Squirting: i segreti dello schizzo femminile

orgasmo Non si parla quasi mai di squirting, a meno che non ci si addentri nelle lande della pornografia dove, a quanto pare, imbattersi in donne dal potere di “eiaculare” sia decisamente più frequente. Oggi Cooletto si proporrà come eccezione alla regola, facendo un piccolo excursus sui segreti di questo “mitologico” schizzo femminile,  ricercato in maniera quasi identica sia dalle donne, alle quali non dispiacerebbe lasciarsi andare ad un orgasmo degno di tale nome, sia dagli uomini, che godono nel riuscire a far godere le donne i tale maniera.

La prima cosa da chiarire è che per via di una conformazione fisica differente da donna a donna in quanto a pareti vaginali, il raggiungimento di tale eccitazione non è alla portata di tutte, o meglio, non facilmente. Altresì è vero che se la parete comprendente quello comunemente indicato come punto G viene adeguatamente stimolata, le ghiandole periuretali di Skene fanno il loro lavoro adeguatamente, portando la donna magari a non espellere fiotti di liquido vaginale, ma qualche schizzetto di eiaculatoria memoria. Prima di indicarvi una tecnica per raggiungere tale risultato, vogliamo condividere con voi due informazioni.

La prima è che nella composizione, il liquido che fuoriesce dalla vagina in caso di squirting è molto simile in composizione chimica allo sperma maschile: glucosio, fruttosio, antigene prostatico ed i tipici marcatori dell’urina. Ma non è da confondere con quest’ultima, la quale proviene ed è prodotta da ben differenti lande intime. La seconda è contemporaneamente una curiosità ed una speranza: le donne della tribù ugandese Batoro sono ritenute pronte per il matrimonio solo quando sono in grado di bagnare un muro spruzzando dalla vagina. Dato che tribù è tutt’altro che estinta…va da sè che centrare l’obiettivo può essere fattibile per tutti.

Detto questo, eccovi qualche consiglio: la prima cosa da accertarsi è di avere un buon controllo delle pareti vaginali. Che si agisca in solitaria o con l’aiuto del proprio uomo, una buona contrattilità delle stesse aiuta. Attraverso una stimolazione manuale (più facile rispetto alla normale penetrazione in questo caso, n.d.r), bisogna stimolare la vagina in corrispondenza dell’uretra. E’ proprio vicino al punto G ed in corrispondenza di quest’ultima che si trovano le ghiandole suddette contenti lo “sperma femminile“. Massaggiando con delicatezza ma con fermezza la zona con due -tre dita, la donna sentirà, oltre che un forte piacere, anche una spinta ad urinare. Ciò è sinonimo che le ghiandole si sono riempite e che l’orgasmo si avvicina.

Nella maggior pare dei casi basterà aggiungere una stimolazione esterna nelle vicinanze del clitoride stesso a rendere possibile lo squirting.

Photo Credit | Thinkstock

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