Sesso e nudi: la parola alla fotografa Aneta Bartos

Aneta Bartos è molto probabilmente una delle fotografe di nudo più importanti della sua epoca. Perché è un’artista che vive in persona la sua visione di bellezza. Non di rado è lei stessa a mettersi davanti alla macchina fotografica ed a dare vita ai suoi ritratti: nudi di particolare bellezza e forza. Perché se c’è una cosa che questa donna è in grado di fare, e l’intervista con la rivista GQ che stiamo condividendo con voi lo dimostra, è la capacità di vedere nell’animo del sesso.

Una  considerazione forte? No, se la fotografa in questione è in grado di portare  ed esprimere nelle sue opere tutti i tabù, le cose non dette, le frenesie e ciò che sul sesso generalmente non è accettato. Come ad esempio una certa visione dell’uomo. Ovvero il suo nudo. Attualmente la giovane, trentatre anni, sta focalizzando il suo estro su un nuovo progetto. E racconta di come quello appena conclusosi, “Boys” non sia stato pubblicato da alcune riviste perché troppo forte.

Il mio ultimo progetto, Boys, che raffigura uomini nudi. E vedere il corpo umano completamente nudo non è la “norma” nei giornali, come invece lo è vedere nudi femminili.

La Bartos non fa differenza tra uomini e donne come scelta dei suoi soggetti, ma racconta che la maggior parte dei rappresentanti di sesso maschile non vive benissimo il rapporto con la macchina da presa se totalmente privo di vestiti.

La maggior parte degli uomini non è abituata a essere vista come un oggetto da parte di una donna. L’inversione dei ruoli li pone in una condizione estremamente vulnerabile, di disagio. E questo si trasforma, inevitabilmente, in un’affermazione politica, di potere e dominio, su di loro.

Su un fattore però non ha dubbi: sia  gli uomini che le donne guardano allo stesso modo le foto di nudo: entrambi si approcciano al lato del piacere.

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