Sexy Machines, quando la robotica sfida il sesso

Guardate sempre oltre. Le bambole gonfiabili non vanno più tanto di moda. Non sono da buttare, certo, ma oggi si può pretendere di più. Magari una vera e propria macchina con cui fare sesso.

La dimostrazione è avvenuta al recente Euron Roboethics Atélier, la cinque giorni organizzata dalla scuola di robotica di Genova, ove si è parlato anche di sesso. A fornire il ‘la’, l’azienda tedesca Andydroids con a capo Michael Harriman, meccanico aeronautico di Norimberga.

Ebbene, sappiate che le sue bambole-robot sono una favola. Il meglio che la robotica sessuale potesse chiedere. Il meglio che gli uomini potessero sognare. Tutte dotate di un cuore artificiale che accelera i battiti durante il rapporto sessuale, e addirittura un radiatore che fa aumentare la temperatura corporea per simulare l’eccitazione. E non finisce qui. Le bambole robot del sesso, infatti, sono dotate di uno speaker per riprodurre i gemiti, di un telecomando per muovere i fianchi e un sistema per l’emissione di finte secrezioni. Pazzesco.

E questo mondo è in continua rivoluzione. Il top della produzione si chiamerà ad esempio Linny, sarà una bella bambola alta 185 centimetri e avrà un costo stimato intorno ai 6mila euro. Ma non sono certo da buttare anche le bambole prodotte dalla Kokoro, una delle principali società di robotica del Giappone. Per la precisione, sex dolls sosia che nascondo grazie a un calco in silicone del corpo del cliente. Addirittura, le espressioni facciali dell’acquirente vengono riprodotte meccanicamente. Il tutto per ben 20 milioni di yen, una cifra come 155 mila euro circa.

Una cosa è certa: il futuro del sesso passerà anche attraverso queste macchine. O almeno è quello che ha spiegato Henrik Christensen, docente di Robotica all’Università di Stoccolma. Secondo il professore, tempo qualche anno e poi, massimo nel 2015, la gente comincerà a far sesso normalmente con i robot.

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