Aggredisce poliziotta a colpi di pene. E non è una bufala

aggredisce poliziotta colpi pene no bufalaE’ d’obbligo sottolineare che si tratta di una storia vera. Un uomo è stato arrestato per aver aggredito una donna poliziotto a colpi di pene.  La notizia sebbene nuovamente in giro per la rete tramite i social network non è recentissima. Si tratta di un fatto avvenuto nel 2009 in Inghilterra. Una storia “grandiosa” ma tanto incredibile a tal punto di spingere in molti a gridare alla bufala internettiana. Potete crederci: non è affatto così.

La cosa più divertente, e qui chi possiede una forte fantasia è decisamente avvantaggiato nel fare il pieno di risate, è che l’aggressore ha tentato di colpire la donna “alla testa” con il suo pene. Il membro maschile da centinaia di anni può contare su epiteti di ogni genere e soprannomi: fungo, uccello, mazza, verga. Ma a nessuno fino a questo episodio era venuto in mente di utilizzarlo come tale. Anche perchè, parliamoci chiaro, per colpire una persona alla testa l’altezza da raggiungere, nella maggior parte dei casi è pari ad un metro e mezzo almeno.

In questo caso tutto si è svolto all’interno di mura domestiche, sebbene l’arrivo delle forze dell’ordine abbia portato a suo tempo l’intera storia alla luce. L’aggressione oggetto del nostro articolo risale nello specifico al novembre del 2009 quando l’allora ventottenne  Marium Varinauskas  si trovava in casa in compagnia della sua fidanzata presso la loro casa di Aberdeen. L’uomo, sotto l’effetto di una buona dose di alcol ha iniziato ad infastidire la propria fidanzata che stanca dell’atteggiamento dell’uomo ha pensato di riuscire a risolvere tutto chiamando la polizia.

Quando la poliziotta è arrivata, l’uomo, a pantaloni calati, ha tentato di colpire la donna con il proprio pene. Commenta la donna.

Quando sono arrivata era seduto sul divano, e indossava solo degli slip. Si è alzato, ed è venuto verso di me mostrando i suoi genitali.

Uno striptease niente male, costato la bellezza di 600 sterline di multa ed una notorietà mondiale tra le più infamanti da gestire.

Photo Credit | Thinkstock

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