La Sexista Gloria, schiava del gioco

Appuntamento ogni domenica con i “Racconti Sexisti” di Miss Lucy

E’ un gioco delizioso animare la serata, potrei svegliarmi ed accorgermi di essere felice. Io mi sono descritta sempre come una ladra che fugge con il bottino, una menzogna che raccoglie falsità, una peccatrice che ama giocare e fare la dama di corte. Lui mi era davanti e sembrava volesse scivolare in me qualcosa di sensato. Mi lega le mani dietro, mi benda e mi mette in ginocchio.

I miei sensi ora erano confusi, erano senza colori. Potevo immaginare solo di esistere ancora, di avere voglia di giocare alla “Schiava e Padrone”. Domare la mi virilità tende a non avere mai abbastanza di me. Sento che lui mi gira intorno, nudo del suo essere, duro del suo avere. Io sono eccitata e seminuda di intimo. Sono momenti in cui io apprezzo tutto ciò che è limite, pur non avendoli. Mi sfiora con le sue mani in tutto il corpo.

Mi sfiora le labbra con la sua arma, umida e calda di sapore. Sentire l’odore di un uomo che sta decidendo per il tuo bene mi fa impazzire di divinità. Non distinguo più la mia disponibilità. Me lo mette in bocca, voleva farmi bere della sua imminente venuta e io eseguo l’ordine di leccare e schermire quella rotondità. Gestisce lui i movimenti, apro la bocca e inizia ad entrare e uscire dal mio palato, sorreggendomi la testa per dettare gli stessi schemi a ritmo del tempo. Il suo odore e la sua padronanza mi rende impotente al piacere e godo di attrazione. Mi viene in bocca e pretende ogni sua goccia dentro di me.

Obbedisco da brava sostenitrice e ne voglio ancora. Lui decide di riprendere il gioco e io sono già all’opera per far ritornare il suo duro. D’un tratto ci alziamo, senza slegarmi e bendarmi, mi strappa il tanga e inizia a spingermi da dietro. Io sono appoggiata al muro e non avverto distanze tra me e lui, ma solo spazi pieni di sessualità.

Non ama farsi vedere mentre è in delirio, è per questo che benda e immobilizza. Sento il calore dentro il mio corpo, il dolore evidenzia il mio godere. Sento le sue dita dentro la mia “Testa Rossa” e altre sulla mia bocca. Mentre lui spinge da dietro nel suo ritmo di entrare e uscire per cercare la venuta, io sono soffocata da altri spiragli che mi tengono impegnata. Le sue dita sono frenetiche dentro, come la sua arma ora sta domando la mia femminilità.

Stavolta il giro è lungo e non tende a svanire. Mi gira, mi mette sopra al tavolo allargandomi le gambe, mettendole sulle sue spalle e inizia a dialogare degnamente con la mia “Testa Rossa”. Il furore è furia e l’istante sta a guardare. Urlo di immenso splendore e lui innesca parole di accesa sensazione che lo sta appagando. E’ lui il padrone dei miei pensieri quando io non riesco a pensare. C’è il buio con me, ma tanto movimento che mi da colore. Lui è il mio arcobaleno, quello che risveglia situazioni. Continua imponente scuotendosi dentro il mio bagnato e nel ritmo più forsennato… viene.

Il mio palato è ancora pronto per le gocce di pioggia, ingoio lo stupore dei suoi passaggi.

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