Giochi di ruolo erotici: Animal Play

L’Animal Play o Animal roleplay è un gioco di ruolo molto praticato in ambito fetish e Bdsm, in cui il sub, o schiavo, interpreta un animale, che può essere ad esempio un cavallo, un cane od un maiale. L’immedesimazione del soggetto in un animale, dunque in un essere di rango inferiore, ha favorito la diffusione di questo gioco erotico soprattutto in ambito Bdsm, dove è diventato uno dei principali giochi di umiliazione sadomaso. La devozione dello schiavo verso il Padrone (più spesso una Mistress) è tale da ricalcare il cieco affetto dei più comuni animali domestici, anche nei comportamenti.

Per molti masochisti, non c’è nulla di più degradante che interpretare un animale, obbediente e silenzioso. Infatti, la mancanza di comunicazione verbale è una caratteristica comune e importante del gioco, tanto che l’uso di bavagli di vario tipo è frequente nell’Animal Play.
Il Dom, può scegliere l’animale che il sub deve interpretare, tanto che l’Animal Play oggi conosce numerose varianti.

Le più praticate tra queste variazioni sono:

  • pony play (il sub gioca a fare il pony e si fa cavalcare dalla Mistress)
  • pig play (il sub gioca a fare il maiale)
  • doggie play (il sub gioca a fare il cane)
  • worm play (il sub gioca a fare il verme, strisciando in silenzio)
  • kitty play (il sub gioca a fare il gattino)

A seconda del ruolo interpretato dallo schiavo, si possono raggiungere diversi stadi di benessere e umiliazione.

In generale, l’Animal Play è una combinazione di disciplina, addestramento, umiliazione e controllo. Durante l’addestramento, specie nel doggie play, sono necessari alcuni accessori e sex toys reperibili facilmente nei sexy shop e nei negozi per animali: guinzaglio, collare, museruola o ballgag, giocattoli per cani (una pallina o un osso di gomma), ciotole, ecc.

Femdom e foot fetish in un video dal sapore vintage

Ebbene sì. Certi vizi sono più vecchi di noi.
In questo videoclip dal sapore vintage, scene di dominazione e sottomissione si alternano a una quasi totale adorazione del piede. Ma non lasciatevi ingannare dall’atmosfera retrò di queste immagini. La crudeltà di queste due Mistress vi farà arrossire così tanto da rendere il Natale davvero “indimenticabile”.

Nella clip non vedrete mai nudi integrali, eppure il video è ad alto contenuto erotico, e se ne consiglia perciò la visione ai soli adulti.

Il Fist Fucking, una controversa pratica sessuale

Il fist fucking è una pratica erotica estrema e molto pericolosa, tanto che molti appassionati di BDSM preferiscono non considerare il fist fucking come un semplice gioco sadomaso tra dominante e sottomesso, ma come un’attività a sé.
Il fist fucking tecnicamente appartiene alla categoria dei giochi di dilatazione genitale, sia vaginale che rettale, e come tale può essere praticato tra individui di sesso diverso come tra individui che appartengono allo stesso sesso.

I giochi di dilatazione consistono nell’introduzione delle dita o della mano nella vagina o nel retto, e di solito non sono pericolosi, se ci si taglia le unghie, oppure se si usano guanti di lattice e lubrificante. Ma il fist fucking è una procedura molto più estrema.

Nel fist fucking la mano viene chiusa a pugno (fist) e di seguito viene totalmente inserita nella vagina o nell’ano del partner, accompagnando il tutto con un movimento dentro e fuori dall’orifizio.
Ci sembra superfluo ricordare che le mucose della vagina e dell’ano sono molto sensibili, perciò quest’attività richiede un enorme rispetto e pazienza. Entrambi i praticanti devono avere una grande intimità (anche sotto il profilo psicologico) e una grande fiducia, perché per molti entusiasti il fist fucking equivale ad essere penetrati totalmente dall’altra persona. Occorre muoversi con calma, e fermarsi di frequente. E’ necessaria molta delicatezza, e la persona che sta per ricevere la penetrazione deve essere rilassata.

Guida alla fustigazione dolce


Nel sadomaso, l’uso di accessori e sex toys di vario genere, come manette, corde, e fruste è molto frequente. Perciò vale la pena soffermarsi un po’ di più su un mezzo di fustigazione poco conosciuto, perché usato soprattutto nel campo del BDSM psicologico. Parliamo naturalmente del flogger, la frusta dolce.

Il flogger è una frusta multi coda, che grazie a questa particolare caratteristica può produrre una gamma molto ampia di sensazioni assai diverse tra loro, dalla fustigazione soft a quella più hard. Una sessione di fustigazione effettuata con un flogger, prende il nome di flogging, e viene generalmente ben tollerata anche da chi si avvicina al BDSM per la prima volta.

Il flogger può incutere paura o disagio per il suo aspetto minaccioso, ma in verità non c’è bisogno di dare o ricevere dolore per godere di una sessione di flogging. Grazie al morbido materiale con cui è composta la coda di questa frusta, il tocco resta abbastanza leggero, anche se inferto sulla pelle nuda.

Ma attenzione: in commercio ci sono sia flogger a code piatte, sia a code appuntite. Superfluo sottolineare che la frustata può dare sensazioni differenti a seconda della frusta che viene adoperata. Di solito quella a coda appuntita viene utilizzata da chi preferisce una sferzata pungente. Altre varianti si ottengono scegliendo flogger con code di diversa larghezza o spessore, a sezione quadrata o circolare, del diametro di un comune laccio da scarpe. Flogger di questo disegno tendono a produrre un’intensa sensazione a contatto del corpo.

BDSM, come scegliere la tua frusta


Le pratiche BDSM hanno un loro dresscode, un preciso codice di abbigliamento che pur non avendo una collocazione nei libri di testo, col tempo è diventato quasi una regola. Abbigliamento dal sapore fetish, vestiti in lattice e accessori adatti a provocare dolore fisico o psicologico, laddove è in uso fare spanking o whipping sul corpo dello schiavo. Abbiamo già parlato del paddle, una speciale racchetta di legno usata per umiliare il sottomesso che viene usata nello spanking, il preliminare erotico della sculacciata. Invece nel whipping (da whip = frusta), la pratica erotica del frustare lo schiavo, l’accessorio che naturalmente diventa indispensabile è proprio lei: la frusta.

La frusta è la vera regina del sadomaso. Di pelle o di cuoio, è diventata la compagna di severi Master e di affascinanti Mistress, tanto da dare il via alla produzione di numerose varianti che ci offrono una più vasta scelta ma che agli occhi del neofita possono generare confusione. Vediamo dunque di fare un po di chiarezza attorno a questo argomento, analizzando i più comuni tipi di frusta in commercio, per scegliere poi quella che fa più al caso nostro.

BDSM, il Bastinado o fustigazione del piede


Nelle pratiche sadomasochiste, quando lo schiavo ha fatto qualcosa di stupido o di sbagliato, e il padrone lo vuole punire con forza e con dolore, senza però lasciare tracce evidenti della “dolce violenza” sul suo corpo, si ricorre spesso al bastinado.
Il bastinado è un metodo di tortura di origine spagnola, noto anche come fustigazione del piede, e che consiste appunto nel battere le piante dei piedi della vittima con un oggetto duro. Nel passato, il bastinado veniva praticato sui prigionieri, in varie aree del mondo, come in Cina, o nel Medio Oriente, dove era conosciuto con il nome arabo di falaqua, ed in Turchia, dove era noto con il nome falaka.

Nell’ambito BDSM, si ricorre alla fustigazione del piede in diversi giochi erotici. Per esercitare il bastinado nella maniera corretta, il Master (uomo o donna non ha importanza) solitamente si serve di una frusta, una verga, talvolta anche di una canna di bambù. Con questi oggetti, egli sferza con violenza le piante dei piedi dello Slave mentre questo solitamente è legato in modo tale da non poter spostare le gambe.

Fantasie erotiche, la Mistress amazzone


Nel campo della dominazione femminile, una delle fantasie erotiche di maggior successo riguarda il rapporto che lega lo schiavo ad una tipologia di Mistress assai rara, la cosiddetta Mistress amazzone o Mistress cavallerizza. In Italia il panorama BDSM è in forte espansione, eppure le Dominatrix o Femdom italiane tendono ad apparire tutte uguali nel look, quasi sempre di stampo fetish, così come nei modi o nelle pratiche. Esistono naturalmente le eccezioni: Padrone che giocano con l’immaginario dello schiavo al punto da rivestire ruoli (e travestimenti) diversi. La Mistress può così trasformarsi nell’insegnante inflessibile, nella severa babysitter, oppure in una sadica infermiera, a seconda degli umori e del temperamento di lei.
La Mistress cavallerizza o anche Mistress amazzone è una delle figure più intriganti del panorama BDSM. Meno inflazionata della Mistress tutta “borchie e pelle nera”, la Mistress amazzone è solitamente una donna raffinata e di classe. Una donna forte, che ha imparato a domare gli uomini allo stesso modo in cui si domano i cavalli, con decisione e mano ferma.

Bizzarro Bondage, la donna come arredo

Una stravagante compagnia di Las Vegas ha trasformato il gioco del Bondage in una vera e propria arte, rendendo l’espressione donna oggetto più che mai veritiera.
Su DecorativeGirls.com ne vedrete delle belle: donne nude che diventano lampadari da salotto, tavolini da aperitivo, poggiapiedi o poggiacandele. Oppure, nella più fervida delle immaginazioni, la donna è una scultura futuristica dai tratti robotici creata completamente in digitale. E’ divertente notare come queste “decorazioni” vengano immortalate mentre persone del tutto normali compiono azioni legate al quotidiano, come leggere o chiacchierare. Questi strani mobili entrano così a far parte di un mondo che li utilizza in modo del tutto naturale. Le immagini sono provocanti, irriverenti e stimolanti, ma la compagnia del Nevada spiega chiaramente che le donne in questione sono soltanto delle modelle ben pagate che, di tanto in tanto, trovano divertente assumere le sembianze di mobili e di oggetti d’arredo.

Per vederne qualcuna, voltate pagina.

Guida al Bondage: come legare il seno

Shinju,la legatura del seno

Il concetto principale dello Shibari (arte del legare giapponese) e’ la stratificazione. Ogni parte del bondage viene costruita aggiungendo uno strato di corde. Qui viene mostrato come legare il seno (Shinju), un bondage che si compone di piu’ strati di corde. Lo Shibari e’ in realta’ molto facile, non ci sono nodi complicati da imparare, nella maggior parte dei casi il semplice nodo piano e’ sufficiente, quello che e’ importante e’ il posizionamento delle corde. Siate ordinati, cercate di evitare che le corde si incrocino senza motivo.
Per eseguire questa tecnica avrete bisogno di una corda si circa 16-18 metri, e di due corde di circa 2 metri.

BDSM, lo Slave Contract o accordo di schiavitù.

Nel BDSM, tra il Padrone e la schiava si crea un legame di appartenenza così profondo che talvolta i due possono decidere di firmare un contratto che leghi l’uno all’altra. Tale contratto, pur non avendo una valenza legale, può rafforzare l’unione tra “Master” e “slave”, appagando il reciproco desiderio di appartenenza.
Dopo la piccola “interruzione”, troverete un esempio di Slave Contract, un accordo di schiavitù tra Padrone e schiava, tratto dal sito di Master Aton.
A proposito del termine “riduzione in schiavitù”: ricordiamo ai lettori che la schiavitù è un vero e proprio reato e che termini come Padrone e schiava sono usati esclusivamente nell’ambito di un gioco erotico.