Masturbare per lavoro in Cina? No, è una bufala

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Masturbare per lavoro? Eh si, è una vera e propria professione in Cina, dove nelle aziende questa professione a tutti gli effetti sta pian piano prendendo sempre più piede…. Ci avete creduto? Purtroppo per voi e per la vostra ( e nostra ) curiosità perversa si tratta di una bufala, ben congegnata però.

Ed anche datata, visto che sembrerebbe avere circa sei anni. Eppure è riuscita a prendere piede in questi giorni a tal punto di finire anche sui siti web di quotidiani di un certo spessore. Non prendiamoci in giro: è ovvio che sia accaduto tutto ciò. Perché la sola idea che in qualche modo la masturbazione possa rientrare tra le mansioni di qualche persona, ovviamente di sesso femminile, riconosciute ufficialmente ed addirittura soggetto di una vera candidatura lavorativa, entra di diritto tra le cose correlate al sess0 capaci di attirare l’attenzione di chiunque, anche della persona più casta e pura.

Soprattutto se questi articoli sono poi correlati da foto abbastanza esplicite nelle quali vediamo delle “infermiere” ( e non intendiamo la versione esagerata che ne viene fatta dalle pornostar nei film erotici,N.d.R.) vestite di tutti punto con tanto di mascherina che stimolano il pene di uomini sdraiati “professionalmente” su dei lettini posti in fila in quella che sembra una sorta di corsia apposita. Caderci con tutte le scarpe, in questo tipo di bufale, è praticamente scontato. Posso confessarvi però quale è la parte di questa storiella che mi ha più colpito e divertito allo stesso tempo?

Quella per la quale il lavoro verrebbe considerato usurante e pericoloso per via dello sforzo al quale sono sottoposti i polsi per il continuo handjob.  E se non fosse stata confermata come una bufala, credetemi sulla parola, sarebbe stato questo il particolare perfetto di una storia…perfetta e credibile. Quindi se stavate sognando che questo innovativo trattamento giungesse anche da noi in Italia… ritirate dentro la libido e limitatevi a farvici quattro risate sopra.

Photo Credit | Thinkstock

 

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