Sesso e terza età: riscoprire il piacere

Viene quasi affrontato come un tabù, ma se non ci sono problemi fisici di sorta che impediscano alla coppia di vivere l’intimità, perché non parlare di sesso e terza età? Nell’immaginario collettivo, ed è innegabile, arrivare alla parte “anziana” della propria vita diventa quasi sinonimo di castità. Insomma, quanto vi sentireste bene a parlare di sesso con vostra nonna? Nel mio caso, io ad esempio benissimo, ma questo dipende dal modo in cui la persona anziana vive la propria sessualità.

Tralasciando il capitolo “chiacchierate imbarazzanti”, rimane comunque un dato di fatto che soprattutto in base all’aspettativa di vita di ogni persona non è più possibile prescindere da un rapporto bi-univoco tra essere under 65 ed il sesso. E non si può fare i finti scandalizzati. Il desiderio non è una macchinetta che si esaurisce. Certo, nel caso della donna la menopausa e lo squilibrio ormonale possono influire, ma sono molte le donne che continuano ad avere una libido immutata. Così come gli uomini che ancora vogliono godere delle gioie del sesso.

Una volta sistemati quei piccoli problemi, ove presenti, relativi proprio all’essere anziani ed ad una sorta di indebolimento del corpo (difficoltà di erezione per lui, secchezza vaginale per lei, n.d.r.), tutto sta nell’approccio che viene scelto dalla coppia stessa. Non bisogna infatti pensare di possedere le stesse forze fisiche che si avevano a venti anni. Ma nulla toglie che vi possa essere una riscoperta del piacere basata su un lungo approccio preliminare fatto di baci, carezze e massaggi.

Il punto di forza di un rapporto in questo caso deve essere la capacità di lasciarsi andare, di bearsi delle sensazioni che si provano, come accade un po’ con il sesso tantrico, dove la penetrazione ma più che altro il ritmo sono elementi che debbono essere rivisti sotto altri canoni in grado, con la padronanza degli stessi , di amplificare il piacere.

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