Sesso, in svizzera arrivano i garage dedicati

Cooletto tenta di tenervi perennemente aggiornati sulle novità inerenti al sesso. E mai come in questo periodo ci è capitato di segnalarvi novità in merito alla prosituzione. Un trend particolare, reso strano dal fatto che nel nostro paese tale attività è illecita.

Basta però mettere piede fuori dai nostri confini per scoprire che si tratta di una pratica altrove legalizzata, e non solo remunerata adeguatamente, ma fonte di contributi pensionistici. L’ultima novità del settore, proveniente dalla Svizzera, sono i garage del sesso.

A partire dal 2012, nella cittadina elvetica di Zurigo, le prostitute ed i loro clienti potranno avere la pace necessaria ai loro incontri in appositi “cubicoli” realizzati in una strada posta alla periferia ovest della cittadina, che non dobbiamo dimenticarlo, è uno dei maggiori centri economici dello stato. E’ stato lo stesso comune a dare notizia di questa iniziativa.

Si tratta di una scelta presa dopo aver visto come tale modello, già introdotto in landa ed in alcune città tedesche, funzioni in maniera adeguata. Una necessità di pulizia ed ordine che il responsabile della polizia, Daniel Leupi, esponente dei Verdi, sente in maniera molto forte al punto da indurlo a fare un viaggio esplorativo in materia lo scorso anno.

Immaginate, come accade analogamente da noi, prostitute a fare del sesso orale per la strada. Uno spettacolo incivile. In grado di essere eliminato attraverso la costruzione di questi garage.

Questi particolari box ad ore, non solo allontanano la prostituzione dalle strade e dalle zone abitate garantendo il decoro dei quartieri, ma sono espressamente pensati anche per garantire una maggiore sicurezza alle donne, data la presenza, tra le altre cose di una associazione di consulenza per le lavoratrici del sesso.

In attesa della costruzione di questi garage, previsti per la consegna come già anticipato nel 2011, si è deciso per la “tolleranza” nei confronti delle lavoratrici, fermo restando che le stesse debbono impegnarsi a “lavorare” solo tra le 22 e le 5 del mattino, momento nel quale il resto della popolazione dorme.

 

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