Programmare il sesso o no?

Programmare il sesso o no? Questa è la domanda delle domande soprattutto per chi lavora tanto o ha dei figli. Ma come regolarsi in tal senso per vivere bene la propria intimità?

Programmare il sesso non fa male

Una risposta seria non è stata ancora trovata. O semplicemente sostenere che perlomeno decidendo quando ritagliarsi un po’ di spazio almeno si ha la certezza di raggiungere un orgasmo. Pensare di programmare il sesso ad alcuni mette tristezza, perché toglierebbe la spontaneità che spesso e volentieri fa del rapporto sessuale qualcosa da ricordare.

Altri invece alle prese con una vita frenetica e spesso anche una prole da gestire probabilmente pensano che se non programmano gli incontri amorosi sono costretti a metterci una pietra sopra. La verità sta nel mezzo? Forse. È difficile avere una certezza perché le coppie sono tutte differenti, le esigenze sessuali tutte differenti e c’è chi magari può sostenere un ritmo blando e sentirsi soddisfatto. E chi ha bisogno di stare con il partner di più.

È per tale ragione che non è possibile dare una risposta univoca a questa domanda. Programmare il sesso è stato anche protagonista di uno studio recentemente condotto dalla York University. Gli psicologi del laboratorio di salute e relazioni sessuali, a margine del loro studio, si sono sentiti di sottolineare che pianificare può dare la stessa soddisfazione del sesso spontaneo. Se non in alcuni casi addirittura favorire un maggiore piacere.

I ricercatori hanno portato avanti due studi separati in realtà. Uno che ha preso in considerazione circa 300 persone che avevano avuto rapporti sessuali con il partner nelle ultime quattro settimane. Mentre un altro si è focalizzato su 100 coppie presentando sondaggi quotidiani sulla loro vita sessuale e  romantica per tre settimane.

Soddisfacente in entrambi i casi

rapporti di coppia

Ovviamente in entrambi i casi si voleva capire qual era l’idea del campione sul sesso programmato. Era emerso che sono nello studio uno vi era una corrispondenza reale tra il pensiero del sesso spontaneo più soddisfacente e la realtà. Nel secondo studio è emerso come in realtà alla convinzione non corrispondesse la reale soddisfazione.

In poche parole programmare il sesso in realtà può essere tanto soddisfacente quanto farlo spontaneamente. A prescindere da quelle che sono le convinzioni delle persone che nascono dall’immaginario non realistico. Per molte coppie addirittura il sesso programmato si è rivelato più soddisfacente.

Questo forse avviene perché in quel momento sia tutto sotto controllo e non si hanno fattori di disturbo esterni. Questo ancora non è dato saperlo. Vero è che il desiderio dalla pianificazione non viene abbattuto e che di base, l’importante è che ci si senta soddisfatti.

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