Sesso in gravidanza? Sì ma dipende

Una delle domande più inflazionate per quel che concerne la gestazione e i rapporti fisici riguarda la possibilità o meno di fare sesso in gravidanza. L’Organizzazione mondiale della Sanità inserisce il benessere sessuale tra i fattori fondamentali legati alla salute dell’individuo. Ma come ci si deve comportare quando si è in dolce attesa?

Niente paura se medico dà via libera

La prima cosa da fare è informarsi con il proprio medico ovviamente, dato che intorno al tema sono ancora molti i falsi miti con i quali si ha a che fare. Parlare di sesso in gravidanza non deve essere un tabù, ma considerato qualcosa di normale: è un aspetto importante della vita della coppia e non di rado lo stesso stato interessante porta le donne a essere più sensibili ed eccitate in alcuni momenti. Avere la certezza che fare del sesso non rappresenti un pericolo per bambino in grembo fa in modo tale che l’intimità di coppia venga vissuta con più rilassatezza e divertimento.

Come spiegano i ginecologi, l’importante è stabilire se si è alle prese con una gravidanza fisiologica o patologica: mentre nel primo caso i rapporti sessuali sono permessi senza particolari problemi dopo la prima visita di controllo,  diversa è la questione nel secondo caso. Va detto che generalmente le coppie tendono a evitare il coito nei primi tre mesi di gravidanza per paura di un aborto spontaneo. È quasi normale, soprattutto per le donne, decidere d’interrompere l’attività sessuale una volta scoperto di essere incinte al fine di proteggere l’embrione, sopratutto se lo stesso è frutto d’inseminazioni artificiali o percorsi di fertilità difficili.

Casi in cui il sesso in gravidanza è sconsigliato

Esistono, come è possibile immaginare, dei momenti in cui i rapporti sessuali in gravidanza nel primo trimestre sono sconsigliati. Se si parla di gravidanza patologica ovviamente è importante evitare sforzi o azioni che possano stimolare la contrattilità dell’utero: è quindi vietato nel momento in cui vi siano state delle perdite di sangue e quindi si siano verificate minacce d’aborto e anche quando le stesse vengono diagnosticate dal’ecografia: in quel caso, se viene evidenziata un area di distacco della camera gestazionale è bene astenersi fino a che non si sia superata la dodicesima settimana.

L’astensione dai rapporti sessuali è richiesta anche prima e dopo esami particolarmente invasivi come amniocentesi e villocentesi.  In casi più specifici, come ad esempio in caso di pregressi interventi all’utero è bene chiedere al proprio ginecologo. E’ importante astenersi dai rapporti sessuali dopo la 22esima settimana se si è in presenza di contrazioni: di solito ciò è legato a specifici problemi per i quali una stimolazione è da evitare totalmente.

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