Sesso e matrimonio: dove finisce l’attrazione?

sesso matrimonio attrazione

Sesso e matrimonio sono due elementi che in teoria dovrebbero andare avanti in comunione ed accordo, ma che spesso si rivelano essere l’uno la tomba “ideale” dell’altro. Con un solo risultato: dopo essersi infilati l’anello al dito sembra che il sesso venga a mancare e che la sua mancanza porta ad una caduta drastica della tenuta del matrimonio. Come regolarsi?

Sesso e matrimonio, mai dare per scontato

Quando ci si sposa, sembra quasi che l’unione in qualche modo venga data per scontata. “Io ti amo, tu mi ami” e finisce tutto lì. Tolta qualche acrobazia sessuale dettata dal viaggio di nozze e dall’euforia iniziale, dopo qualche tempo tutto tende automaticamente a sgonfiarsi, con disperazione di entrambe le parti della coppia in realtà, che non capiscono come tutto questo possa accadere. Quello che bisogna evitare di fare in questo caso in prima istanza è dare per scontato l’altra metà della coppia, puntando a stupirla, corteggiarla e sedurla soprattutto, come si faceva ai primi tempi della relazione.

Sesso e matrimonio: sperimentare a letto

E venendo al punto dolente, quello che bisogna fare per evitare che il matrimonio diventi la tomba del sesso, è continuare a sperimentare nuove sensazioni. Giocare, continuare a conoscersi, non smettere mai di “assaggiarsi” nel vero senso della parola. Si può partire da particolari massaggi grazie agli oli e le creme, fino ad arrivare alla sperimentazioni di pratiche sessuale un po’ kinky o comunque fuori dalla routine della coppia. Si possono inserire con cautela i sex toys nel rapporto sessuale focalizzandosi sulla ricerca del piacere del partner, facendogli capire che una scelta simile viene presa solo per aumentare il piacere dell’altro e cementare l’unione. Sembra una stupidaggine, ma spesso dopo sposati ci si sente un po’ abbandonati a se stessi.  E basta veramente poco per continuare ad amarsi, soprattutto a letto, con soddisfazione e senza problemi di sorta. Che ne dite?

Photo Credit | Thinkstock

Condividi l'articolo: