Il punto G non esiste: è la risposta definitiva?

orgasmoEsiste? Non esiste? Servirebbe una margherita gigante piena di petali per fare il gioco del “m’ama-non m’ama” prendendo in considerazione il punto G e la sua esistenza. Ormai non si sa più cosa pensare. E le ricerche mediche in tal senso non aiutano a svelare l’arcano, visto che una volta si esprimono in senso positivo e quella successiva in negativo e viceversa. Come si fa a capirci qualcosa? Il punto G, sacro graal della vagina femminile è reale o un invenzione?Qui non si tratta di comparazione tra orgasmo clitorideo e vaginale, ma della domanda per eccellenza. La cui risposta, secondo una ricerca americana  condotta da un gruppo di ricercatori dello Yale-New Haven Hospital in Connecticut, negli Stati Uniti, sarebbe negativa. Un responso frutto dell’analisi di almeno un centinaio di indagini riguardanti il punto G che coprono un arco temporale lungo almeno 60 anni.

Sottolineano gli scienziati.

Misure investigative obiettive non sono riuscite a produrre un’evidenza forte e consistente dell’esistenza di una regione anatomica correlabile al famoso punto G.

Di questa sorta di “bottone a fagiolo” colpevole di estatici orgasmi in alcune donne fortunate, ne parlò per primo il ginecologo tedesco Ernst Grafenberg. Da quel momento in poi il dibattito scientifico si infervorò in modo particolare sul tema portando a tutta una serie di esami e sperimentazioni. Nel 2010 una ricerca del King’s College di Londra, coinvolgente 1800 donne, sanciva la  assenza di prove scientifiche dell’esistenza del punto G.

Una ipotesi, di origine francese, sembrerebbe essere la più accreditata, e chiamerebbe in causa il clitoride: l’organo, durante il rapporto sessuale assumerebbe una posizione particolare  determinando l’iper-sensibilità di quella parte di vagina nella quale si sostiene vi sarebbe il punto G. Qualcosa ci sussurra che non si tratterà dell’ultima espressione degli esperti sulla questione. Nel frattempo l’unica cosa da fare, senza pensarci troppo, è continuare a divertirsi senza preconcetti: la teoria è noiosa, la pratica è tutt’altra cosa.

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