Sesso nel monumento a Napoli tra storia e sperma

Quando parliamo di sesso, è accettabile che l’ormone prenda nel momento nel quale una persona meno se lo aspetta.  Si tratta di una sensazione, un estro,  quella “botta” che se si ha la possibilità si da libero sfogo. Una cosa che mi sono sempre domandata è perchè la gente si arrischi a lasciarsi andare nei monumenti. Letteralmente intendo. Che gusto c’è a profanare un luogo di interesse storico ed artistico nazionale imbrattandolo di preservativi e fazzoletti sporchi di sperma?

La camporella è un must e fin qui tutti si è d’accordo. Se la giornata è bella, la compagnia è buona e si ha una scorta di preservativi a portata di mano che assicurano sesso sicuro, in linea teorica nulla, se si sceglie un posto appartato viene a rovinare una certa atmosfera che si crea. Discorso ben diverso se ad esempio ci troviamo ad entrare in un luogo che si sa ottenere una certa importanza storica e non solo ci si pone nelle condizioni di farsi scoprire impegnati in acrobazie sessuali da chicchessia , ma soprattutto si lascia nella più totale incuria il luogo dove si è stati, lordandolo con fazzoletti sporchi, cartacce e condom usati.

In un caso del genere, penso vi sia una mancanza enorme di rispetto non solo nei confronti dell’opera d’arte, ma anche di se stessi. Dando per scontato, come recentemente scoperto sia accaduto nella tomba di Virgilio a Napoli, nel complesso archeologico di cui fa parte, che non si è stati l’unica coppia ad aver usufruito del luogo. E sperando che a nessuno sia venuto in mente di stendersi a terra in mezzo allo sporco ed allo sperma rinsecchito, anche mettendo in conto una sveltina fatta in piedi, c’è da inorridire a l solo pensiero di” “immergere i piedi” in cotanta immondizia.

Questo è solo un esempio, il più recente: i ruderi archeologici sono da tempo presi di assalto per scampagnate sessuali. La domanda rimane sempre la stessa: perchè?

Photocredit: We are horny

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