Il porno tra un sospiro di sollievo: nessun attore contagiato

Un falso positivo che, dopo giorni di preoccupazioni e attività interrotta, ha fatto tirare un sospiro di sollievo all‘industria americana di film porno. Poche settimane fa, infatti, la produzione di film a luci rosse era stata momentaneamente messa ko a Los Angeles dopo un annuncio: un attore era risultato sieropositivo.

Diciamolo pure: non era vero. Il test è stato ripetuto e la persona in un primo momento considerata malata è risultata essere sana come un pesce. Meglio così, certo, ma i dubbi rimangono.

Come ricorda infatti la stampa statunitense, l’abitudine di testare gli attori porno regolarmente per scoprire se abbiano contratto malattie sessualmente trasmissibili non significa garantire la massicura sicurezza a tutti i lavoratori del settore che non utilizzano i condom sui set.

Michael Weinstein, presidente della Aids Healthcare Foundation di Los Angeles, è stato chiaro:

Anche se il test è ormai in grado di captare l’Hiv dal momento dell’infezione, non è certo un sostituto del profilattico. Ci sarà sempre un ‘periodo finestra’ in grado di nascondere i contagi più recenti.

Duro farlo capire a chi, grazie al porno, ha creato un business e non vuole rischiare, per un preservativo, di veder andare giù il suo castello.

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