Sesso e Blackberry: anche qui ricerca di trasgressione?

Avreste mai pensato che possedere un Blackberry potesse aprire alle porte della trasgressione? Se la vostra risposta è negativa, beh siamo entrambi sulla stessa barca. Anche se sbagliando: esperienza personale alla mano, ora posso assicurarvi che anche da quel punto di vista questo dispositivo considerato solitamente tra i più professionali non ha niente da invidiare in materia di sesso, al più diffuso iPhone od al Pc. Specialmente per ciò che riguarda i servizi chat.

Per i neofiti del settore, basterà sapere che questi dispositivi posseggono un codice identificativo univoco grazie al quale è possibile essere messi in contatto direttamente, tramite un’applicazione chiamata BlackBerry Messenger, con altri utenti. Una sorta di collegamento “telefono-telefono”. Ora fin qui niente di particolare se tra i manager, gli avvocati, insomma, tutta quella serie di professionisti che usano questo particolare smartphone, non mancasse “l’infoiato” della categoria: colui il quale della visione da parte tua del proprio membro in chat fa lo scopo della sua giornata.

Il problema reale, specialmente se hai la giornata piena, è l’atteggiamento di colui che si crede tanto latin lover da sostenere che tu debba per forza avere l’urgenza di vederlo nudo. Non si arrende né davanti al primo no, né davanti ad una spiegazione più dettagliata che tra le altre cose prevede, oltre al fatto che non sei alla ricerca di avventure, anche quello che magari stai lavorando e bip e lucine varie sono semplicemente destabili.

E non pensiate che una risposta del tipo “in realtà sto pensando di smettere e dedicarmi alla vita monastica” possa sortire effetto. Perché in questo ipotetico latin lover, nella sua vita normale professionista affermato, davanti al rifiuto scatta l’opera di convincimento: “io penso che sia trasgressione allo stato puro, tu no?”, condito ovviamente quindi da “ma non ti piace far vedere le tue tette in cam”?

In quel momento smette di esserci la fede in un Dio benevolo e monta una discreta rabbia che si trasforma in cattiveria. E quindi nasce l’immancabile risposta, specialmente se nel caso della sottoscritta il lavoro per forza di cose porta a visionare materiale hot e giù di lì (senza scendere in particolari): “pensi che dopo tutti quelli che vedo per lavoro mi basti guardare il tuo pene per sentirmi eccitata? Davvero triste.”

Niente come una libido ferita libera dai scocciatori.

Condividi l'articolo: