Gay for pay: più violenti con le compagne

Oggi parliamo di pornografia, analizzando uno strano trend che si sta man mano consolidando: quello dei gay for pay che nella vita fuori dal set diventano violenti con le proprie compagne. Pirma di tutto, inutile dirlo quasi, la violenza sulle donne è totalmente esecrabile. Ma il problema è ancora più ampio: perché diversi elementi  questa categoria di attori pornografici si comporta in questo modo? Cosa scatta?

Prima di tutto spieghiamo chi sono i gay per pay: vengono così definiti quegli pornoattori  etero o bisessuali che recitano in film porno gay per compenso. Questo potrebbe aprire tutta una serie di elucubrazioni sul fatto che si tratta (quasi sempre) di  un fattore meramente economico, ma vogliamo accantonare questo discorso per concentrarci sul dato: una percentuale discreta di gay for pay hanno fatto registrare episodi di violenza domestica ed aggressione con le proprie moglie  le proprie fidanzate.

E non si tratta come nel caso più famoso che le cronache purtroppo ci regalano, di personaggi passati come Ryan Idol (al secolo Marc Anthony Donais, n.d.r.) che è in attesa di giudizio per tentato omicidio nei confronti della sua ragazza, ma anche di attori attualmente in carriera al momento dei fatti. I più esperti del settore ricorderanno sicuramente Mark Dalton.

Quel che bisogna analizzare, detto fuori dai denti, è se a questo comportamento corrisponde ed in quanta misura, la frustrazione dei soggetti protagonisti. Insomma,  vi sono anche esempi di attori che hanno scoperto di essere omosessuali proprio grazie al loro lavoro. Grossolanamente si potrebbe parlare di repressione. Ma qui il problema è più ampio e variegato.

Perché non ha senso vivere una vita che non soddisfa pienamente salvo poi divenire delle persone irriconoscibili e violente.  Il solito problema dell’accettazione di se? Forse.  La necessità per queste persone di seguire anche un discorso riabilitativo a livello psicologico? Senza dubbio: non solo per smettere di sfogare sulle proprie compagne la loro rabbia, ma anche capire cosa realmente desiderano dalla vita.

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