Chiede di vietare cetriolo alle donne perchè ricorda pene

Ferme tutte donne! Da domani via lo sguardo da cetrioli e banane, sono frutti del peccato! Bisogna scherzarci un po’ sopra, altrimenti leggere dell’ennesimo esponente religioso, questa volta mussulmano, che chiede di vietare alle donne il cetriolo e le banane, o meglio il loro acquisto non “accompagnate” da uomini o familiari (sempre di sesso maschile) perchè molto simili in aspetto al pene maschile, rischia davvero di condurre verso l’esaurimento nervoso.

Come è possibile che molta gente non riesca a vedere cetrioli e banane per quello che sono, ovvero ortaggi e frutta? Un detto molto saggio recita che la malizia è negli occhi di chi accusa.  E mai assunto può essere considerato  più vero. Entriamo nello specifico del caso. La notizia è stata riportata dal quotidiano  el-Senousa, dove in merito è stata chiesta una consulenza ad uno sceicco attualmente ancora sotto anonimato, il quale ha espresso il suo singolare giudizio, decisamente malizioso e retrogrado, sull’aspetto delle verdure ed il comportamento che le donne dovrebbero tenere nei confronti delle stesse.

Ora, fermo restando che con molta probabilità anche un cardinale cattolico vecchio stampo potrebbe essere portato a fare commenti simili, lo sceicco in questione sostiene che le donne che decidano di consumare questi particolari cibi dovrebbero essere tenute sotto stretta sorveglianza da un uomo, meglio se marito o padre, e che dovrebbero consumarli tagliati a piccoli pezzettini. Consumare il cetriolo o la banana per intero, tenendoli in mano, potrebbe portare ad indurre la donna in pensieri osceni, data la somiglianza con il pene maschile, e richiamare una fellatio in piena regola.

Quando ci si trova davanti a notizie di questo genere, la prima reazione è ovviamente quella di farsi una sonora risata: come fare a prendere sul serio tali “consigli?”. Poi però ci si mette a riflettere alla condizione della donna, in alcuni luoghi del mondo sottoposta ancora a “leggi” morali di questo tipo… e la voglia di ridere un po’ passa.

Photo Credit | Thinkstock

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