Sesso senza amore per l’85% dei giovani

Amore e sesso sono due cose separate , almeno per i giovani. L’ottantacinque per cento dei ragazzi, secondo le ultime stime, non è in grado di correlare all’amore, quel sentimento devastante che riempie l’animo, con la propria vita sessuale, preferendo classificarla dietro un semplice rapporto di amicizia, magari più profondo del normale. Dove nasce il problema? Ce lo spiegano  Gli psicologi dell’Istituto di Ortofonologia (Ido) di Roma, mettendoci al corrente della cornice della situazione, punteggiata da sesso non protetto e preoccupazioni di sorta, come quelle legate alle malattie.

Se infatti  il rapporto sessuale di per se stesso porta piacere, subito dopo nascono negli adolescenti tutte le paure relative ad una possibile gravidanza, o al contagio di malattie sessualmente trasmissibili.

Il campione preso in considerazione dagli studiosi italiani ha riguardato  1600 ragazzi dagli 11 ai 19 anni delle scuole medie e superiori romane . Una volta messi a confronto i risultati si è evinto che almeno  da cui 7 ragazzi su 10 credono che sesso e affetto si possano vivere separatamente. Il sesso, è palese, rimane una tematica confusa per molti giovani, sebbene  in totale almeno il 92% di loro si ritenga informato  in percentuali che vanno dall’adeguato (50%) al sufficiente (45%).

Ciò che stupisce, data la mancanza spesso e volentieri di corsi di educazione sessuale, è che gli alunni considerano la scuola, nel 65% dei casi come attrice principale della formazione in tal senso, anche se, temendo in qualche modo il giudizio di genitori ed insegnanti, sempre di più gli adolescenti si rivolgono al web, dove sono si presenti le risposte adeguate ai loro quesiti, ma anche molto “sentito dire” da parte di altri adolescenti che rischia di non far assumere ai ragazzi le giuste nozioni.

Altro problema? La diffusione delle camgirls, ovvero le adolescenti che offrono prestazioni sessuali online in cambio di regali. Il 70 % degli adolescenti è conscio della pericolosità di tale pratica, ma continua a condura in almeno il 40% dei casi.

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