Costruisci da solo la tua ball gag per il bondage

Per ball gag si intende una specie di bavaglio formato da una palla e da una cinghia che l’attraversa, e che viene chiusa dietro la testa della persona che indossa il bavaglio. La ball gag è usata nei giochi di dominazione sadomaso, ed è possibile trovarla in vendita in molti sexy shop, tra gli articoli per il BDSM e il bondage. Ma se ti piace il fai da te, è sempre possibile risparmiare qualche soldo con una ball gag fatta in casa.

Costruire una ball gag è semplicissimo: basta una pallina da ping pong e un paio di forbici.

Nuovo video bondage e sospensione del fotografo Dave Naz

Di Dave Naz abbiamo già parlato su Cooletto in occasione dell’uscita del photo book L.A. Bondage,sulla scena bondage di Los Angeles. Sempre in movimento, il fotografo non ha perso tempo ed è tornato al lavoro con una nuova modella, Caroline Aquino. Il video che trovate di seguito è la prima parte di una ripresa LIVE del suo nuovo servizio fotografico sul bondage. Aspettando la seconda parte, vi invitiamo a scoprire il percorso fotografico di Dave Naz.

Costruisci il tuo letto bondage con pochi spiccioli

Gli appassionati di corde e legature saranno d’accordo con me che possedere un letto attrezzato per il bondage è una vera sciccheria. Purtroppo un simile strumento di piacere non è accessibile a tutti. In primo luogo, il letto deve essere abbastanza grande e deve avere preferibilmente una testiera alta. Ma anche se si ha la fortuna di vivere in una casa dalle camere ampie il problema rimane, perché spesso le cinghie di contenzione sono a vista, e questo può creare imbarazzo quando arrivano ospiti che non condividono l’amore per i giochi erotici. Inoltre, se vi piace fare bondage anche in vacanza, certamente non potete portarvi dietro il letto.

L’unica soluzione è quella di costruirsi il proprio letto bondage con gli accessori di Under the Bed Restraint, adattabili a ogni tipo di letto e comodi da smontare dopo l’uso.

Bondage “trattato male” da molti. Perchè?

A causa di un triste fatto di cronaca riguardante la messa in pratica dello Shibari, antica arte di bondage giapponese, la “scienza” dei legamenti è finita sotto accusa e con essa anche tutti i suoi estimatori. Il commento che più viene fatto e letto, ovunque suona più o meno così: “Che pervertiti, se lo meritano”.  Ma è davvero così? Ho posto parte del  titolo tra virgolette per un motivo ben preciso: ovvero per parlare di come il bondage venga trattato male nel senso di denigrazione, ma anche a livello tecnico, da persone che magari lo applicano senza averne conoscenza piena.

Asfissiofilia: come funziona ed il piacere che ne deriva

Oggi parliamo di asfissia erotica. Si tratta di una pratica spesso molto diffusa ed ancor più di sovente condotta da persone che non sono preparate a metterla in pratica. Non si tratta di un “gioco” pericoloso se si sa come farlo e sicuramente se si sa come e soprattutto quando fermarsi. Nota scientificamente sotto il nome di Asfissiofilia, essa si connota nel piacere derivante dalla soffocazione. Si tratta di una pratica utilizzata nel sesso estremo, e negli ambienti BDSM.

Lo Shibari non è un killer ma attenti alla sicurezza

Quando parlo di bondage o di shibari, una delle cose che ripeto fino allo sfinimento è quella di fare attenzione alla sicurezza. Questo argomento è tornato di scottante attualità dopo l’incidente avvenuto a Roma, nel quale una ragazza di appena 24anni ha perso la vita, e un’altra è ora ricoverata in gravi condizioni. Le due avevano accettato di partecipare ad una pratica di costrizione chiamata “La bilancia”, sotto la supervisione di Soter Mulé, ingegnere romano 42enne, appassionato di pratiche bondage e shibari.

Le ragazze, vestite, erano appese con una corda legata al collo e fatta passare sopra a un tubo sul soffitto, con un meccanismo simile a quello della bilancia. Attraverso il gioco dello Shibari ognuna faceva da contrappeso all’altra alternandosi in saltelli: se la prima scendeva verso terra, l’altra saliva verso l’alto con il balzello, dandosi la spinta con le punte dei piedi, in una sorta di dondolìo. Salendo, la corda provocava uno soffocamento, che produrrebbe una sensazione simile all’orgasmo. Ma una delle due ragazze a un certo punto è svenuta restando in terra e costringendo a restare in alto l’altra, che è così morta impiccata. (Repubblica)

La vicenda è molto triste, perché certe cose non dovrebbero mai accadere. Ma ciò che è successo non deve essere usato per attaccare la comunità sadomaso, scelta facile ma sbagliata.

BDSM, quanto è dovuto al Marchese De Sade?

Quanto la pratica che noi definiamo “sadomaso” deve al Marchese De Sade? Potrà sembrare una domanda retorica, Ma è fuori da ogni dubbio che a questo particolare e perverso nobile francese il mondo del BDSM debba sicuramente il suo nome: il termine sadismo deriva infatti proprio dalle perversioni che questa persona dai gusti eccentrici mise in atto sulle sue donne e nei suoi racconti fin dalla giovane età. Prima di lui come era “la situazione”?

Figging: l’uso nascosto (e anale) dello zenzero

Vi avevamo parlato solo qualche settimana fa dello zenzero, una radice molto speziata usata in cucina e molto amata in Kenya dove attualmente risulta essere l’afrodisiaco naturale da tutti gli uomini kenioti. Lo zenzero però non è per forza sufficiente mangiarlo per poter avere qualche giovamento in campo sessuale, e chi pratica il figging lo sa bene.

Rihanna, ancora BDSM: mi piace essere legata

Ultimamente, quando si parla di Rihanna, difficilmente lo si fa pensando a qualcosa di frugale e sottotono. Si parla di sesso. E basta. Ma non immaginatevi amplessi consumati su una spiaggia al tramonto. Qui si parla di roba forte, di bondage e BDSM. E Rihanna, come già in passato, non si vergogna assolutamente di parlarne.

La dolce via del bondage

Il bondage, quando è dolce, sconfina nel glamour. Allora basta un corda e un corpo di donna per creare una forma di erotismo che intriga ma non spaventa. Se le corde vi incuriosiscono ma preferite guardare i nodi da lontano, questa è la gallery che fa per voi. Un bondage dolce, dolcissimo. All’acqua e sapone.