Dire e Fare l’Amore. Senza nessuna vergogna

E’ un blog, è un libro, è un eBook. E’ Dire Fare l’Amore, una raccolta di racconti post-erotici di Inachis Io, deliziosi, arrapanti e assolutamente erotici.

Leggerete di Giulia, che piano piano si leva le mutandine e, nuda, monta la panna destinata alle fragole; leggerete di Martina, che senza volerlo riporta la nonna indietro nel tempo quando, negli anni ’60, orge e vibratori regnavano nella sua ricca vita sessuale; leggerete del tradimento di Anna, del suo desiderio e dell’arte culinaria dell’uomo che la eccita; leggerete e sorriderete al pensiero del sesso che spesso si mischia all’amore. Eh già, perché spesso, senza accorgersene, il sesso diventa con l’amore un tutt’uno e rende quegli attimi di sospiri, di respiri e di gemiti, ancor più favolosi. Esiste un confine sottile, sottilissimo, tra l’amore e la lussuria e sconfinarlo può essere per alcuni meraviglioso e per altri pericoloso. Inachis Io ha trovato il modo di attraversarlo senza offendere né illudere nessuno.

Se siete un po’ puritani e avete qualche dubbio sulla letteratura erotica, se siete appassionati di fetish, di bondage e di pornografia, se siete dei sognatori innamorati dell’eros, se siete dei romantici incalliti e credete fermamente nell’amore, allora leggete (gratuitamente) Dire Fare l’Amore in una qualunque delle sue forme e guardate quanto il sesso e l’amore possono essere raccontati semplicemente ed elegantemente.

Isabella Santacroce, scrittrice sexy e ribelle

Isabella Santacroce è una scrittrice di Riccione, fuori dalle regole, trasformista, provocatoria, sexy, ribelle, dannata, che descrive temi d’amore, violenza, omosessualità, sesso, morte, perversioni sessuali e tanto altro. E’ sempre stata diretta e esplicita nel suo scrivere, senza preoccuparsi delle critiche e dei soliti schemi, forse perchè non ha nulla da perdere.

La sua arte va assaporata parola per parola, libro per libro. Non si può leggere la Santacroce con pregiudizio, altrimenti non la si capirà mai. Le varie accuse che le sono state rivolte per via degli argomenti “forti” trattati su alcuni libri, sono critiche che vanno capite e analizzate con cura, prima di trarre conclusioni veritiere.

Nel suo ultimo libro dal titolo V.M.18 (Fazi Editore) compare la dedica “A Dio Onnipotente mio marito”. Ma il libro contiene espliciti rimandi alla masturbazione e all’autoerotismo, pratiche da sempre condannate dalla chiesa cattolica. Quanto basta per attirare sulla scrittrice minacce di vario genere, e naturalmente anche querele.

Mi sembra di ritornare ai secoli passati, quando si condannavano gli scrittori perchè avevano osato troppo, messo una parola in più o fatto conoscere un nuovo significato. Vogliono arrestare Isabella? Potrebbe essere un’idea, ma l’importante è che continui a scrivere, perché scrivere è ciò che sa fare meglio.

Zone Umide, sesso e neofemminismo per un libro scioccante

Si è parlato molto del romanzo d’esordio di Charlotte Roche, che in Germania ha venduto tantissimo e che qui da noi è arrivato grazie all’ottimo lavoro della Rizzoli.

Zone Umide apre un capitolo nuovo nell’inflazionato panorama della letteratura erotica al femminile, grazie al tono impietoso della narrazione – a tratti pornografico – che racconta il corpo della donna, i suoi umori ed i suoi odori con una sincerità mai vista prima. La protagonista del libro è Helen Memel, sfrontata diciottenne dotata di una curiosità irresistibile verso i cambiamenti del proprio corpo, descritti attraverso la storia della sua educazione sessuale, e insieme sentimentale: il rapporto con la famiglia, gli incontri con altri uomini, la sua solitudine, le pratiche di autoerotismo più fantasiose, perfino i metodi per costruire sex toys fai-da-te partendo da semplici noccioli di avocado.

Le Zone Umide del corpo femminile sono le vere protagoniste di questo libro. Helen ci descrive con minuzia di particolari le labbra della sua vagina (che si fa depilare con cura da Kanell, un etiope conosciuto al mercato), così come indugia con compiacimento davanti alla forma ed elasticità del suo ano. Ed il suo racconto è una strada che porta all’intimità più profonda della donna che non è – attenzione – innocua e distante, “patinata” come vuole la pubblicità.

Anne Sexton, poesia senza limiti

“Sono un’attrice nel proprio dramma autobiografico”
(Anne Sexton)

La scrittrice e poetessa americana Anne Sexton è nata nel 1928 a Newton e morì suicida a Weston nel 1974. La Sexton è un punto di riferimento per le scrittrici contemporanee, considerata icona del componimento confessionale, ribelle e senza limiti, parlando nelle sue opere di sesso, masturbazione, morte, spiritualità, donne e d’amore.

Fu considerata bella e dannata, sexy e infantile, atea e religiosa, depressa e con uno spiccato umorismo, esibizionista e indifesa, autodidatta e incontrollabile, folle e innamorata, irrequieta e persa. Le contraddizioni fanno di lei un personaggio che se pur avendo avuto una carriera breve, l’ha portata subito ad avere riconoscimenti e lodi. Le sue taglienti metafore, i ritmi dei suoi versi e i vari significati delle sue parole sono state le fonti del suo successo. Anne ha sempre cercato di essere una buona moglie e una buona madre, ma per ogni libro che scriveva, aveva il bisogno di un nuovo stimolo sessuale e quindi di un nuovo amante, che considera anche un sostituto paterno protettivo.

Lembo, il taglio che cuce

Uno sguarcire di anfiteatro,

immagini ridotte al buon senso,

può solo scuotere ciò che allevo

dentro lo stupire di frammenti.

Mi muovo sospesa nell’aria

al godere di un pregio,

di una virtù che calda

osa bandire.

Urla di odori,

si perdono tra i denti,

i corpi che in due sessi

si uniscono al guarire.

La voglia rimane placata,

dopo aver consumato destini,

dopo aver goduto di scatti di

bellezza.

I nudi di Marc Baptiste

Con la sua terza raccolta di nudi femminili, il premiato fotografo di moda Marc Baptiste ci offre una serie di ritratti dove il colore, e il bianco e nero, catturano le forme di ragazze bellissime e dall’aria sognante.

Marc Baptiste descrive il suo particolare stile fotografico come “tranquillamente erotico“. Ma le modelle che fanno capolino dalle pagine di questo libro non mancheranno di turbarvi.

Concorsi letterari: scrivere racconti erotici per Eroxè

Eros e letteratura? Mettere insieme le due cose non è un gioco da ragazzi.

Descrivere passione e sensualità non è semplice, e cimentarsi con un tipo di scrittura che vuole elegantemente mostrare i piaceri della carne senza scivolare nella banale e a volte volgare pornografia, non è da tutti.
Eroxè, il sito web dedicato all’erotismo, apre ogni anno un bando per gli aspiranti scrittori amanti del genere di cui sopra. Iscrivetevi al sito e partecipate gratuitamente a questa competizione che vuole premiare gli audaci. Anche se l’inizio della gara ha già avuto inizio, non preoccupatevi: Eroxè dà a tutti i partecipanti un anno di tempo. La scadenza per la consegna dei racconti è fissata al 30 luglio 2009; avete dunque tutto il tempo per stimolare la vostra creatività, per raccogliere materiale utile e per buttare giù un’infinità di bozze che con tutta probabilità finiranno nel vostro cestino virtuale. I partecipanti devono aver superato il 18esimo anno di età e possono anche aderire in forma anonima. E’ ovvio che in caso di vincita verranno richieste le generalità che, comunque, non saranno rese pubbliche.

Le categorie sono sei:

• miglior racconto
• miglior personaggio protagonista maschile
• miglior personaggio protagonista femminile
• migliore situazione erotica
• migliore racconto comico (ironico, divertente, grottesco)
• migliore saga (per i racconti a puntate)

Classici dell’Eros, Justine o le sventure della virtù


“Sì, sono un libertino, lo riconosco: ho concepito tutto ciò che si può concepire in questo ambito, ma non ho certamente fatto tutto ciò che ho concepito e non lo farò certamente mai.
Sono un libertino, ma non sono un criminale né un assassino.”

(Marchese de Sade, Lettera alla moglie, 20 febbraio 1791)

Di sicuro conoscete il Marchese De Sade, o comunque avrete un’idea del personaggio. Donatien-Alphonse-François de Sade, meglio conosciuto come Marchese de Sade, soprannominato anche il Divin marchese è stato autore di diversi libri erotici, tanto che il suo nome è stato legato all’origine del termine sadismo. Questo perché le opere di De Sade contengono numerose scene di stupri e di perversioni sessuali, molte delle quali prevedono l’uso della violenza.
Justine, o le sventure della virtù è una sorta di testo manifesto del Marchese de Sade convinto del fatto che in un mondo cinico ed egoista sono i più buoni e virtuosi ad avere la peggio. Un capolavoro del vizio scritto dalla mano di un autentico libertino. Il libro racconta appunto di Justine, un’anima candida costretta a vivere tra corruzione e lascivia.

Racconti erotici sul Web: Finestra sul cortile – parte II

nude reclining by Chewy Chua

Vi è piaciuta la prima parte del nostro racconto?
Siete curiosi di sapere come va a finire?
Allora continuate a leggere.

Finestra sul cortile (seconda parte)

  • di Inachis_Io

«Io esco!», mi grida il maritino aprendo la porta.
«Va bene! A dopo!».
Premo il tasto “chiama” del cellulare, avevo già preparato il numero.
«È uscito. Sbrigati».
«Sono già qui, parcheggio e arrivo».
Click.
Mi avvicino alla finestra appena in tempo per scorgere il cornuto uscire in strada. Mi piacerebbe vedere i due che si incrociano. Prima o poi succederà. Appoggio la mano al vetro e il freddo che sento sulla pelle mi richiama improvvisamente il caldo che già inumidisce il mio sesso. Resto lì immobile, gustando la piacevole sensazione. Passa qualche minuto, l’amante ritarda. L’attesa, anche se breve, mi innervosisce lievemente.