Porno in crisi: l’industria a luci rosse non tira come un tempo

Lo sappiamo: il porno probabilmente non ha più lo stesso appeal di un tempo. Lo dice Michael Stabile, documentarista e giornalista americano che in questi anni si è specializzato nel raccontare l’industria a luci rosse.

Attivo nel mondo della pornografia gay, Stabile ha scritto su Salon un lungo articolo sulla crisi che attanaglia la scena a luci rosse. Soprattutto due i fattori ‘no’. Il primo,: la contrazione dell’economia seguito alla Lesser Depression, che ha costretto alla chiusura i soggetti più piccoli incapaci di stare su tale mercato. Il secondo fattore: il mercato del sesso online che può essere visualizzato gratuitamente.

A non patire la crisi è solo l’industria della webcam, uno dei pochi rami fiorenti del porno non toccato dalla pirateria. Tra le grandi società c’è ad esempio Adult Webmaster Empire. Il fenomeno delle webcam è dunque un’indicazione di come il porno potrebbe riciclarsi.

Lecito chiedersi: il porno è finito? No, dice Michael Stabile. Probabilmente occorrerà solo cambiare modello di business…

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