Fare sesso in ospedale, accade in Cina

Una stanza ampia illuminata da ispiranti luci rosse e una marea di morbidi cuscini sui quali accomodarsi per sentirsi subito a casa propria e nella tranquillità della propria camera da letto. E’ questo, in poche parole, l’arredamento scelto per le nuove stanze all’ospedale di Songziniao aperto in Cina, nella città di Wuhan: stanze che accoglieranno tutti i pazienti e i loro partner desiderosi di concepire una nuova vita o, semplicemente, di divertirsi un po’.

Fleshlight: in Cina lo scambiano per un fungo e va in tv

Alzi subito la mano chi, osservando l’immagine che abbiamo inserito in apertura, ha pensato che l’oggetto in questione fosse un fungo… Nessuno? Ottimo, vuol dire allora che i nostri post vi sono stati utili! Osservando invece la reazione dei cinesi pare che tra loro nessuno abbia l’abitudine di sfogliare le Gallery di Cooletto, in particolare quelle dedicate ai fleshlight, piccoli cilindri dedicati alla masturbazione maschile che riproducono alla perfezione la cavità anale e vaginale.

Ballbusting e ball squeezing: dalla tortura del pene all’infarto il passo è breve

Il ballbusting e il ballsqueezing fanno parte della cultura BDSM come esempio estremo delle pratiche sadomaso che una Dominatrice può infliggere al suo schiavo. Nello specifico il ballbusting consiste nel dare calci agli organi genitali maschili, mentre il ballsqueezing si pratica stringendo con forza i testicoli dell’uomo. Entrambe sono da considerarsi pratiche estreme perché molto dolorose, anche se nel sadomaso il dolore è la via per raggiungere il piacere. Ma nessuno immagina che queste pratiche possono addirittura causare la morte.

Fino a oggi si è sempre pensato che strizzare i testicoli di un uomo fosse terribilmente doloroso, ma non mortale. Invece pochi giorni fa, nel distretto Meilan di Haikou, in Cina, è stato registrato il primo decesso dovuto a “forte e prolungata stretta dei testicoli”.

Marlies Dekkers presenta la nuova collezione lingerie ispirata all’eros dell’Estremo Oriente

Antichi dipinti, preziosi kimono, e sensuali geisha avvolte in morbidi tessuti: queste sono le prime immagini che ci vengono in mente se avviciniamo la parola “eros” ai territori dell’Estremo Oriente e alla Cina. Immagini di sensualità pura che hanno ispirato anche la nuova collezione di lingerie della designer olandese Marlies Dekkers, in una contaminazione di generi che abbraccia la cultura tradizionale ma senza tralasciare le più recenti contaminazioni cinematografiche.

Per esempio la linea Blue China celebra il commercio di porcellana tra la Cina e l’Olanda molto fiorente nel 1500, con capi di lingerie sui toni del bianco e del blu, che riproducono i colori e i motivi classici delle pagode e dei ciliegi in fiore che ritroviamo impressi proprio sulle porcellane. Ma tutto viene presentato in termini più attuali, e le donne di Marlies Dekkers indossano laccetti, stringhe e tacchi alti invece del lungo abito tradizionale.

Invece in Raise the red lantern, la Dekkers gioca tutto sui toni del rosso e del fucsia, perché i capi sono un omaggio al film Lanterne Rosse diretto da Zhāng Yìmóu e interpretato dalla bellissima Gong Li. Ambientato nella Cina degli anni venti, il film racconta la vita della concubina di un ricco signore della guerra che ogni notte sceglie chi, tra mogli e amanti, passerà la notte con lui, accendendo una lanterna rossa davanti alla porta della prescelta.

Cina, i preservativi colorati vanno a ruba

Probabilmente si sta scoprendo una nuosta stagione del sesso in Cina. Tant’è che c’è voglia di cambiare e osare, a partire dai preservativi colorati. La nuova generazione, a quanto pare, si sta dunque ribellando ai tabù del passato. Tra i più richiesti, ad esempio, la serie di condom dedicati alle Costellazioni, una confezione di 12 preservativi diversi per forma, colore e spessore e intitolati ciascuno ad una delle 12 costellazioni dell’astrologia occidentale.

In Cina educazione sessuale all’asilo: le foto

Quei visini la dicono lunga: tra lo spaventato e il divertito i piccoli iscritti a un asilo cinese hanno assistito alla loro prima lezione di educazione sessuale, la giornata inaugurale di una serie di incontri che coinvolgerà i giovanissimi studenti che potranno così scoprire i clamorosi segreti del corpo umano. Le lezioni sono state nuovamente inaugurate qualche giorno fa in un asilo di Shangai, forse uno degli unici fino ad ora a proporre un programma di educazione simile.

Niente educazione sessuale: siamo cinesi!

Le statistiche non sono certo tra le più confortanti ma, a quanto sembra, nessuno pensa che sia necessario intervenire. In Cina sono sempre di più le minorenni che rimangono incinta a causa di rapporti non protetti avuti con ragazzi che, quasi mai, sembrano essere a conoscenza dei rischi che si corrono quando ci dimentica di usare un contraccettivo. Pigrizia o scarsa informazione?

Sex and Zen: primo porno 3D in Cina

La Cina è un paese sessualmente bizzarro. Sì, perché se da un lato la censura è sempre pronta a bloccare i contenuti ritenuti sconvenienti e non adatti alla visione della popolazione intera, dall’altro l’emancipazione sessuale è davvero superiore a quella di molti altri paesi.

Dalla Cina, arriva il reggiseno gonfiabile

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Forse è questo che sognano le donne in carriera della nuova Cina: andare in ufficio con una seconda e finire la giornata al night con una quinta di seno. E il reggiseno gonfiabile “The hand of God” sembra avere esaudito le preghiere di queste manager zen sempre di corsa, che non hanno nemmeno il tempo di tornare a casa a cambiarsi per indossare il wonderbra sotto al top.

Adesso basta un gesto e il reggiseno tarocco si gonfia a dismisura, regalando a tutte le donne un davanzale come quello di Cristina Del Basso. Ma voi, un reggiseno così lo comprereste? Pensateci un momento, e nel frattempo godetevi lo spassosissimo spot che vi mostra come passare da una seconda a una quinta in pochi secondi.

Vietato in Egitto il finto imene cinese

il kit per la verginità

La Cina è proprio la patria dei falsi. Borse taroccate, scarpe taroccate e adesso anche vagine. L’imene “made in China” è l’ultimo ritrovato per tornare vergini in un minuto. In vendita sul sexyshop Gigimo,  il kit per la verginità artificiale si può acquistare per la modica cifra di 30 dollari, e consiste in un imene artificiale da inserire all’interno della vagina per simulare la purezza e “integrità” della donna.

L’imene artificiale è molto elastico, e al momento della penetrazione rilascia un liquido di colore rosso simile al sangue virginale. Insomma si tratta di una imitazione perfetta, ma così perfetta che l’Egitto vuole mettere al bando l’importazione e la vendita di questo prodotto perchè incita alla frode.