Un libro per dire, fare, l’amore

inachis-io

Devo ammettere che non ho mai nutrito molta simpatia né per i libri autoprodotti, né per gli autori che si nascondono dietro uno pseudonimo, per due motivi. Il primo si basa sulla costatazione che molte autoproduzioni letterarie sono caratterizzate da una bassa qualità di scrittura. Il secondo, invece, è più squisitamente personale. Anche io scrivo, e su ogni racconto o romanzo, bello o brutto, ci ho sempre “messo la faccia”, insomma la mia firma, nero su bianco. Ma per ogni cosa c’è sempre l’eccezione che conferma la regola, come nel caso di questo piccolo, prezioso libro dal titolo “Dire, fare l’amore”. L’autore si chiama Marco, ma in rete è più conosciuto come Inachis Io.

Inachis Io è il nickname di un professionista dell’editoria, uno di quelli che chiameremo “addetti al settore”, uno che narra di desideri forse incompatibili con l’immagine seria di chi lavora in campo editoriale. Inachis Io, infatti, è anche il nome di una farfalla, simbolo di leggiadria e libertà. Proprio la libertà, intesa come respiro ampio dell’Eros, è il filo conduttore delle storie che compongono “Dire, fare l’amore”, frizzanti racconti post-erotici nati sull’omonimo blog dell’autore.

Racconti erotici: La libertà dei corpi

Appuntamento ogni domenica e lunedì con i “Racconti Sexisti” di Miss Lucy

Mi tagliavo di regi, ed ero lì a confessare il mio peccato.

Ero decisa a partecipare a quel ballo. Il vestito che dovevamo indossare era il nostro unico corpo, nudo di verità, e all’entrata del locale, ognuno sceglieva un’arma, oggetto o giocattolo Sexista. Io, decisa nel mio andare, prendo una spada, degna di me e della mia femminilità. Curiosa e devastante era la mia voglia di farmi toccare da maschere e nutrirmi di sessualità. Il sesso aveva voci quella sera, mi parlava di intonanti divinità, di sistematiche anfore che declinavano il passato distruggendo dissapori, avvolgendo il potere di preziosi valori. Ero ad una festa Sexista, dove pudore, limiti, tabù e pregiudizi non esistevano, ma le uniche regole erano, libertà, sesso e il rispetto dei limiti altrui. Manti senza colore ci coprivano di pudore, pronti a scorgere luce alla prima delicata amarezza. Sciolta, osservavo il ballo dei retti, e chi ne consumava degnamente il pasto sessuale. Sconcia, volevo trovare il mio pudore, deciso a mettersi sotto gli occhi di tutti. Dietro di me all’improvviso, sento due mani che mi prendono i fianchi… oso gemere di impazienza.

Uomo o donna che tu sia, ti voglio ora.

Racconti Erotici: Azzurra (II parte)

Continuano le avventure di Azzurra ora alle prese con uno strano rapimento.

Era svenuta. Ma piano piano il buio svanì. Le immagini si fecero più nitide.
Vedeva l’armadio davanti al suo letto, non riusciva a muovere le le braccia, né a divaricare le gambe. Cercò di dire qualcosa ma si accorse di non riuscire neanche a muovere le labbra. Era bloccata a letto. Ora cominciava a ricordare; capì la situazione in cui era.
“Allora ti sei svegliata principessina…”
Una voce femminile veniva dalla porta. Una donna bionda stava lì, poggiata allo stipite, con un bicchiere d’acqua tra le mani.
“Credevo di doverti svegliare io… beh, fa niente, è uguale…” Versò comunque l’acqua in testa alla ragazza…
Azzurra voleva gridare, ma qualcosa glielo impediva, era nastro adesivo.
“Non mi riconosci? Sono Sara.”
Azzurra adesso era cosciente. Sì, era proprio Sara, la sua amica. La conosceva fin dai tempi della scuola. Ma che voleva da lei? Perché si comportava così?
“Sgualdrina, ti ho visto sai? Mentre parlavi col mio fidanzato. Ho visto gli sguardi che gli lanciavi. Mi sei sempre stata antipatica, con tutte le arie che ti davi, ma adesso sei in mio potere.”

Racconti Erotici: Azzurra


Essere prese con la forza può essere una fantasia assai eccitante. Non ci credete? Leggete cosa capita alla protagonista del racconto erotico di oggi.

Azzurra tornò a casa dopo la palestra.
Aprì il cancelletto del suo palazzo e lo lasciò andare all’indietro, questo si accostò soltanto, ma lei non se ne rese conto e continuò per la sua strada.
Aprì la porta del palazzo con la chiave che estrasse dalla tasca, entrò.
Si fermò scoraggiata davanti alle scale e decise di prendere l’ascensore.
Una volta arrivata al suo piano entrò nel suo appartamento, aprì e poi chiuse col piede la porta e abbandonò la borsa di ginnastica lì vicino.
Camminò per il corridoio ed entrò in camera da letto.
“Ho proprio bisogno di un bagno,” pensò tra sé.
Si tolse la maglietta. Che sollievo togliersi quella cosa aderente, facendo respirare la pelle. In reggiseno e calzoni della tuta raggiunse il bagno. Si tolse le scarpe da tennis e le buttò in un angolo, poi le calze di spugna, i calzoni della tuta. Aprì l’acqua della vasca e lasciò che si riempisse. Si guardò allo specchio mentre slacciava il reggiseno, scoprendo il seno. Si passò la mani sopra, sfiorando i capezzoli ed emise un sospiro socchiudendo gli occhi. Poi levò gli slip e ripose tutto nella cesta dei panni sporchi. Chiuse il rubinetto e testò l’acqua nella vasca.
Calda, ma non troppo.
Perfetta.

Racconti Erotici: Folle Imperfetto (parte II)


Dopo il primo assaggio ecco la seconda parte del nostro racconto erotico.

Sei bella da togliere il fiato.
Vorrei urlartelo, violentarti gli orecchi ora ipersensibili, ma so che la voce mi si romperebbe in pianto e svilirei tutti i miei sforzi, tutti gli espedienti di queste settimane. Afferro le tue cosce con entrambe le mani e stringo fino ad avere le nocche bianche. Gridi, balbetti, più per la paura di ciò che potrebbe accadere che per il dolore. Apro le mani, allungo le dita e ti graffio crudele, rigando la tua pelle sottile di fata perfetta, incolume; arrabbiata, ti mordo più volte cercando il sapore del sangue, ma senza riuscirci. La mandibola frena un attimo prima di ferirti: il cuore, maledettamente debole, piega ogni mio gesto rendendo la mente molle. Appoggio la fronte madida sul tuo pube rasato e respiro a fondo, stordita; sono libera e ti ho tra le mani, ma sono legata da corde invisibili. Alzo gli occhi e per un attimo mi sembra di vedere il sorriso beffardo del mio destino, lì, a galleggiare sulle tue labbra piene. Allungo il braccio e con il medio te le sfioro leggera; tu sorridi, ormai consapevole del tuo potere, incredibilmente forte nonostante la forzata immobilità.

Racconti Erotici: Folle imperfetto


Dalla community di Rosso Scarlatto, un raffinato racconto di erotismo d’autore.

Folle imperfetto

  • di Madame Snob

Lo so che non è corretto. Anzi, direi che è certamente criminale; ma non avevo altra scelta. Ci ho pensato a lungo, sai? Prima di decidere di farlo, intendo; poi, una volta assunto il rischio, ho calcolato nei minimi dettagli tutto il mio piano: i tempi, il luogo, le persone. Non è certo il caso di correre rischi o di improvvisarsi stratega, specialmente quando la razionalità vive solo nel processo, ma il fine ultimo, lo scopo di ogni gesto calcolato, è mero desiderio, brama, un’irragionevole sete di possesso. Per quanto lucida sia, la follia rimane tale; se la si deve mettere in opera, meglio farlo con classe, intelligenza e crudele dovizia di particolari. Il piacere cresce già nella preparazione, ci si compiace di ogni obiettivo raggiunto, lo si spunta dal disegno originario sentendo che la meta è sempre più vicina. La pelle s’increspa nell’eccitazione dell’attesa, che è aspettativa viva, attiva, in cui corpo e mente lavorano congiunti, in perfetta sincronia: una diabolica macchina da guerra. Personale, certo. Una lotta interessata, puramente individuale, deliziosamente arbitraria.

Racconti Erotici: Una domenica di fine luglio

L’estate è appena terminata, ed ecco a voi un delizioso racconto erotico selezionato dai migliori newsgroup e blog.

Una domenica di fine luglio

Ho lasciato Parma nel primo mattino, in compagnia di Giusy, con l’intenzione di trascorrere questa domenica di fine luglio distese sulla sdraio a prendere la tintarella, lasciando alle nostre spalle ansie e preoccupazioni.
Un leggero vento marino trascina verso la spiaggia un gradevole profumo di salsedine. L’odore va a mischiarsi alla nauseabonda puzza che proviene dalla pineta dove qualcuno sta arrostendo carne e pesce sulla griglia dei barbecoue. La musica della radiolina fa vibrare le membrane dei minuscoli auricolari che ho applicato alle orecchie. Il fracasso delle persone che mi circondano è continuo. Le loro grida sovrastano la musica delle emittenti radiofoniche. Da ogni direzione giunge insistente, a intervalli regolari, il trillo di qualche cellulare. Uno strepitio di voci, suoni, imprecazioni ed urla mi tiene compagnia in questa domenica al mare. Afferro il flacone di ambra solare e mi metto seduta sulla sdraio. Applico il latte idratante sulle braccia e lo spalmo, senza fretta. Sono in topless, la parte superiore del costume l’ho tolta dopo che sono scesa in acqua per darmi una rinfrescata. Indosso ho un tanga nero così minuscolo da farlo sembrare invisibile. Giusy si alza dalla sdraio, prende dalle mie mani il flacone di crema solare e inizia a cospargermela sulla schiena. Adoro il contatto delle sue mani sul mio corpo. Le dita frizionano con delicatezza i muscoli nella parte posteriore del collo.
Giusy ripete più volte la stessa manovra massaggiandomi con accortezza. E’ rilassante il contatto delle sue mani. Mi corico supina sulla sdraio. Giusy lascia cadere alcune gocce di ambra solare su miei seni. Con le dita cosparge la crema sulle sporgenze carnose che si elevano al centro delle mammelle.
L’insistente contatto delle dita mi provoca l’inturgidimento dei capezzoli.
Distribuisce il latte idratante su tutta la superficie di entrambi i seni agendo con cura e discrezione.
L’azione simultanea delle mani sulla mia pelle mi fa trasalire.

Racconti Erotici sul Web: Nel parco


Per i lettori di Cooletto, un nuovo racconto erotico selezionato dai migliori newsgroup e blog.

Nel parco (una fantasia erotica)

  • di Anonimo

Ho voglia di portarti in un bel parco, a contatto con la natura, lontano dal frastuono della città.
Ma la mia fantasia comincia a farsi strada.
Farti sedere sulla panchina di fronte a quella dove mi sono appena seduto io. Bagnarmi le labbra con la bocca socchiusa, cominciando ad accarezzarmi la patta dei pantaloni.
Si, massaggiandolo un po’. Provare piacere, vedere la tua reazione. Far cadere il tuo sguardo sul rigonfiamento della patta e, come d’incanto, vedere le tue gambe divaricarsi mostrando quel fantastico perizoma semitrasparente…
Mi ha sempre eccitato sbirciare le mutandine da sotto la gonna fin da quando, a sette anni, cercavo di farlo con le compagne di classe.
Sentirmi incitato dal tuo sguardo a continuare, vedendoti presa a tua volta da questa frenetica eccitazione.

Vederti mentre ti tocchi partendo da una caviglia pian piano, per salire sempre più su fino alle ginocchia, poi sulle cosce e, divaricandole completamente, fino a sfiorarti gli slip. Sentirti ansimare e scorgere le tue dita frugarsi tra le gambe…

Racconti erotici sul Web: Finestra sul cortile – parte II

nude reclining by Chewy Chua

Vi è piaciuta la prima parte del nostro racconto?
Siete curiosi di sapere come va a finire?
Allora continuate a leggere.

Finestra sul cortile (seconda parte)

  • di Inachis_Io

«Io esco!», mi grida il maritino aprendo la porta.
«Va bene! A dopo!».
Premo il tasto “chiama” del cellulare, avevo già preparato il numero.
«È uscito. Sbrigati».
«Sono già qui, parcheggio e arrivo».
Click.
Mi avvicino alla finestra appena in tempo per scorgere il cornuto uscire in strada. Mi piacerebbe vedere i due che si incrociano. Prima o poi succederà. Appoggio la mano al vetro e il freddo che sento sulla pelle mi richiama improvvisamente il caldo che già inumidisce il mio sesso. Resto lì immobile, gustando la piacevole sensazione. Passa qualche minuto, l’amante ritarda. L’attesa, anche se breve, mi innervosisce lievemente.

Racconti erotici sul Web: Finestra sul cortile

Un buon racconto erotico è il frutto dell’incontro tra due categorie: l’erotismo e la pornografia. Questo genere letterario ha trovato nel Web il giusto mezzo di espressione, e oggi proliferano i siti che contengono testi e poesie erotiche. Parole che ecciteranno i vostri sensi e daranno un nuovo stimolo alle vostre fantasie. Per voi lettori di Cooletto, una raccolta dei migliori racconti erotici selezionati da newsgroup e blog.

Finestra sul cortile (prima parte)

  • di Inachis_Io

Sto per tradire mio marito. Tra pochi minuti sarò tra le braccia del mio amante e già pregusto il fuoco che ci brucerà. Sarà una sveltina, come sempre: un amplesso rapido, spremuto, goduto. Un attimo rubato alla mia vita, in casa mia, approfittando di un momento di libertà.
Potremmo vederci da lui, o in albergo, ma sono io a volere così: lo voglio nel mio letto, nella mia intimità. Voglio regalarmi il piacere nelle stesse stanze in cui mio marito me lo nega. Voglio farlo di fretta, col brivido che il cornuto rientri prima del previsto e che ci scopra.

Ormai è questo il mio gioco: quando il titolare esce per una commissione, faccio uno squillo al sostituto. Se è libero, corre da me, mi prende senza nemmeno spogliarmi. Mi piace farlo in piedi, con gli slip calati al ginocchio, vicino alla finestra che dà sulla strada. Da lì posso sorvegliare quando mio marito sta tornando. Vedo prima la sua auto passare sotto casa alla ricerca di un posteggio, e un fremito mi scuote la pancia. Ma godo veramente mentre lo osservo aprire il cancelletto esterno. So esattamente quanto ci mette ad attraversare l’atrio, guardare se c’è posta in casella, chiamare l’ascensore, salire. È precisamente il tempo che mi basta per venire, alzare le mutande, abbassare la gonna, far uscire l’amante sulle scale e riabbracciare il marito sentendo ancora in me il brivido dell’orgasmo.
Se non l’avete mai provata, è una sensazione che non potete capire.