Cinquanta sfumature di grigio: no a censura del sesso nel film

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Cinquanta sfumature ha rappresentato in tutto il mondo una sorta di “vendetta erotica” delle donne: è il mummy porn per eccellenza, il libro che,seppure scritto male, ha fatto riscoprire le gioie del sesso ad una generazione intera di matrone spente e stanche. Il film era il passo successivo ovvio e scontato. Ed udite udite: nessuna censura per le sue scene di sesso.

E meno male! Altrimenti avrebbero tolto anche l’unica vera attrattiva dell’intera questione. Al momento non si sa ancora quali attori andranno ad impersonare la coppia Anastasia Steele e Christian Grey. Quel che che sappiamo per certo è che nessuna censura arriverà sulle tanto sospirate e attraenti scene di sesso riportate nel libro. Su questo la sceneggiatrice Kelly Marcel, scelta per l’occasione da E.L. James stessa non transige assolutamente, con buona benedizione dell’autrice. Il film sarà vietato ai minori per non perdere la benchè minima sfumatura della trasposizione del testo.  Dobbiamo ricordare che all’interno del libro le scene sadomaso, il sesso orale  e i sex toys non mancano davvero.

Sebbene si tratti di solo sesso vaniglia, pensate semplicemente alla serata nella quale Ana perde la verginità. Sarà stata pure vergine ma tra inventiva e predisposizione, la giovane non ha nulla da invidiare ad una qualsiasi professionista del settore. E solo quei rapporti sessuali valgono mezzo film.   E che dire delle palline ben wa con la quale il giovane eccita la ragazza fin quasi allo sfinimento? Ed il sesso in ascensore? Non che uno voglia il film porno nudo e crudo, ma se venisse attuata la censura su queste scene si taglierebbero in maniera ignobile le gambe ad un film per il quale la semplice attrattiva riguarda il sesso e nient’altro.

Personalmente, a discapito di tutto, troverei perfetti nella parte dei rispettivi protagonisti Alexis Bledel (ricordate “Una mamma per amica”?, N.d.R.) e Matt Bomer. E’ così adatto al ruolo che il fatto che sia gay nella vita reale non influisce minimamente nella sua credibilità.

Photo Credit | Thinkstock

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