Behind The Whip: la vita delle Prodomme in un libro intervista

La fotografa canadese Maria Coletsis ha girato il mondo per completare “Behind The Whip”, un libro fotografico che è anche una magnifica raccolta di ritratti delle Mistress professioniste più quotate. Le migliori dominatrici d’Europa, Asia e America sono state fotografate e intervistate, così il libro si è pian piano trasformato in un giro del mondo fetish che tocca Berlino, Parigi, New York, Tokyo, Sydney, San Francisco, Hong Kong, Las Vegas, Bangkok e Londra.

Behind The Whip si concentra sulle Prodomme, cioè le Dominatrici a pagamento, ruolo che in molti casi è più vicino al lavoro di una psicologa che a quello di una prostituta. La vera Prodomme, infatti, deve saper riconoscere le fantasie erotiche nascoste nel cuore del cliente e adattarle ai limiti imposti dall’ambiente o dalla situazione familiare, perché non tutti gli uomini, soprattutto se sono sposati, possono permettersi il lusso di tornare a casa con i segni di frustate sulla schiena.

Il video del catwalk del Montreal Fetish Weekend

Il Montreal Fetish Weekend è uno dei più grandi raduni fetish del mondo. L’ottava edizione gli ha dato una fama internazionale, e la città di Montreal ha abbracciato il fetish lifestyle per 5 giorni e 5 notti di divertimento sfrenato, con artisti, performer, e curiosi arrivati da ogni parte del globo.

I turisti hanno avuto solo l’imbarazzo della scelta tra eventi a tema, spettacoli, workshop, after-party, mostre d’arte, e negozi fetish per fare shopping. Ma il pezzo forte del Montreal Fetish Weekend sono state le sfilate, con un trionfo di gomma, latex e cuoio.

Gallery Krystina Moore, una bellezza naturale consacrata da Playboy

Krystina Moore è una “bellezza naturale”, due parole che significano “non rifatta”. E proprio per questo Playboy l’ha consacrata come la sexy fidanzata d’America, regalandole un debutto coi fiocchi, che le ha fatto guadagnare un mucchio di fan in tutto il mondo. Ma il successo non l’ha cambiata e Kristyna, strano ma vero, è ancora single perché – parole sue – di bravi ragazzi ce ne sono rimasti pochi.

C’è nessuno che ha voglia di candidarsi come fidanzato?

Come fare uno spogliarello maschile

L’otto marzo è la festa della donna, e come ogni anno si ripete il rito dell’uscita con le amiche, magari per andare a vedere uno spogliarello maschile. Ma c’è anche chi resta a casa a festeggiare in compagnia del partner, che per l’occasione sarà tentato di improvvisare lui stesso uno striptease. Peccato che nel 90% dei casi lo spogliarello gli viene talmente male da rovinare anche la serata più romantica.

Spulciando tra i video di YouTube è possibile trovare tonnellate di filmati con donne che si esibiscono in uno striptease, e a furia di guardare queste ballerine (ma anche semplici dilettanti) anche la più imbranata delle donne alla fine ha imparato a togliersi il reggiseno con una certa grazia. Purtroppo non possiamo dire lo stesso per l’uomo che, sprovvisto di una guida, al momento dello striptease si muove con la grazia di un orso zoppo. Il risultato è che lei, invece di eccitarsi, si mette a ridere.

Risate e sesso non vanno d’accordo, perciò ecco come fare per evitare figuracce.

Una fotogallery per chi ha passione per le calze

Su Cooletto parliamo spesso di passione per il piede, di foot fetish, ma senza dimenticare che il feticismo per le estremità non si limita a questo.

Il retifismo, nome che deriva dallo scrittore francese vissuto nella seconda metà del ‘700 Restif de la Bretonne, è il termine con il quale si è soliti indicare l’amore ed il desiderio spassionato verso le estremità podaliche e/o i loro accessori (calze, scarpe, ecc).

Perciò ci sembra giusto dedicare una gallery alle intramontabili calze a rete, qui in versione rosa confetto. Ma non lasciatevi ingannare dal colore tenero e innocente di questi accessori, perché le calze sono fatte per sedurre, soprattutto se non si ha niente altro addosso.

Non vi piacciono le calze? Poco male, potete sempre accontentarvi di ammirare il lato B della modella…

Moda crossdressing, uomini col tacco a spillo

Guardarsi allo specchio e vedersi uomini, ma desiderare anche solo per una volta di indossare una stola di pelliccia e tacchi a spillo non è esclusivo privilegio di drag queen e transgender. Molti uomini eterosessuali coltivano la segreta ambizione di vestirsi da donna, di sentire il morbido contatto di un paio di calze di seta sulla pelle. Questi uomini si chiamano “crossdresser” e praticano una fantasia molto particolare, che negli ultimi anni è diventata popolare anche nel mondo della moda, visto il fiorire di negozi online specializzati in biancheria e vestiti per il crossdressing.

Uomini e donne hanno una struttura fisica molto diversa, e anche un comodissimo paio di mutande alla Bridget Jones può risultare molto scomodo, quando è lui a indossarle. Perciò meglio rivolgersi a sarti specializzati, a brand che si occupano quasi esclusivamente di confezionare abiti, lingerie, e scarpe per crossdresser, con linee molto femminili ma che si adattano perfettamente al corpo maschile. Per vedere un esempio, date un’occhiata alla gallery che trovate subito dopo il “salto”.

Cosa fare se lui ha il pene “moscio”

Contrariamente a quanto ci hanno insegnato i film porno, l’erezione non è un requisito indispensabile per una sana vita sessuale, anzi nel caso del lesbian porn non è necessario nemmeno avere il pene. Ma prendiamo come esempio una coppia etero, dove entrambi i partner lavorano così tanto da dover aspettare il week end per ritagliarsi un po’ di intimità. Può succedere che l’uomo, dopo una dura settimana in ufficio si senta stanco e stressato, e preso da mille problemi non riesca a raggiungere un’erezione soddisfacente. In gergo si dice che ha il pene “barzotto”, termine comunemente usato per indicare un pene morbido, con un grado di erezione pari al 50%.

Cosa si può fare in questi casi? Rinunciare al sesso? Giammai!
Si possono fare tantissimi giochi erotici anche quando lui non è al top della forma fisica, e noi adesso vi sveliamo quali sono.

Malattie veneree? La colpa è della bambola gonfiabile

Generalmente, gli scienziati per le loro ricerche si servono di animali o persone, da intendersi come soggetti volontari. Ma per la prima volta a fare da cavia in una ricerca sulle malattie veneree è stata una bambola gonfiabile. Lo studio risale al lontano 1993 ma per qualche strano motivo se ne è saputo solo oggi.

L’esperimento, condotto da un equipe di medici inglesi, si proponeva di studiare le possibilità di trasmissione della gonorrea attraverso una bambola gonfiabile. Lo spunto per questa ricerca arriva dal singolare racconto del capitano di una nave diretta in Groenlandia finito in clinica per disturbi all’apparato genito-urinario, rivelatisi poi gonorrea. L’uomo, incalzato dai medici, aveva rivelato con un certo imbarazzo di essersi intrufolato di nascosto nella cabina di un marinaio per rubargli la bambola gonfiabile che aveva portato con sé per distrarsi durante il lungo viaggio. Sfortunatamente, il capitano non era stato l’unico a bordo ad avere quell’idea, e così la bambola è passata di mano in mano (si fa per dire) portandosi dietro infezioni e batteri.