Zone Umide, sesso e neofemminismo per un libro scioccante

Si è parlato molto del romanzo d’esordio di Charlotte Roche, che in Germania ha venduto tantissimo e che qui da noi è arrivato grazie all’ottimo lavoro della Rizzoli.

Zone Umide apre un capitolo nuovo nell’inflazionato panorama della letteratura erotica al femminile, grazie al tono impietoso della narrazione – a tratti pornografico – che racconta il corpo della donna, i suoi umori ed i suoi odori con una sincerità mai vista prima. La protagonista del libro è Helen Memel, sfrontata diciottenne dotata di una curiosità irresistibile verso i cambiamenti del proprio corpo, descritti attraverso la storia della sua educazione sessuale, e insieme sentimentale: il rapporto con la famiglia, gli incontri con altri uomini, la sua solitudine, le pratiche di autoerotismo più fantasiose, perfino i metodi per costruire sex toys fai-da-te partendo da semplici noccioli di avocado.

Le Zone Umide del corpo femminile sono le vere protagoniste di questo libro. Helen ci descrive con minuzia di particolari le labbra della sua vagina (che si fa depilare con cura da Kanell, un etiope conosciuto al mercato), così come indugia con compiacimento davanti alla forma ed elasticità del suo ano. Ed il suo racconto è una strada che porta all’intimità più profonda della donna che non è – attenzione – innocua e distante, “patinata” come vuole la pubblicità.

La storia ha inizio quando la nostra Helen Memel si ferisce le emorroidi, depilandosi con un rasoio. Helen viene ricoverata in ospedale per qualche giorno, costretta all’immobilità, ad affrontare problemi come sanguinare o andare di corpo, e a parlare di questo con medici e infermieri, rigettando così l’idea che la donna debba essere sempre pulita e profumata, quasi fosse un obbligo morale.

Il neofemminismo dell’autrice nasce da qui, dal rifiuto di continuare a preoccuparsi dei suoi umori o dei suoi odori. Charlotte Roche contrappone l’odore del corpo femminile, del sesso non lavato, allo stereotipo di una donna che oggi per essere perfetta, è costretta a diventare schiava dei prodotti per l’igiene intima, schiava dei profumi artificiali, ma anche delle convenzioni. Ma la Roche rompe i tabù secolari che ci vogliono lisce e plastificate come i manichini dei negozi d’abbigliamento, come se sudare o avere i peli sotto le ascelle fosse un abominio, un segreto da tenere costantemente nascosto.

La riflessione sul corpo che Charlotte Roche ci consegna, la sua assoluta mancanza di pudore, farebbe arrossire qualsiasi uomo. E questo, a pensarci bene, è il pregio più autentico del libro.

[photo courtesy of Style.it]

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