sua ricca vita sessuale; leggerete del tradimento di Anna, del suo desiderio e dell’arte culinaria dell’uomo che la eccita; leggerete e sorriderete al pensiero del sesso che spesso si mischia all’amore. Eh già, perché spesso, senza accorgersene, il sesso diventa con l’amore un tutt’uno e rende quegli attimi di sospiri, di respiri e di gemiti, ancor più favolosi. Esiste un confine sottile, sottilissimo, tra l’amore e la lussuria e sconfinarlo può essere per alcuni meraviglioso e per altri pericoloso. Inachis Io ha trovato il modo di attraversarlo senza offendere né illudere nessuno.

Se siete un po’ puritani e avete qualche dubbio sulla letteratura erotica, se siete appassionati di fetish, di bondage e di pornografia, se siete dei sognatori innamorati dell’eros, se siete dei romantici incalliti e credete fermamente nell’amore, allora leggete (gratuitamente) Dire Fare l’Amore in una qualunque delle sue forme e guardate quanto il sesso e l’amore possono essere raccontati semplicemente ed elegantemente.

La Sexista Gloria, schiava del gioco

Appuntamento ogni domenica con i “Racconti Sexisti” di Miss Lucy

E’ un gioco delizioso animare la serata, potrei svegliarmi ed accorgermi di essere felice. Io mi sono descritta sempre come una ladra che fugge con il bottino, una menzogna che raccoglie falsità, una peccatrice che ama giocare e fare la dama di corte. Lui mi era davanti e sembrava volesse scivolare in me qualcosa di sensato. Mi lega le mani dietro, mi benda e mi mette in ginocchio.

I miei sensi ora erano confusi, erano senza colori. Potevo immaginare solo di esistere ancora, di avere voglia di giocare alla “Schiava e Padrone”. Domare la mi virilità tende a non avere mai abbastanza di me. Sento che lui mi gira intorno, nudo del suo essere, duro del suo avere. Io sono eccitata e seminuda di intimo. Sono momenti in cui io apprezzo tutto ciò che è limite, pur non avendoli. Mi sfiora con le sue mani in tutto il corpo.

Mi sfiora le labbra con la sua arma, umida e calda di sapore. Sentire l’odore di un uomo che sta decidendo per il tuo bene mi fa impazzire di divinità. Non distinguo più la mia disponibilità. Me lo mette in bocca, voleva farmi bere della sua imminente venuta e io eseguo l’ordine di leccare e schermire quella rotondità. Gestisce lui i movimenti, apro la bocca e inizia ad entrare e uscire dal mio palato, sorreggendomi la testa per dettare gli stessi schemi a ritmo del tempo. Il suo odore e la sua padronanza mi rende impotente al piacere e godo di attrazione. Mi viene in bocca e pretende ogni sua goccia dentro di me.

Obbedisco da brava sostenitrice e ne voglio ancora. Lui decide di riprendere il gioco e io sono già all’opera per far ritornare il suo duro. D’un tratto ci alziamo, senza slegarmi e bendarmi, mi strappa il tanga e inizia a spingermi da dietro. Io sono appoggiata al muro e non avverto distanze tra me e lui, ma solo spazi pieni di sessualità.

Zone Umide, sesso e neofemminismo per un libro scioccante

Si è parlato molto del romanzo d’esordio di Charlotte Roche, che in Germania ha venduto tantissimo e che qui da noi è arrivato grazie all’ottimo lavoro della Rizzoli.

Zone Umide apre un capitolo nuovo nell’inflazionato panorama della letteratura erotica al femminile, grazie al tono impietoso della narrazione – a tratti pornografico – che racconta il corpo della donna, i suoi umori ed i suoi odori con una sincerità mai vista prima. La protagonista del libro è Helen Memel, sfrontata diciottenne dotata di una curiosità irresistibile verso i cambiamenti del proprio corpo, descritti attraverso la storia della sua educazione sessuale, e insieme sentimentale: il rapporto con la famiglia, gli incontri con altri uomini, la sua solitudine, le pratiche di autoerotismo più fantasiose, perfino i metodi per costruire sex toys fai-da-te partendo da semplici noccioli di avocado.

Le Zone Umide del corpo femminile sono le vere protagoniste di questo libro. Helen ci descrive con minuzia di particolari le labbra della sua vagina (che si fa depilare con cura da Kanell, un etiope conosciuto al mercato), così come indugia con compiacimento davanti alla forma ed elasticità del suo ano. Ed il suo racconto è una strada che porta all’intimità più profonda della donna che non è – attenzione – innocua e distante, “patinata” come vuole la pubblicità.

Anne Sexton, poesia senza limiti

“Sono un’attrice nel proprio dramma autobiografico”
(Anne Sexton)

La scrittrice e poetessa americana Anne Sexton è nata nel 1928 a Newton e morì suicida a Weston nel 1974. La Sexton è un punto di riferimento per le scrittrici contemporanee, considerata icona del componimento confessionale, ribelle e senza limiti, parlando nelle sue opere di sesso, masturbazione, morte, spiritualità, donne e d’amore.

Fu considerata bella e dannata, sexy e infantile, atea e religiosa, depressa e con uno spiccato umorismo, esibizionista e indifesa, autodidatta e incontrollabile, folle e innamorata, irrequieta e persa. Le contraddizioni fanno di lei un personaggio che se pur avendo avuto una carriera breve, l’ha portata subito ad avere riconoscimenti e lodi. Le sue taglienti metafore, i ritmi dei suoi versi e i vari significati delle sue parole sono state le fonti del suo successo. Anne ha sempre cercato di essere una buona moglie e una buona madre, ma per ogni libro che scriveva, aveva il bisogno di un nuovo stimolo sessuale e quindi di un nuovo amante, che considera anche un sostituto paterno protettivo.

Lembo, il taglio che cuce

Uno sguarcire di anfiteatro,

immagini ridotte al buon senso,

può solo scuotere ciò che allevo

dentro lo stupire di frammenti.

Mi muovo sospesa nell’aria

al godere di un pregio,

di una virtù che calda

osa bandire.

Urla di odori,

si perdono tra i denti,

i corpi che in due sessi

si uniscono al guarire.

La voglia rimane placata,

dopo aver consumato destini,

dopo aver goduto di scatti di

bellezza.

Bizzarro Bondage, la donna come arredo

Una stravagante compagnia di Las Vegas ha trasformato il gioco del Bondage in una vera e propria arte, rendendo l’espressione donna oggetto più che mai veritiera.
Su DecorativeGirls.com ne vedrete delle belle: donne nude che diventano lampadari da salotto, tavolini da aperitivo, poggiapiedi o poggiacandele. Oppure, nella più fervida delle immaginazioni, la donna è una scultura futuristica dai tratti robotici creata completamente in digitale. E’ divertente notare come queste “decorazioni” vengano immortalate mentre persone del tutto normali compiono azioni legate al quotidiano, come leggere o chiacchierare. Questi strani mobili entrano così a far parte di un mondo che li utilizza in modo del tutto naturale. Le immagini sono provocanti, irriverenti e stimolanti, ma la compagnia del Nevada spiega chiaramente che le donne in questione sono soltanto delle modelle ben pagate che, di tanto in tanto, trovano divertente assumere le sembianze di mobili e di oggetti d’arredo.

Per vederne qualcuna, voltate pagina.

Racconti erotici sul Web: Finestra sul cortile – parte II

nude reclining by Chewy Chua

Vi è piaciuta la prima parte del nostro racconto?
Siete curiosi di sapere come va a finire?
Allora continuate a leggere.

Finestra sul cortile (seconda parte)

  • di Inachis_Io

«Io esco!», mi grida il maritino aprendo la porta.
«Va bene! A dopo!».
Premo il tasto “chiama” del cellulare, avevo già preparato il numero.
«È uscito. Sbrigati».
«Sono già qui, parcheggio e arrivo».
Click.
Mi avvicino alla finestra appena in tempo per scorgere il cornuto uscire in strada. Mi piacerebbe vedere i due che si incrociano. Prima o poi succederà. Appoggio la mano al vetro e il freddo che sento sulla pelle mi richiama improvvisamente il caldo che già inumidisce il mio sesso. Resto lì immobile, gustando la piacevole sensazione. Passa qualche minuto, l’amante ritarda. L’attesa, anche se breve, mi innervosisce lievemente.

MiSex 2008: apre a Milano la fiera dell’eros


Anche quest’anno torna il MiSex. La fiera dell’erotismo e del pornografico oggi riapre i battenti a Milano, e precisamente al Centro Congressi Milanofiori. L’evento durerà dal 26 al 28 settembre.

Un weekend infuocato per i milanesi e i curiosi di tutta Italia che si spingeranno tra gli stand per assistere all’anteprima delle pellicole più “bollenti” della stagione, o per ammirare lo spogliarello improvvisato di una futura star del porno. Saper mescolare abilmente sesso, intrattenimento e ironia è una caratteristica di questa manifestazione, e spiega in parte il suo successo: l’anno scorso il MiSex ha totalizzato più di 20.000 spettatori, guadagnandosi il titolo di festival italiano del porno. La kermesse, infatti, nata per promuovere le aziende dell’hard, con il passare del tempo ha lasciato sempre più spazio all’esibizionismo del pubblico.