Racconti erotici: Natale Sexista (Parte III)

Ecco l’ultima parte del racconto “Natale Sexista”, i Racconti Sexisti della Miss vi aspettano ogni domenica e lunedì

La mia schiavetta mi accarezza con le sue mani fatate, ne assaporo la morbidezza e la bellezza. Ci sono corpi che si agitano nella mia casa, altri che vagano cercando angoli di sesso. La Baronessa è di nuovo in preda a un effimero soldato che la prende da dietro e le definisce lo spazio anale. Mi alzo e con la Dama Bianca leghiamo a sangue due schiavetti, con corde, manette, bende, tirando forte i collari. Io amo castigare la punizione di lode, e loro devono subire il mio potere ancestrale. Mordo il collo del sussulto maschile, ne vorrei staccare pezzi di sesso, ma armeggio con la mia frusta, facendo giochi dall’aria in corpo. Gli ostaggi non hanno modo di farsi sentire, chiusi nelle loro estremità, hanno solo il verso di inghiottire con dimestichezza. Nel mio fare, gioco con la lingua della Dama Bianca, mentre da dietro sento che si avvicinano la Baronessa e il suo uomo infuocato. Hanno già avuto un orgasmo anale ed ora lui vuole ripeterlo con un’altra. Lascio la mia frusta alle mie placate donne e mi allontano con il duro colpo.

Racconti erotici: Natale Sexista (Parte II)

Domani vi aspetta l’ultima parte di “Natale Sexista”

Mi alzo, bendo la mia schiavetta, eccitata di vergogna, intrepida di sentire il mio tocco. La torturo un pò, con una rosa bianca coperta di spine. Colleziono tratti del suo corpo femminile, delicato di natura e scalfito di premura. Scopro le sue rotondità e ne lascio ferite di passaggio. Lei si muove e geme di piacere, ed io le faccio sentire anche il profumo di quel fiore che è bianco come lei e ora rosso come i suoi segni. Accarezzo la sua intimità, bagnata e vogliosa di stile. Lascio decidere alla mia arma quale sarà la mossa vincente e la bacio mentre mi sento possente. Mi scaglio di superiorità su di lei, punendola per atti impuri. Premo con le spine come simbolo di speranza, in una dolce persuasione che rende dolente l’attesa. Io sono la Miss, la regina del peccato, la maldestra giocatrice di destini. Improvvisamente con la mia amata piuma e con la mia bocca, le curo le ferite, medicando ciò che è passato. La tocco con le mie dita penetranti e inizio a sentire il sapore della sua intimità con la mia lingua, e lì afferro il mio giro alla sua venuta. E’ un brindisi che devo fare per calmare la quiete.

Racconti erotici: Natale Sexista (Parte I)

Domani vi aspetta la seconda parte del racconto “Natale Sexista”

La mia casa era diventata un arredamento di sexismo. La Dama Bianca aveva il corpo ricoperto di antipasti di caviale, mentre la Baronessa ritoccava le ultime rilegature al plotone di esecuzione. Stasera la nostra divinità era il sesso, i corpi, le armi e il piacere. I nostri orgasmi sarebbero stati doni e regali del Natale più trasgressivo che avessimo mai passato tutti insieme. Non ci sono discriminazioni e pregiudizi di identità, ognuno di noi ha la libertà di potere. Io sono la Miss, la vampiressa che cavalca le tenebre, che doma corpi femminili e si fa domare da quelli maschili. Ci sono principesse e principi, re e regine, nulla di più soffuso è il godere di promiscuità. Ho legato la ragazzina alla sua postazione, al collo, ai polsi e ai piedi, pronta per essere girata come una ruota. Mentre mangio qualcosa, il mio schiavetto gode dei miei piedi e ne viene di beltà. Bevo il suo calice caldo, perchè ho sete di orgasmi.

Racconti erotici: L’erotismo del solletico

Appuntamento ogni domenica e lunedì con i “Racconti Sexisti” di Miss Lucy

Ero assorta nei miei pensieri, in attesa dell’arrivo del mio uomo. Stasera avevo voglia di essere accarezzata da piume e da delicate mani. Le dita possono confondersi nelle linee del gioco. Lui sa che a me piace essere cullata, mi fa eccitare molto e riesco anche a raggiungere l’apice dei miei desideri. Arriva in ritardo e si scusa del tempo perso. Si spoglia della sua nudità e mi spoglia piano piano della mia fatalità. Ho piume di lodi e le sue mani morbide. Difficile trovare un uomo delicato e morbido. Inizia dai miei piedi con la piuma in bocca. Io sono legata ai polsi e lui è il mio erotismo, il mio solletico meschino che nutre la mia eccitazione. Decanto di estremità, di mite forma di sostanza, è un’ossessione tingermi di sussurri. Mi muovo di piccoli lividi, e il tocco leggiadro inonda il mio piacere, tra le gambe, nella mia intimità e ai seni. Lui insiste nel donarmi la perplessità di quella sua arte fragile e si eccita di duro nel vedermi ipnotizzata da quel fare, da quel dare, da quell’avere. La fretta aspetta nel godere. Ansimo al cullare sottile, dove ora la piuma non c’è più, e sento le sue dita premere come tasti dolenti. Un fuoco acceso dentro di me si scaglia di calore. I nostri respiri sono più acuti, e ho il contatto del suo corpo che spinge su di me. Le sue dita esplorano la mappa del mio corpo, a tratti godo anche di morsi e baci. Lui appoggia sul mio nudo, le sue armi da uomo, e non vi è penetrazione, non vi è attenzione, ma solo la sensazione di un’eccitazione che provoca il venire.

Racconti erotici: La libertà dei corpi

Appuntamento ogni domenica e lunedì con i “Racconti Sexisti” di Miss Lucy

Mi tagliavo di regi, ed ero lì a confessare il mio peccato.

Ero decisa a partecipare a quel ballo. Il vestito che dovevamo indossare era il nostro unico corpo, nudo di verità, e all’entrata del locale, ognuno sceglieva un’arma, oggetto o giocattolo Sexista. Io, decisa nel mio andare, prendo una spada, degna di me e della mia femminilità. Curiosa e devastante era la mia voglia di farmi toccare da maschere e nutrirmi di sessualità. Il sesso aveva voci quella sera, mi parlava di intonanti divinità, di sistematiche anfore che declinavano il passato distruggendo dissapori, avvolgendo il potere di preziosi valori. Ero ad una festa Sexista, dove pudore, limiti, tabù e pregiudizi non esistevano, ma le uniche regole erano, libertà, sesso e il rispetto dei limiti altrui. Manti senza colore ci coprivano di pudore, pronti a scorgere luce alla prima delicata amarezza. Sciolta, osservavo il ballo dei retti, e chi ne consumava degnamente il pasto sessuale. Sconcia, volevo trovare il mio pudore, deciso a mettersi sotto gli occhi di tutti. Dietro di me all’improvviso, sento due mani che mi prendono i fianchi… oso gemere di impazienza.

Uomo o donna che tu sia, ti voglio ora.

La Sexista Gloria, schiava del gioco

Appuntamento ogni domenica con i “Racconti Sexisti” di Miss Lucy

E’ un gioco delizioso animare la serata, potrei svegliarmi ed accorgermi di essere felice. Io mi sono descritta sempre come una ladra che fugge con il bottino, una menzogna che raccoglie falsità, una peccatrice che ama giocare e fare la dama di corte. Lui mi era davanti e sembrava volesse scivolare in me qualcosa di sensato. Mi lega le mani dietro, mi benda e mi mette in ginocchio.

I miei sensi ora erano confusi, erano senza colori. Potevo immaginare solo di esistere ancora, di avere voglia di giocare alla “Schiava e Padrone”. Domare la mi virilità tende a non avere mai abbastanza di me. Sento che lui mi gira intorno, nudo del suo essere, duro del suo avere. Io sono eccitata e seminuda di intimo. Sono momenti in cui io apprezzo tutto ciò che è limite, pur non avendoli. Mi sfiora con le sue mani in tutto il corpo.

Mi sfiora le labbra con la sua arma, umida e calda di sapore. Sentire l’odore di un uomo che sta decidendo per il tuo bene mi fa impazzire di divinità. Non distinguo più la mia disponibilità. Me lo mette in bocca, voleva farmi bere della sua imminente venuta e io eseguo l’ordine di leccare e schermire quella rotondità. Gestisce lui i movimenti, apro la bocca e inizia ad entrare e uscire dal mio palato, sorreggendomi la testa per dettare gli stessi schemi a ritmo del tempo. Il suo odore e la sua padronanza mi rende impotente al piacere e godo di attrazione. Mi viene in bocca e pretende ogni sua goccia dentro di me.

Obbedisco da brava sostenitrice e ne voglio ancora. Lui decide di riprendere il gioco e io sono già all’opera per far ritornare il suo duro. D’un tratto ci alziamo, senza slegarmi e bendarmi, mi strappa il tanga e inizia a spingermi da dietro. Io sono appoggiata al muro e non avverto distanze tra me e lui, ma solo spazi pieni di sessualità.

La Sexista Lara, incontro fatale

Appuntamento ogni domenica con i “Racconti Sexisti” di Miss Lucy

Non ero mai stata con un ragazzo di colore, ma la cosa mi intrigava molto. La mia amica mi presentò Omar, un altissimo ragazzo osannato dalla sua cultura. Una sera lo invito a casa mia.

Iniziamo a parlare e poi ci accarezziamo e giochiamo con le nostre lingue a tempo di perla. Con le sue mani grandi mi accarezzava i seni fino ad arrivare ai fianchi. Sento le sue labbra sul mio collo. Io iniziavo a muovermi lentamente di piacere, ero cosciente che la notte sarebbe stata lunga. Volevo eplorare un essere diverso dal mio, una virilità di umana bellezza. Ci spogliamo. Glielo tiro fuori, lo aveva lungo e grande ed era già duro, e io non esito un istante e inizio a leccarlo piano piano e poi a succhiare cercando di ingoiare più spazio possibile. Mi spinge la testa dentro, sento il suo odore, diverso da ciò che ho conosciuto.

La sua pelle emanava spirito.

Si alza e mi sbatte al muro, e lentamente punta la sua arma nella mia “Testa Rossa” bagnata e piccola, fino a colpire il mio aprire, che accoglieva il nudo membro. Provai un senso di dolore che si culminava in piacere. Io aggrappata al mio incanto, con le gambe ai suoi fianchi, mi preparo a godere di estremi, attirandolo a me. Inizia a dettare il tempo e io lo seguo da brava vogliosa.

Cavalcavo nell’aria un oggetto di culto, domata dalla sterilità.

Sexista, padrona del peccato (Atto II)

Continua da Sexista, padrona del peccato

La mia schiava è a terra a bandire il suo stato di eccitazione, a sentire il suo sapore, e io le ordino di alzarsi e guardare mentre cavalco il mio schiavo. Poi le prendo il collare che ha nel collo e la tiro con forza verso di me baciandola selvaggiamente in un gioco di lingue occulte. Lui inizia a parlare, a dire qualcosa che non doveva, mi fermo, esco dall’arma forente e con una benda copro la sua bocca, facendo un nodo stretto dietro la testa. Quasi che non doveva muoversi, doveva solo ubbidire. Devo punire lo schiavo che ora resterà a guardare con l’anima in gola, trafitto da un fare non finito, non consumato. Faccio inginocchiare la schiava e al guinzaglio passeggia al mio fianco come una stupenda cagnolina. La porto in un’altra stanza e la lego al collo e ai polsi.

Ritorno da lui con la mia frusta… era arrivato il momento di chiarire. Il rumore del silenzio è saggio se sei cortese con lui. Avevo il potere in mano e libero l’implorante corpo maschile. Gli dico di rimanere in piedi e allargare le gambe e le braccia. E’ un opinione distruggere e fare male, è una sensazione lasciare segni di sangue. La sua schiena assaggia la mia frusta, e io come una Indiana Jones nuoto tra la gloria. Lui geme di dolore ma non temo la sua pena.

Sexista, padrona del peccato

Un racconto sexista della nostra Miss Lucy.

Mi sentivo imperatrice, mi sentivo padrona, mi sento amante di me stessa, del mio estro affabile. Adoro comandare il peccato, riuscire al creato e duttile di fama, cercarmi la sfida.
Mi accarezzo delicatamente il corpo con una piuma piena di sangue e lecco il percorso svolto dal tocco. Sublime crescente riservatezza del mio affliggere stremi, di brividi mi inondo come una sfera anelante.
Lui è su una sedia legato dietro da manette, con una maschera e il mio rossetto fuxia. Io ho i miei lunghi capelli biondi spettinati, il rossetto nero alle labbra e matita pesante agli occhi. Nuda io e gli altri….Voglio solo i corpi nudi e le mie indennità su di loro. La purezza non deve soffrire….

Lui ha un fisico quasi perfetto e già si sta eccitando del suo duro. Lei è mozzafiato, con il seno tanto gonfio come il mio.
Ordino alla schiava di inginocchiarsi davanti a me e baciarmi la mia “Testa Rossa”, la mia intimità più furente, e lei inizia a leccare impazzita.
Sono i miei schiavi, i miei luridi sbocchi di inganno.