Francia, chiude il sexy shop delle polemiche

francia chiude sexy shop polemicheQualche tempo fa, dibattendo su pornografia ed erotismo, vi avevamo portato l’esempio di un sexy shop che rischiava di chiudere i battenti, nonostante l’ottimo flusso di vendite, per via di una querelle con un gruppo ultra cristiano di zona. A sorpresa il giudice incaricato del caso, in Francia, ha deciso di fare chiudere l’esercizio commerciale, sancendo la troppo breve distanza dello stesso dalla scuola del quartiere.

Una decisione che a dire il vero lascia esterrefatti. E’ necessario tutelare sempre e comunque ragazzi e bambini non ponendoli a contatto con del materiale non adatto alla loro età, questo è ovvio, ma appare altresì poco  al passo con i tempi decretare la chiusura di un luogo che non vende video pornografici e si limita a commercializzare ciò che , ad esempio, in Italia si trova anche in farmacia.  Morale retrograda? Forse. Ciò non toglie che i sex toys sono stati considerati oggetti pornografici e quindi come tali non possono essere venduti a meno di 200 metri da una scuol

Come avevamo avuto modo di spiegarvi già in precedenza la boutique in questione, posta sulla centrale rue Saint Martin a Parigi, era specializzata nella vendita di oli per massaggi, lingerie erotica e tutta quell’oggettistica che spazia da dildo a vibratori passando per i plug anali.

Gli “accusatori”, ovvero la Confederazione nazionale delle associazioni delle famiglie cattoliche e l’associazione CLER Amore e famiglia avevano fatto appello ai giudici, citando la legge sulla protezione dell’infanzia del 1987 (poi rivista nel 2007). Si tratta di una norma che vieta ai sexy shop di aprire a meno di 200 metri da un istituto scolastico. A poco sono servite le rimostranze e la difesa del “1969-Curiosites erotiques” , un brand molto presente in città ed a Marsiglia: il negozio dovrà chiudere. I love shop, secondo i condannati, non possono essere paragonati ai classici sex shop per via del differente approccio al cliente ed alla completa mancanza di pornografia all’interno.

Photo Credit | Thinkstock

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