Sesso virtuale, non demonizzatelo

Il sesso virtuale non merita di essere demonizzato. Né di essere visto come frutto della paura di due o più persone. Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza.

Giù le mani dal sesso virtuale

Mettiamo da parte le spiegazioni e i commenti dati da personaggi più o meno opinabili. Lo sono sulla vita di tutti i giorni, figuriamoci sul sesso. Soprattutto su una forma che non hanno sperimentato per via dell’età. Dovessero provarci che lo hanno fatto sarebbe diverso, forse.  Ma anche no. E la ragione sta nel fatto che non si può giudicare il sesso virtuale dando connotazioni generali se non lo si conosce appieno.

Quando si parla di sesso virtuale quasi sempre è coinvolto l’uso di una webcam. Prendere quindi questa pratica come una manifestazione della paura di scoprirsi a un’altra persona è molto relativo. Di solito chi si affida a questo modo di approcciarsi ha la propria dolce metà o la persona che le interessa lontana.

E chiacchierando una parola tira l’altra, ci si eccita e si decide per il non sprecare tempo. E di conseguenza il PC, lo smartphone diventano semplicemente ciò che era il telefono quando si era distanti in precedenza. Ovvero un mezzo per eccitarsi a vicenda e condividere un esperienza da lontani.

Nessuna remora, è consensuale

La tecnologia deve essere vista come uno strumento, non come un ostacolo. O qualcosa che deve avere comunque una accezione negativa. Quindi la storiella che il sesso virtuale è una scusa per non fare sesso è una stupidaggine. Chi non ha voglia di condividere quella parte di sé non pratica nemmeno questo tipo di intimità.

E questo è un assunto che deve entrare ben chiaro nella mente di chi pensa di demonizzare qualcosa che non ha bisogno di essere demonizzato. Ovviamente nel 2023 la tecnologia applicata al piacere è stata in grado di fare moltissimi passi avanti. E che problema c’è se ci stuzzichiamo con qualche sex toys in particolare se siamo lontani e poi accendiamo la webcam e finiamo il lavoro?

Perché dovremmo passare per frustrati quando non lo siamo. In fin dei conti il sesso è bello perché vario e soprattutto consensuale. Non c’è da girarci troppo intorno. Se ci piace farlo lo facciamo… come ci piace.

E il sesso virtuale rientra in quelle pratiche perfettamente lecite che possono far parte della vita di tutti noi. Non diamogli per forza una accezione inaccettabile solo perché non sappiamo che altro dire. Soprattutto quando di base non sappiamo davvero di cosa stiamo parlando.

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