Verginità in tv e nel porno: due lati di una stessa medaglia

E’ una mia impressione o mai come negli ultimi tempi la verginità è diventata un trend da spendere a pubblico ludribio e consumo a seconda dei contesti? Lungi da me essere o fare la bacchettona (mai stata e mai fatta), ma questo continuo tam tam che sto riscontrando in diversi programmi televisivi di giovincelle, talvolta anche procaci, che mettono in mostra come “reale” la propria verginità salvo essere vestite come pornostar sul set, davvero mi lascia perplessa.

L’antesignana, almeno nella storia della nostra televisione fu Raffaella Fico, oggi soubrette e fidanzata del calciatore Balotelli, che entrò nel Grande Fratello qualche anno fa sbandierando anche con un certo orgoglio la sua verginità. Non so quanti le credettero, ma sta di base che fu il trampolino di lancio per una carriera discreta nel mondo dello spettacolo.

Ultimamente tale “tam tam” è stato ripreso anche da una nota trasmissione di corteggiatori e corteggiatrici, con ovvia risonanza mediatica: talvolta fa più notizia un imene integro che una notte di sesso. Ai tempi dei nostri nonni, ci mancava poco che si richiedesse il certificato che ne attestava l’inviolabilità pregressa, oggi, quando non viene gettata alle ortiche ( e ben venga del buono e sano allenamento, che i tempi sesso=matrimonio son finiti), viene pubblicizzata ampiamente per averne un riscontro economico.

Differente discorso deve essere fatto se la verginità viene sponsorizzata in ambito pornografico da procaci attrici che effettivamente non solo ti dimostrano che il loro imene è intatto dedicandosi esclusivamente a sesso orale o anale, ma che a prova della loro sincerità (che consente loro di archiviare soldi e farsi un nome, n.d.r) si fanno deflorare in diretta anche con una certa emozione.

In questo caso, se possibile, trovo la mercificazione della verginità ancora più triste, perchè direttamente collegata ad un mero riscontro economico tout court, privo essenzialmente di senso.

 

 

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