Sesso, smascheriamo cinque bugie storiche

Sesso e leggende metropolitane? Inutile dire che vanno spesso a braccetto. Quello che non avremmo mai pensato e che il portale Cracked.com ci ha aiutato a chiarire è che molte considerazioni, date per scontate sia in senso storico che sociale, non fossero altro che dicerie create ad uso e consumo di una morale che nella facciata fa vedere una cosa e nel buio dell’alcova si esprime in tutt’altra e calda maniera. Scopriamo insieme cinque bugie storiche sul sesso.

La prima tra tutte riguarda le donne di età vittoria. Si narra, senza troppe remore, che il gentil sesso di quei tempi fosse costretto ad una vita irreprensibile, priva di piacere e decisamente politically correct. Partendo dal vestiario indossato.  Uno tra gli stereotipi più diffusi era quello che le donne non dovessero mostrare le caviglie in pubblico per non essere considerate delle “donnacce” di strada. Ora, tralasciando le voci che vorrebbero la regina Vittoria suggerire nei momenti di “prurito” alla stessa di “aprire le gambe e pensare all’Inghilterra”,  io ricordo i racconti della mia bisnonna vissuta quando ancora tali strascichi erano ancora “vivi e vegeti”,  riguardanti certe mutande lunghe sì fino ai piedi, ma con una bella fessura messa apposta in corrispondenza dell’apertura della vagina. Le inglesi, potete crederci, ne sapevano più di quello che davano intendere.

Altra storiella bevuta con nochalance dalla società moderna è l’essere integerrimi dei puritani. Anche in questo caso si trattava di un aspetto di facciata. Basti pensare al “matrimonio di pallottola“: circa il 70& delle unioni derivava dalla scelta che aveva l’uomo di sposare la donna con la quale aveva avuto rapporti al posto di ricevere una pallottola in testa per l’imene deflorato.

Tra le bugie storiche non manca quella a sfondo religioso, che vorrebbe le persone di religione ebraica fare sesso la prima volta, separati dal lenzuolo. Anche in questo caso è la fantasia a galoppare. Ricordate il sesso kosher? Applicate lo stesso assunto anche in questo caso. Senza contare poi che il libro sacro si esprime in maniera totalmente opposta “vietando” il sesso vestiti. Una leggenda nata in televisione, al contrario, è quella dei padroni terrieri che violentavano le contadine. Insomma, poteva accadere, ma se è successo, di riferimenti storici non ve ne è alcuna traccia.

Ed infine l’orgasmo femminile: non è vero che l’attenzione verso la sua esistenza è nata con i movimenti femministi. La sua importanza è andata scemando dalla fine del medioevo. All’interno di questo “periodo buio” del genere umano, l’orgasmo era infatti celebrato a tal punto che si riteneva che la mancanza dello stesso non consentisse di avere figli.

 

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