Classifiche sul sesso: hanno un senso?

L’essere umano, si sa, è voyeur per definizione. (A tal proposito a fine articolo una bella sorpresa per i lettori.)  Adora quindi, a prescindere dalla pornografia, guardare scene di sesso. E non ditemi che non è così. Sarebbe ipocrita. E’ ovvio che farlo da soddisfazione e ne dà molta di più che vederlo, ma nessuno grida all’anatema se si trova in un film davanti ad un amplesso. Questo, in concomitanza al lancio da parte dell’ennesimo portale americano della classifica delle migliori 50 scene di sesso in auto mi ha portato a pensare: ma sono davvero utili queste classifiche?

O meglio, su quali basi si fondano? Senza dubbio sul gusto di chi le compone. Perché altrimenti, non prendiamoci in giro, chi è che perderebbe tempo a valutare ogni singola scena rispetto all’altra cercando di analizzarne luogo, eccitazione derivante?  Fattore differente si trova invece alle basi di quelle che potremmo definire classifiche delle fantasie e delle posizioni preferite (cercate bene, esistono anche queste, n.d.r.). In quel caso nel 99% dei casi, le classifiche sono diretta emanazione della volontà popolare, testata attraverso sondaggi e simili.

Talvolta c’è da chiedersi se non sarebbe più facile abbattere il bigottismo che colpisce in maniera diretta e totale la nostra società, limitandoci a proporre nella salsa che più ci piace, tutto ciò che ci eccita senza alcun problema di tipo morale. Riflettiamoci un attimo: quando ci vengono presentate delle classifiche, quasi mai, a meno che un portale nasca con un intento ben preciso, vengono allegate a suddette graduatorie le scene “incriminate”. O si conosce bene il tema di cui si sta parlando, o è necessario impegnarsi, sempre che se ne abbia voglia, a cercare  la materia prima sulla rete.

E non sempre si è certi di riuscire a trovare tutto.  Non sarebbe meglio puntare l’attenzione, anche a livello puramente giornalistico, nel condividere con il mondo intero qualcosa che quasi nessuno ha visto? A tal proposito oggi voglio regalarvi una chicca. La musica di sottofondo non è quella definitiva che appare nel film, ma ho scovato una scena tagliata di Dirty Dancing che finalmente connota non solo il titolo, ma l’intero film: una vera perla.

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