Intervista a Lady Simona, Mistress e Alternative Model [seconda parte]

Continua qui la nostra chiacchierata con Lady Simona, che ieri ci ha spiegato la sua vita di Domina e modella fetish.

Sul tuo sito web ti definisci una “feticista del latex”. Quando e com’è nata questa tua passione?

Verissimo, feticista innamorata del latex. Ho scoperto di esserlo quando un’amica stilista mi ha chiesto di farle da manichino vivente per provare abiti che confeziona lei stessa. Mi disse che per indossarlo occorreva un po’ di pazienza, ma una volta vestita sarebbe stato un efffetto magnifico. Me lo ricodo ancora, un’abito nero aderentissimo nero (il mio colore preferito). Mi sono guardata allo specchio e ho fatto un sorriso grande cosi. Mi sentivo una principessa. Non sono una persona che dà particolarmente importanza al guardaroba, mi piace essere comoda, non mi interessano le firme, mi ritengo semplice da questo punto di vista. Ma il latex da una sensazione magica.

In uno scambio di email con la tua slave Jes, lei ti ha definito una “Mistress inusuale” per il tuo modo atipico di interagire con la servitù. In cosa ti senti diversa dalle altre Dominatrici? (qui puoi anche far rispondere Jes al posto tuo, se lo ritieni opportuno).

Rispondo io mentre Jes arrossisce. Inusuale perche al contrario di tante colleghe considero gli slaves persone, non oggetti. Non amo urlare, ne ordinare cose assurde solo per confermare loro la mia autorità. Dominatrici si nasce, non si diventa. Amo mantenere con la servitu’ un rapporto soprattutto cerebrale poi punitivo. Non sfogo frustrazioni su di loro. Atteggiamento che mi arriva del tutto naturale.

Intervista a Lady Simona, Mistress e Alternative Model [prima parte]

Nel panorama della cosiddetta “alt fashion”, Lady Simona è una delle più importanti modelle alternative. Indossatrice e fetish performer, posa spesso in abiti aderenti di lattice. Proprio il latex è una delle sue grandi passioni, perché questo materiale la fa apparire e sentire come una Dea, come lei stessa ha confessato sul suo sito internet dove racconta la sua filosofia di vita di Padrona e Dominatrice.

Tra un servizio fotografico e una sfilata in passerella, io l’ho intervistata per Cooletto per parlare non solo di moda, ma anche di Dominazione femminile, naturalmente.

Erotismo a tinte noir: intervista doppia a Maria Silvia Avanzato e Gaia Conventi [terza parte]

Eccoci arrivati alla terza e ultima parte della nostra intervista doppia a Maria Silvia Avanzato e Gaia Conventi, scrittrici noir prestate all’erotico, che con CipriaVaniglia hanno vinto l’Eroxè Contest per il miglior romanzo erotico del 2011.

Ritengo che l’erotico sia uno dei generi letterari più complessi da maneggiare, soprattutto quando la storia è scritta a quattro mani. È stato difficile lavorare insieme?

Maria Silvia: Inizialmente mi ero misurata con il progetto da sola. Avevo un’idea di base e volevo svilupparla. Tuttavia, da dichiarata amante delle narrazioni storiche, stentavo ad aggiungere alle pagine quel tocco di erotismo che il lettore si sarebbe giustamente aspettato. Così, dall’energia strabordante della mia amica e collega Gaia Conventi, è nato l’intento di unire le forze. Lei ha portato in dote quella naturale capacità di scrivere e descrivere senza troppi peli sulla lingua, spezzando le mie lunghe narrazioni rurali. Spesso lente, perchè serve tempo e calma per descrivere una guerra. Ecco quindi che ci siamo combinate nel modo migliore e abbiamo cominciato a delineare un unico corpo del romanzo, dove io rappresentavo le nebbie e lei il fuoco. Il connubio ha funzionato. Rimane piuttosto dichiarata la mia incapacità di scrivere di sesso. Mi è capitato di sentirmi dire che scrivo un sesso “arrabbiato”, ossia tendente a decrivere violenze e soprusi, stati d’animo angoscianti, amarezze, sensi di colpa, smarrimenti. In effetti non sono tagliata per scrivere di piacere. Me la cavo sicuramente meglio con le tragedie.

Gaia: No, e sono categorica nel dirlo, lavorare con Maria Silvia non è stato difficile, si è dimostrato invece un piacevole complotto. Il libro l’abbiamo scritto a quattro mani, a distanza, in un momento in cui lei passava le giornate nel suo personale eremo – quella che in “CipriaVaniglia” è diventata la Wiege, la culla, la villa in cui si snoda la vicenda –, con una connessione traballante. E’ stato divertente, tutto è stato divertente, anche le difficoltà nel sentirci. Ci ritrovavamo alla Wiege nei week end, assieme agli amici bolognesi che sono stati il pubblico del nostro work in progress. Con loro abbiamo condiviso idee, segreti e nocino. Un’estate artistica, qualcosa che tendo a raccontare sempre nelle nostre presentazioni, perché non sempre i libri nascono e crescono nel buio studiolo di uno scrittore serioso.

Erotismo a tinte noir: intervista doppia a Maria Silvia Avanzato e Gaia Conventi [seconda parte]

Continuiamo con le domande a  Maria Silvia Avanzato e Gaia Conventi, autrici dell’erotic noir CipriaVaniglia. Se non avete ancora letto la prima parte della nostra intervista, sbrigatevi a farlo: basta cliccare qui.

In una società che mette il sesso dappertutto (pubblicità, tv show, cover magazine) ha ancora senso l’aggettivo “scandaloso” applicato a un romanzo erotico?

Maria Silvia: Credo di no. Reputo oggigiorno “scandalosi” quei testi che sollevano un polverone perchè mettono il dito nella piaga della verità. Trovo molto più scandaloso pensare che una prostituta scriva le sue memorie private facendo nomi e cognomi dei clienti e rischiando un pareggiamento di conti, piuttosto che trovarla scandalosa perchè scrive un libro interamente a sfondo sessuale. Il sesso, propinatoci ampiamente da svariati canali, non suscita stupore e non è più interpretato come un insulto al decoro. Mi piace invece pensare ai lettori di romanzi erotici. Tenuto conto dei molteplici imput visivi, delle facili occasioni, dei mille modi per trarre un senso di eccitazione da quanto li circonda, questi “illuminati lettori” recuperano un culto per la carta scritta e un’affezione verso la parola. Il metodo forse più romantico di accostarsi all’eros, il meno invasivo e il più mentale: sondare curiosamente storie messe per iscritto, affidarsi a una narrazione sensuale. Forse questo “mi scandalizza” in senso positivo. Ci sono ancora persone che chiedono all’eros una certa delicatezza.

Gaia: Ritengo non ci sia nulla di scandaloso nei romanzi erotici, a dire il vero non c’è niente di scandaloso nemmeno nelle signore scosciate dei cartelloni pubblicitari, le trovo solo un po’ ridicole, ecco tutto. Il sesso plasticato dei talkshow mi lascia indifferente, l’importante è poter cambiare canale. In un mondo dove tutto è visibile, tutto è in copertina e tutto è pronto all’uso, fa piacere poter scrivere d’erotismo con parsimonia, piano piano, senza levarsi le mutande davanti al primo che passa.

Erotismo a tinte noir: intervista doppia a Maria Silvia Avanzato e Gaia Conventi [prima parte]

Maria Silvia Avanzato e Gaia Conventi, autrici di CipriaVaniglia, l’erotic noir vincitore del concorso per romanzi erotici Eroxè 2011, hanno accettato di rispondere a una piccola intervista doppia per Cooletto. Una bella sfida, considerato che entrambe le autrici non si erano mai cimentate prima nel genere erotico. Basta questo ad incuriosirvi? Allora andate avanti con la lettura.

Avrete modo di conoscere i peccaminosi protagonisti di CipriaVaniglia e il segreto che accomuna le loro esistenze.

Intervista a uno schiavo erotico

Led

Oggi vi mostro un’intervista fatta a un uomo che si sente schiavo, cioè che ama essere sottomesso eroticamente. Per motivi di privacy non svelerò il suo vero nome e cognome.

INTERVISTA A UNO SCHIAVO EROTICO

1- Chi sei?

Led, schiavo.

2- Come ti sei accorto di essere schiavo?

Fin da piccolo, ma nessuna donna mi umiliava, forse perchè sono di bell’aspetto, io invece facevo di tutto per essere sempre al loro servizio. Purtroppo anche in un rapporto intimo, non so essere molto padrone, differente è nel lavoro.

3- Che lavoro fai e quanti anni hai?

Ho 37 anni e sono avvocato, ho un mio studio legale.

4- I tuoi amici e colleghi sanno di te?

Nessuno.

Intervista al master Max Hiketeia

Max Hiketeia

Max Hiketeia (in foto) è un Master di Roma e costruisce anche oggetti Bdsm, lo abbiamo intervistato e in allegato troverete anche una foto gallery delle sue creazioni.

INTERVISTA A MAX HIKETEIA

1- Cosa vuol dire essere Master?
Il Master è il Padrone, il Dominante, Master prima di tutto vuol dire AVERE IL CONTROLLO DELLA SITUAZIONE, mi spiego, non ci si improvvisa Master (l’ Sm è pieno di persone che si avvicinano ad esso perche pensano che sia più facile avere rapporti), Dominanti si è o non si è, avere il controllo della situazione significa non lasciare nulla al caso, essere attento e sapere cosa si sta facendo.

Essere sicuri di se, capire quando fermarsi e quando ricominciare, arrivare ad un pelo dal far pronunciare la safeword o il gesto concordato per interrompere il momento. Aiutare a superare i limiti della sottomessa, se deciso da entrambi. Significa anche prendersi cura della propria sottomessa o schiava, educarla a fare tutto quello che ti darà piacere, e non parlo solo della parte sessuale, anche se io sono uno di quelli che vive eroticamente 24/24, ma anche del rapporto di tutti i giorni.

Intervista a Ayzad

ayzad

Chi ama l’erotismo estremo non può non conoscere Ayzad, l’uomo che ha ideato e scritto il libro “BDSM – Guida per esploratori di erotismo estremo”. La sua creatura letteraria è diventata un punto di riferimento, un culto, un manuale a cui non se ne può fare a meno. Noi di Cooletto lo abbiamo intervistato.

INTERVISTA A AYZAD

1- Come nasce Ayzad e chi è?
Ayzad è uno pseudonimo che uso grossomodo dall’inizio del secolo. L’idea era quella di cercare un nome un po’ originale nella selva di nickname tutti simili che affollano il mondo del Bdsm sul Web… solo che non potevo prevedere gli attentati dell’11/9, dopo i quali tutti i nomi dal suono medio-orientale vengono guardati più con sospetto che con fascino. Oggi c’è ancora un sacco di gente convinta che sia un pericolosissimo mujaheddin che abita nel deserto!

In realtà sono solo un giornalista italianissimo. Sono nato nel 1969, vivo a Milano e ho una vita piuttosto normale – specie se si considera normale occuparsi di erotismo estremo, come spiego sul mio sito.

Intervista alla scrittrice Erika Polignino

Erika Polignino

Erika Polignino è una scrittrice italiana che lavora anche nel campo della moda. Il suo primo romanzo èNero Fluorescente“, mirato verso la letteratura erotica, dove esplora il feticismo, il sesso, l’omosessualità e l’essere “diversi”. Noi di Cooletto l’abbiamo intervistata e vi regaliamo anche un’ intrigante foto gallery finale di Erika Polignino.

INTERVISTA A ERIKA POLIGNINO

1- Chi è Erika Polignino?
Un’inconsapevole strega che sogna perennemente ad occhi aperti mondi fatati e mostri con fauci spalancate.

2- Sei feticista?
Gli amici sono i miei feticci. Non posso vivere senza, sono gelosa di quello che provo e di quello che sento per loro. L’amicizia è per me un valore fondamentale, un vero e proprio culto compulsivo interiore. I film di Jess Franco sono un altro mio feticcio, sono sensuali e morbosi, mi trasmettono emozioni contrastanti e contradditori, ogni volta scopro una nuova parte di me. Le sue musiche mi ossessionano quanto le storie e i costumi. I libri sono invece il mio feticcio culturale, adoro sfiorare le copertine plastificate con titoli in evidenza come moderni bassorilievi.

Intervista alla scrittrice Anna Giacomazzo

Anna Giacomazzo

Anna Giacomazzo è una scrittrice di letteratura erotica. Quest’anno ha pubblicato il suo primo romanzo, “Sinfonia Scandalosa” per la Borelli Editore. Anna scrive anche racconti erotici su LiberaEva, Eroxe e Rosso Scarlatto. Presto uscirà il suo nuovo romanzo. Noi di Cooletto l’abbiamo intervistata e la ringraziamo per la sua disponibilità.

INTERVISTA A ANNA GIACOMAZZO

1- Descrivi Anna.
Sono una tela bianca, una conchiglia chiusa, uno sguardo velato.
Ogni persona può colorarmi del suo colore preferito, ogni persona può tentare di aprirmi per scoprire cosa c’è all’interno di me, ogni persona può tentare di togliere quel velo dai miei occhi. Non è facile arrivare a me, non è semplice trovare il mio scoglio, non mi lascio aprire, non mi lascio condurre. Il mio profondo è spesso irrangiungibile, mi isolo spesso nel mio mondo che amo a dismisura, e che a nessuno è permesso di entrare totalmente.

2- Ti senti erotica?
Mi sento erotica perchè il mio cervello è erotico, i miei pensieri sono velati di erotismo, è uno stato mentale che trasmetto alle persone quando le incontro. Non seduco mai per prima, mi lascio sedurre, alla fine, solo alla fine conduco a me.