Parlare di sesso anale fa bene

Parlare di sesso anale fa bene, soprattutto alle donne. E la ragione sta nel fatto che considerarlo un tabù può portare solamente a frustrazione. E a problemi fisici

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Bisogna parlare di sesso anale

È inutile girarci troppo intorno: parlare di sesso anale per le donne non è semplice. E più in generale quando questo accade in società se ne parla solo in base al pericolo di malattie veneree. O riferendosi solo al contesto di relazione omosessuale.

Questo è qualcosa da sfatare il più fretta possibile. E la motivazione è prettamente medica. Il non toccare il discorso, anche da parte dei medici, sta portando infatti alla crescita di generazioni di donne che non sono consapevole dei rischi di questa pratica. Primo: dovrebbe essere chiamata in causa anche la parte piacevole del discorso. Secondo: il non affrontare l’argomento porta di solito a trattamenti inutili e a diagnosi mancate.

Immaginate approcciarsi al sesso anale una donna che non sa che per godere senza dolore vi sia bisogno del lubrificante. Rischia di trovarsi, nonostante una relazione stabile rispettosa, nello sperimentare problematiche di difficile gestione. Soprattutto per via di una ignoranza che potrebbe essere colmata con molta facilità.

Parlare di sesso anale e di donne necessita sempre di sottolineare come queste non debbano sentirsi obbligate a praticarlo. Ma allo stesso tempo se vogliono farlo, giustamente, devono essere informate su quello che comporta. Sia nel bene che nel male.

Dobbiamo cambiare la società

Purtroppo la società ancora non è abituata ad affrontare tali temi attraverso conversazioni che non sottintendano un giudizio. Ma è proprio questo che deve essere fatto, soprattutto se si vuole assicurare alle donne la capacità di poter godere di questa pratica al meglio.

Anche perché statisticamente, secondo uno studio apparso su PubMed, sono sempre di più le coppie che stanno sperimentando il sesso anale a prescindere dal sesso del partner. E sempre di più sono le donne che raccontano di aver sperimentato un orgasmo proprio nel corso di questa pratica. In percentuale più alta rispetto a quelle che hanno sperimentato un orgasmo clitorideo o vaginale.

Il problema sta nel fatto che tale pratica spesso però venga quasi imposta o comunque si subiscano pressioni per attuarla.

E che in molti casi si riveli essere un comportamento sessuale rischioso. Più che altro perché, pur mettendo da parte la questione malattie, potrebbero presentarsi problemi di lesioni dello sfintere anale e incontinenza fecale.

Problema soprattutto questo che si può presentare soprattutto nelle donne rispetto agli uomini per via della diversa hanno autonomia e degli ormoni. Questa parte del corpo è molto più robusta negli uomini che nelle donne: ragione per la quale si rischiano maggiori danni.

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