Revenge Porn, chiude IsAnyoneup e nasce Cheaterville

revenge porn chiude isanyoneup nasce cheatervilleRevenge porn, il porno on line frutto di vendette intestine tra amanti. IsAnyoneup, vero centro nevralgico di questo “settore” con centinaia di foto di uomini e donne nudi ed in atteggiamenti intimi (e quindi una risorsa gratuita immensa di materiale porno, N.d.R.) chiude i battenti, perchè comprato da un sito anti-bullismo che lo trasforma in Cheaterville, la città dei traditori. Una scelta che ha senso? Perchè eliminare il sesso lasciando comunque… il peccatore?

Cerchiamo di spiegare meglio ciò che è successo. IsAnyoneup nacque circa un anno fa dalla mente di Hunter Moore, qualche suo amico e dai loro ego feriti da donne che a loro detta avevano giocato con loro e con i loro sentimenti. Quale migliore occasione di vendicarsi esponendo al pubblico ludibrio culi, tette ed acrobazie sessuali delle peripatetiche? Con un semplice gesto è in pratica nato il primo sito esclusivo di revenge porn, che in poco tempo è stato in grado di dare al giovane visibilità ed una discreta mole di entrate. Nulla di eccezionale, ma abbastanza da potersi permettere degli avvocati.

Personale necessario quando si ha a che fare con il porno e soprattutto ti ritrovi persone che postano materiale di donne o uomini con meno di diciotto anni di età: come si fa a spiegare che non si sta favorendo la pedopornografia ma che semplicemente gli utenti hanno libertà di caricamento foto? Ecco quindi la decisione di mettere in vendita il dominio e lasciarlo al gruppo di Bullyville che tenta di combattere il bullismo attraverso la rete. Come? Dando spazio alle storie di maltrattamenti da parte degli utenti e coinvolgendo nel progetto anche diversi personaggi famosi.

Cheaterville nasce proprio al posto di IsAnyoneup. E tolto il sesso, non fa né più e né meno quello che veniva fatto prima: i traditori, i poco di buono vengono sconfessati. Senza la dose di porno che solitamente accompagnava le segnalazioni e con un pizzico di ufficialità e gravità in più.

Photo Credit | Thinkstock

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