Masterful Manager 4 e Forced sexual assault: quando il titolo non c’entra nulla

Trovare dei giochi gratuiti da recensire è spesso più difficile di quanto sembra, soprattutto quando si rigetta  come normale che sia la violenza e si cerca di trovare qualcosa che sia contemporaneamente eccitante e divertente da presentarvi. E’ stato il caso di Masterful Manger 4 e Forced sexual assault. Le immagini di preview mi hanno fatto pensare che il titolo non corrispondesse al gioco. Ed avevo ragione.

In particolare per Forced sexual assault.  La storia infatti riguarda un semplice intercorso sessuale tra il protagonista, un ragazzo abbastanza possente, e una ragazza con gli occhiali, inizialmente timida al solo mostrare del suo seno. Andando avanti nel semplice gioco, mi sono resa conto del perché avesse questo titolo totalmente sbagliato.

Il protagonista è infatti uno di quelli che in una di videogiochi hentai conosciuta ma dai pochi episodi aveva approfittato di una ragazza più volte: la prima appena diciottenne abusando di lei in casa, e la seconda volta la momento della vendetta della giovane, non avvenuta perché quest’ultima circuita sessualmente. La capacità di questo personaggio è infatti quella di riuscire a gestire le storie a suo favore, convincendo, grazie alla sapiente arte del cunnilingus, le donne a fare ciò che lui vuole.

Per quanto riguarda Masterful Magic, beh, credo di non aver mai riso così tanto avendo a che fare con un hentai, e quindi un videogioco erotico. Non manca ovviamente della sana azione lesbo, o eterosessuale tra i protagonisti, ma il tutto inizia in una piscina, con la rivalità tra due donne (qualcuno poi mi dovrà spiegare perché di una piscina olimpionica sono le nostre atlete portano bikini stringati che coprono a malapena i capezzoli, n.d.r) in pieno stile manga. Costumi che volano, botte da orbi e per rendere inoffensiva l’avversaria, una masturbazione lampo. Pazzesco! Specialmente il secondo vi consiglio di cercarlo. Perché se la versione nella quale mi sono imbattuta è da morir dal ridere, ed è la demo, figurarsi cosa possa essere l’intero gioco.

 

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