Racconti erotici: Mistress Sexista

Appuntamento ogni domenica e lunedì con i “Racconti Sexisti” di Miss Lucy

“Nessuno ti ha detto ti aver fiato e di farmi sentire la tua voce, sono io che comando e non farmi irritare o dovrei punirti in modo ostinato e feroce”. Avevo con me una schiavetta, quella di turno che non può fare a meno del mio possederla, dei miei giochi a spirali. Lei impazzisce solo a pensarmi e nel vedermi già si inonda di piacere. Le ordino di spogliarsi nuda, le metto il guinzaglio al collare e inizio a passeggiare con lei, umiliandola. E’ solo una cagnetta senza senso che subisce il potere, una nullità che a lei piace sentire, perchè gode del suo marcire. A tratti si ribella della mia padronanza, io aggressiva di volontà la prendo per i capelli e la sbatto al muro, facendole sentire la mia lama preferita, un taglio che in gola può essere fatale. Immobile e in piedi, lei sembra gradire il mio intervento e percorro con la lama del mio pugnale, il suo corpo delicato e indifeso. Continuo la linea arrivando al mio corpo, lasciandomi un segno di sangue, perchè lei deve leccare la mia ferita e nutrirsi del sapore del mio rosso. La sua lingua deve toccare la mia, la mia densità ha spore di cui non posso privarmi.

Racconti erotici: Show Sexista

Appuntamento ogni domenica e lunedì con i “Racconti Sexisti” di Miss Lucy

Sono salita sul palco con aria contraddittoria, vestita di tacchi, tanga e i miei tatuaggi. Sputare veleno era la mia arma seducente, e di scatti dovevo nutrire il mio esilarante show. Con la voce di Peggy Lee, ho danzato sulle note di “Fever”, toccandomi i colori del mio corpo. Le mie mani potevano apparire crudeli, che graffiano melodie esilaranti, e ben presto si sarebbe sentita la mia ironia. Il pubblico mi acclama, la loro Mistress non può aspettare e di delirio si deve osannare. Perpetui ritmi inondo me stessa con movimenti densi di osare. Sono degna di essere unica e sola in questa armonia che ci circonda. A me piace essere guardata e ammirata, mi da sollievo a distanza. Il ballo è parte di me e finita la canzone, cerco uno schiavetto.

Molti ai miei piedi si gettano per assaggiare la mia sostanza, il più pallido faccio salire sul palco intimandolo a spogliarsi sulle note di Erotica. Nudo, appare più magnetico, e lo faccio rimanere solo con i boxer. In ginocchio lo comando di agire e di nervi devo colpire. Metto il collare al mio coraggioso aitante e lo mostro di spettacolo al pubblico badante. Gli lego i polsi e prendo la mia frusta, deve leccare i miei tacchi, quelli densi di stupore e deve trafiggermi di viralità. Sento il tocco deciso della sua lingua che arriva anche ai miei nudi piedi e cosi deve seguire il ritmo per tutto il corpo. I miei tatuaggi vanno in orgasmo quando vengono accarezzati. L’intimo maschio osserva e attraversa la mia bellezza, conosce il sapore, quello di una dannata consorte.

Racconti erotici: L’amante del sesso perverso

Non amo il falso pudore e chi si nasconde dietro a luce oscura. Il buio dona perversione a chi di peccato continua ad amare. Era l’ultima sera che facevamo sesso pieno di sangue, così come è stata l’ultima cena per altre osannate persone. Avevi fatto promesse di carta a tua moglie e ai tuoi figli, ma il sesso che trovavi con me nessuno di loro poteva donartelo. Sembriamo tutti giusti e cattivi nel momento del bisogno, come lente stime di gioie che hanno voglia di farsi sentire. Posso capire ma non accettare, ma rispetto il tuo andare. Non cercare di ritornare, perchè non do a nessuno una seconda possibilità. Una Sexista o si ha, o la si lascia andare per sempre. La parola “per sempre” per me è un fuggire via, non un restare. Io sono l’amante del nostro sesso perverso, la traditrice del senso letale, quello che distrugge il tuo pensare.

Sei venuto a casa mia, raccontando favole a chi ti aspetta dall’altra via. Io non ho mai creduto ai racconti e mai tu me ne hai fatti. Uscire di scena disturba il mio egocentrismo e stasera dovevo fartela pagare almeno un pò, di questo. Voglio spaventare i tuoi stimoli e renderli pesanti nella mia leggerezza e magari prendermi il tuo stato d’animo di quell’istante. Lasciami prendere le ultime cose di te…

Racconti erotici: Il solitario ballo del ventre

Appuntamento ogni domenica e lunedì con i Racconti Sexisti di Miss Lucy

E’ un ballo il mio, non una danza, e c’è difficolta a capire questo, ma non è una menzogna. Stento a capire ciò che mi porta oltre e che manca sentire ogni volta che cerco di percepire qualcosa. Mi stanco a pensare che ho il nulla accanto, ma sono ricca dentro di me e della mia bellezza voglio scoprirmi. Nuda di genialità e di voler creare, mi sono assopita dal leggermi dentro, tra l’oscurità e il male. Una Sexista non ha paura di stare sola, anche quando il buio fa tremare. Pazza di idee non posso lodarmi, cerco di andare oltre e passare gli inganni. Ciò che vivo resta con me perchè forse non è arma di peccato, ma voglio essere un petalo, quello delicato che non lascia ombre.

Mi inchino su me stessa per un ballo incantato, mirato al rovescio, ma per un attimo sono immobile, mi guardo allo specchio. Sono stentata a guardare i miei punti e lo stile del mio corpo mi dona giusta vendetta e senza respiri sono qui a saziarmi. Adorata di perplessità ricordo di stringermi e cullarmi, perchè solo io so dare ciò che manca al mio sospiro. Così mentre osservo la mia immobile figura, in piedi cerco di sterdermi ed accogliere la dolcezza che delicata vuole sorprendermi, in circuiti riflessi di inganno.

Racconti erotici: Mani, delirio Sexista

Appuntamento ogni domenica e lunedì con i “Racconti Sexisti” di Miss Lucy

Ero pervasa dalla bellezza delle tue mani, e dentro provocava un’eccitazione lieve e perversa a sentirne il tocco, a penetrare quella evidenza a me sensibile. Vado in delirio quando sono attratta da questa parte del corpo, ma per me è un elemento fondamentale che dona eroticità alla sessualità…le mani, ne sono malata, ne ho ossessione, impazzisco a guardarle e sentirle sul mio corpo. Io amo anche la penetrazione delle mani che affiorano nella mia Testa Rossa e le bacio, le lecco, le mordo quando le sento sulla mia bocca. Delle carezze di quelle stesse mani che mi toccano, ne vengo di brividi e piacere. La mia sensibilità in questi casi ha il sapore del bagnato e l’odore di un sesso diverso. Mi hai invitata a cena e io per tutto il tempo ho desiderato le tue mani più di qualsiasi altra cosa, è uno sballo al cervello che riempie il volere, e non hai attesa di agire. Resistere alla tua dote era per me un limitare la mia eroticità. Potevano passare inosservate le tue dita, agli altri ma non a me.

Racconti erotici: Sexista a Sexista

Appuntamento ogni domenica e lunedi con i “Racconti Sexisti” di Miss Lucy.

Il meglio di me era offrire un gulto, un fiorire di cose nuove e mai provate, che penetrano di vitalità e piacere. Ci sono aggettivi che vanno considerati, ci sono oggetti che vanno provati, e soggetti che vanno assaporati. Io e lei, donna a donna, sexista a sexista.

Doveva venire da me, ipnotica del suo mimetizzarsi in se stessa, c’era il pensiero di scavare insieme ideali perversi. In realtà dovevo fare delle foto, io sono fotografa e lei è la mia modella perfetta, e amo incantare e ammirare corpi nudi e femminili. Sono una professionista e tale rimango con tutte, ma con lei è diverso, lei è diversa, è un fare inverso e mi provoca in ogni sua linea.

Arriva di punta e mi accoglie con un abbraccio, mettendoci subito a lavoro tra sguardi, tocchi e solchi… ci sono parti del corpo che sono lavorate, punti di legami con altre intensità. Le faccio delle foto solo in slip e tanga e non mollo l’obiettivo di cogliere ogni punto della sua bellezza. Per la prima volta lavoriamo da sole su un set fotografico, e lei ha subito manifestato il suo interesse verso di me appena ci siamo conosciute. Mentre sistemo la sua posa per le ultime foto, mi ferma la mano eccitata di ansia, e inizia a farmi esplorare il suo corpo. Le mie carezze erano tocchi leggiadri di speranza e lei ne percepiva il sintomo di venire. Poi si alza e mi provoca con quel sorriso ammaliante da vera sexista e con i suoi movimenti che non danno modo di pensare.

Racconti erotici: Natale Sexista (Parte III)

Ecco l’ultima parte del racconto “Natale Sexista”, i Racconti Sexisti della Miss vi aspettano ogni domenica e lunedì

La mia schiavetta mi accarezza con le sue mani fatate, ne assaporo la morbidezza e la bellezza. Ci sono corpi che si agitano nella mia casa, altri che vagano cercando angoli di sesso. La Baronessa è di nuovo in preda a un effimero soldato che la prende da dietro e le definisce lo spazio anale. Mi alzo e con la Dama Bianca leghiamo a sangue due schiavetti, con corde, manette, bende, tirando forte i collari. Io amo castigare la punizione di lode, e loro devono subire il mio potere ancestrale. Mordo il collo del sussulto maschile, ne vorrei staccare pezzi di sesso, ma armeggio con la mia frusta, facendo giochi dall’aria in corpo. Gli ostaggi non hanno modo di farsi sentire, chiusi nelle loro estremità, hanno solo il verso di inghiottire con dimestichezza. Nel mio fare, gioco con la lingua della Dama Bianca, mentre da dietro sento che si avvicinano la Baronessa e il suo uomo infuocato. Hanno già avuto un orgasmo anale ed ora lui vuole ripeterlo con un’altra. Lascio la mia frusta alle mie placate donne e mi allontano con il duro colpo.

Racconti erotici: Natale Sexista (Parte II)

Domani vi aspetta l’ultima parte di “Natale Sexista”

Mi alzo, bendo la mia schiavetta, eccitata di vergogna, intrepida di sentire il mio tocco. La torturo un pò, con una rosa bianca coperta di spine. Colleziono tratti del suo corpo femminile, delicato di natura e scalfito di premura. Scopro le sue rotondità e ne lascio ferite di passaggio. Lei si muove e geme di piacere, ed io le faccio sentire anche il profumo di quel fiore che è bianco come lei e ora rosso come i suoi segni. Accarezzo la sua intimità, bagnata e vogliosa di stile. Lascio decidere alla mia arma quale sarà la mossa vincente e la bacio mentre mi sento possente. Mi scaglio di superiorità su di lei, punendola per atti impuri. Premo con le spine come simbolo di speranza, in una dolce persuasione che rende dolente l’attesa. Io sono la Miss, la regina del peccato, la maldestra giocatrice di destini. Improvvisamente con la mia amata piuma e con la mia bocca, le curo le ferite, medicando ciò che è passato. La tocco con le mie dita penetranti e inizio a sentire il sapore della sua intimità con la mia lingua, e lì afferro il mio giro alla sua venuta. E’ un brindisi che devo fare per calmare la quiete.

Racconti erotici: Natale Sexista (Parte I)

Domani vi aspetta la seconda parte del racconto “Natale Sexista”

La mia casa era diventata un arredamento di sexismo. La Dama Bianca aveva il corpo ricoperto di antipasti di caviale, mentre la Baronessa ritoccava le ultime rilegature al plotone di esecuzione. Stasera la nostra divinità era il sesso, i corpi, le armi e il piacere. I nostri orgasmi sarebbero stati doni e regali del Natale più trasgressivo che avessimo mai passato tutti insieme. Non ci sono discriminazioni e pregiudizi di identità, ognuno di noi ha la libertà di potere. Io sono la Miss, la vampiressa che cavalca le tenebre, che doma corpi femminili e si fa domare da quelli maschili. Ci sono principesse e principi, re e regine, nulla di più soffuso è il godere di promiscuità. Ho legato la ragazzina alla sua postazione, al collo, ai polsi e ai piedi, pronta per essere girata come una ruota. Mentre mangio qualcosa, il mio schiavetto gode dei miei piedi e ne viene di beltà. Bevo il suo calice caldo, perchè ho sete di orgasmi.