Washington Square Romance, un viaggio erotico tra New York, Dublino, Parigi e Londra

Washington Square Romance è l’ultima fatica di Maxim Jakubowski, autore di spicco della letteratura erotica inglese, uno scrittore audace con una forte predilezione per le storie d’amore clandestine. La passione, già così violenta per natura, raggiunge picchi ancora più elevati perché senza futuro, destinata a consumarsi in stanze d’albergo disseminate per il mondo. L’effetto è quello di un tumultuoso viaggio erotico, dove il sesso tocca punte estreme e l’amore può portare alla rovina.

Jakubowski porta i suoi lettori in un viaggio in quattro città molto diverse: Londra, Parigi, New York e Dublino. In tutte, vediamo le vittime dell’amore e del desiderio mentre combattono in un vortice di emozioni e sessualità in storie spesso toccanti. Violento, romantico, triste, sexy.

Jakubowski non risparmia al lettore le emozioni e la crudezza della vita, fatta di turbamenti e sfrenatezze che altri scrittori erotici preferiscono lasciare ai margini del libro, forse per timore di turbare gli animi sensibili delle lettrici.

Libri erotici: vi vergognate ad acquistarne?

Divertiamoci a parlare un po’ di libri erotici. In fin dei conti quale cosa calza di più nell’insieme dell’erotismo generale di manuali appositi per scoprire come si fa qualcosa che non si conosce come particolari pratiche sadomaso o sesso tantrico? E poi, è troppo divertente esplorare l’approccio che le persone spesso hanno con la letteratura erotica: non solo nell’ammissibilità di una lettura del genere, ma anche di come si svolge la faccenda dell’acquisto.

Erotismo a tinte noir: intervista doppia a Maria Silvia Avanzato e Gaia Conventi [terza parte]

Eccoci arrivati alla terza e ultima parte della nostra intervista doppia a Maria Silvia Avanzato e Gaia Conventi, scrittrici noir prestate all’erotico, che con CipriaVaniglia hanno vinto l’Eroxè Contest per il miglior romanzo erotico del 2011.

Ritengo che l’erotico sia uno dei generi letterari più complessi da maneggiare, soprattutto quando la storia è scritta a quattro mani. È stato difficile lavorare insieme?

Maria Silvia: Inizialmente mi ero misurata con il progetto da sola. Avevo un’idea di base e volevo svilupparla. Tuttavia, da dichiarata amante delle narrazioni storiche, stentavo ad aggiungere alle pagine quel tocco di erotismo che il lettore si sarebbe giustamente aspettato. Così, dall’energia strabordante della mia amica e collega Gaia Conventi, è nato l’intento di unire le forze. Lei ha portato in dote quella naturale capacità di scrivere e descrivere senza troppi peli sulla lingua, spezzando le mie lunghe narrazioni rurali. Spesso lente, perchè serve tempo e calma per descrivere una guerra. Ecco quindi che ci siamo combinate nel modo migliore e abbiamo cominciato a delineare un unico corpo del romanzo, dove io rappresentavo le nebbie e lei il fuoco. Il connubio ha funzionato. Rimane piuttosto dichiarata la mia incapacità di scrivere di sesso. Mi è capitato di sentirmi dire che scrivo un sesso “arrabbiato”, ossia tendente a decrivere violenze e soprusi, stati d’animo angoscianti, amarezze, sensi di colpa, smarrimenti. In effetti non sono tagliata per scrivere di piacere. Me la cavo sicuramente meglio con le tragedie.

Gaia: No, e sono categorica nel dirlo, lavorare con Maria Silvia non è stato difficile, si è dimostrato invece un piacevole complotto. Il libro l’abbiamo scritto a quattro mani, a distanza, in un momento in cui lei passava le giornate nel suo personale eremo – quella che in “CipriaVaniglia” è diventata la Wiege, la culla, la villa in cui si snoda la vicenda –, con una connessione traballante. E’ stato divertente, tutto è stato divertente, anche le difficoltà nel sentirci. Ci ritrovavamo alla Wiege nei week end, assieme agli amici bolognesi che sono stati il pubblico del nostro work in progress. Con loro abbiamo condiviso idee, segreti e nocino. Un’estate artistica, qualcosa che tendo a raccontare sempre nelle nostre presentazioni, perché non sempre i libri nascono e crescono nel buio studiolo di uno scrittore serioso.

Erotismo a tinte noir: intervista doppia a Maria Silvia Avanzato e Gaia Conventi [seconda parte]

Continuiamo con le domande a  Maria Silvia Avanzato e Gaia Conventi, autrici dell’erotic noir CipriaVaniglia. Se non avete ancora letto la prima parte della nostra intervista, sbrigatevi a farlo: basta cliccare qui.

In una società che mette il sesso dappertutto (pubblicità, tv show, cover magazine) ha ancora senso l’aggettivo “scandaloso” applicato a un romanzo erotico?

Maria Silvia: Credo di no. Reputo oggigiorno “scandalosi” quei testi che sollevano un polverone perchè mettono il dito nella piaga della verità. Trovo molto più scandaloso pensare che una prostituta scriva le sue memorie private facendo nomi e cognomi dei clienti e rischiando un pareggiamento di conti, piuttosto che trovarla scandalosa perchè scrive un libro interamente a sfondo sessuale. Il sesso, propinatoci ampiamente da svariati canali, non suscita stupore e non è più interpretato come un insulto al decoro. Mi piace invece pensare ai lettori di romanzi erotici. Tenuto conto dei molteplici imput visivi, delle facili occasioni, dei mille modi per trarre un senso di eccitazione da quanto li circonda, questi “illuminati lettori” recuperano un culto per la carta scritta e un’affezione verso la parola. Il metodo forse più romantico di accostarsi all’eros, il meno invasivo e il più mentale: sondare curiosamente storie messe per iscritto, affidarsi a una narrazione sensuale. Forse questo “mi scandalizza” in senso positivo. Ci sono ancora persone che chiedono all’eros una certa delicatezza.

Gaia: Ritengo non ci sia nulla di scandaloso nei romanzi erotici, a dire il vero non c’è niente di scandaloso nemmeno nelle signore scosciate dei cartelloni pubblicitari, le trovo solo un po’ ridicole, ecco tutto. Il sesso plasticato dei talkshow mi lascia indifferente, l’importante è poter cambiare canale. In un mondo dove tutto è visibile, tutto è in copertina e tutto è pronto all’uso, fa piacere poter scrivere d’erotismo con parsimonia, piano piano, senza levarsi le mutande davanti al primo che passa.

Erotismo a tinte noir: intervista doppia a Maria Silvia Avanzato e Gaia Conventi [prima parte]

Maria Silvia Avanzato e Gaia Conventi, autrici di CipriaVaniglia, l’erotic noir vincitore del concorso per romanzi erotici Eroxè 2011, hanno accettato di rispondere a una piccola intervista doppia per Cooletto. Una bella sfida, considerato che entrambe le autrici non si erano mai cimentate prima nel genere erotico. Basta questo ad incuriosirvi? Allora andate avanti con la lettura.

Avrete modo di conoscere i peccaminosi protagonisti di CipriaVaniglia e il segreto che accomuna le loro esistenze.

5 libri erotici da regalare a Natale

Fra i regali di Natale sexy, un grande classico è il libro erotico. La prova è che la letteratura erotica, soprattutto quella “al femminile” continua ad essere gettonatissima nelle librerie di tutto il mondo. Pertanto regalare un libro o anche un ebook dove le parole si intrecciano con la lussuria è sempre un pensiero gradito, che fa bene sia al cuore che ai sensi. Ma come orientarsi fra le tante proposte e le strenne natalizie dei bookstore più agguerriti? Noi di Cooletto vi diamo una mano, consigliandovi 5 libri per tante ore di lettura maliziosa e piacevole.

Religione e sesso: l’amore insegnato da un pastore

David Reid, pastore della Peachtree Community Church a Villa Rica, in Georgia, ha da poco scritto un libro. Non un libro qualunque, e neanche una guida religiosa per mostrare la luce divina ai suoi fedeli: il pastore Reid ha pensato bene di pubblicare un manuale sul sesso, una sorta di guida che possa aiutare i suoi fedeli a godere del rapporto intimo che nasce, e che col tempo si evolve, tra i due coniugi.

Leading to the Bedroom aiuta infatti le coppie sposate a gioire dei piaceri della vita quotidiana aiutando i coniugi a scrollarsi di dosso ogni tabù per godere finalmente dei piaceri della carne in modo “religioso” perché, come spiega Reid stesso, i segreti di una buona vita di coppia sono anche contenuti tra le pagine della Bibbia, basta solo saper cogliere gli aspetti giusti.

Oxè Awards quarta edizione: i migliori racconti erotici del 2010

oxe awards

Sulla narrativa erotica esistono molti, troppi preconcetti, che vorrebbero relegare questo particolare settore della letteratura in un sottogenere, come se il sesso o l’erotismo non occupassero altro che un ruolo marginale nella vita degli individui. Di conseguenza ci si illude che il racconto della passione non sia poi così importante, che i sensi ed il corpo non abbiano più nulla da insegnarci. Al contrario, la vita ci insegna che proprio attraverso l’eros, non importa se vissuto o solo immaginato, è possibile capire molto di noi stessi, fino a scoprire le radici della nostra forza, oppure le nostre piccole debolezze, quei segreti dell’anima che non vogliamo confessare nemmeno a noi stessi. Ma anche volendo andare oltre queste semplici considerazioni, come scrittrice vi posso assicurare che da un punto di vista squisitamente tecnico non esiste una scena più difficile da scrivere di quella erotica. Ecco perché plaudo al buon lavoro del laboratorio di scrittura erotica Eroxè, che anche quest’anno ha mandato in libreria una selezione dei migliori lavori realizzati dagli iscritti al popolarissimo sito.

Oxè Awards 2010 (Damster Edizioni) è il volume che raccoglie tutti i racconti finalisti della quarta edizione degli Oxè Awards, la competizione nazionale per il miglior racconto erotico bandita dal sito Eroxè. La competizione nazionale è divisa in quattro categorie: Maestri d’Eros (miglior racconto assoluto), Il corpo e l’anima (miglior personaggio femminile), Ladri d’amore (miglior personaggio maschile), e Storie di un peccato (miglior situazione erotica). All’interno non sono indicati né il vincitore assoluto né quelli di categoria per il semplice motivo che la pubblicazione del volume è antecedente alle decisioni della giuria.

Sesso, scarpe, e pesciolini: il romanzo hard che piace a Tinto Brass

sesso scarpe e pesciolini

Fabio Brigazzi è nato a Belluno negli anni sessanta ma vive da sempre a Roma, all’ombra del Cupolone.
Dall’alto del suo metro e novantacinque, possiede una visione del mondo del tutto personale, miscelando alla realtà quotidiana la sua fervida fantasia.
E’ alla sua prima esperienza letteraria, con la quale racconta di alcune vicende di vita, viste attraverso gli occhi di una donna. Ma non di una donna qualsiasi, bensì di una 50enne, che scopre l’importanza della trasgressione, quella vera, priva del romanticismo che forse appannerebbe una per una, tutte le sensazioni più autentiche e fatali.

Ciò che mi ha maggiormente -e positivamente- incuriosito in “Sesso, scarpe e pesciolini”, è l’età della protagonista: cinquant’anni.
Un’età che, salvo il caso dei diari autobiografici, è più che canonica per l’eroina di un romanzo erotico, con il rischio di relegarla automaticamente se non fuori tempo massimo, almeno borderline, ai confini della menopausa, fra le donne che, anche se ancora belle e desiderabili, l’industria culturale impietosamente bolla, per dirla con il brutale pragmatismo dei tycoon americani, come “no more fuckable!”.
E invece Marina è “still very fuckable!” (dalla prefazione di Tinto Brass)

Racconti erotici: un piccolo estratto da Fetish Sex

racconto bdsm

Molti pensano che la schiavitù sia violenza, tortura, una mera faccenda di fruste e catene, ma non è così. La vera schiavitù è molto più complessa. La schiavitù è innanzi tutto un’attitudine mentale. È guardare in faccia i propri limiti e capire che se non si è abbastanza forti da comandare, si deve essere altrettanto forti da sottostare a chi ha davvero autorità.

Il mio Padrone non ha bisogno di incatenarmi, di imbavagliarmi o di mettermi in faccia una di quelle buffe maschere di lattice nero. Quelli sono materiali di scena, accessori per coppie borghesi in vena di una serata un po’ trasgressiva.