Sesso estremo fa esplodere protesi al seno?

sottomissioneIl sesso estremo può portare alla rottura delle protesi al seno. Specialmente se il silicone è quello difettoso dell’azienda Pip, risultato cancerogeno e piombato al centro delle cronache mondiali per la sua pericolosità. Sebbene lo scandalo sia giustamente scoppiato in diverse parti del globo, l’Australia, nella criticità della situazione rischia di passare come la giullare ninfomane della situazione. Il motivo? Va ricercato nell’altissimo numero di sostituzioni già effettuate e derivanti da sesso spiunto ed hardcore.

E non stiamo parlando di pornografia e pornostar varie che magari per lavoro possono andarci giù più pesante del normale, ma di normali donne che regalatesi un intervento di protesi al seno sono dovute poi tornare dal chirurgo plastico per farsi sostituire gli impianti per via della troppa irruenza dimostrata nel rapporto sessuale. Immaginate la scena. Lei a letto con il compagno, magari impegnata in una cavalcata di quelle selvagge modello “Basic Instinct” e mentre lui si trova impegnato a saggiare la mercanzia… puff, gli scoppia una tetta in mano.

Al bando scene splatter ovviamente, ma è naturale che se una protesi al seno scoppia, viene a mancare la giusta “consistenza” nel seno, verificabile anche al semplice tatto. Onestamente non so come si possa affrontare una situazione del genere. Sia nell’immediato con la persona con la quale ti ritrovi nel letto, sia per ciò che riguarda l’approccio con il medico. Immaginate di recarvi dal vostro chirurgo e raccontargli: “Sa, ero a letto con mio marito ed ad un certo punto si è afflosciato tutto, ho il timore che mi abbia legato troppo stretto questa volta mentre eravamo impegnati nel bondage“.

Insomma, a prescindere da come la si guarda la situazione appare decisamente imbarazzante. Sarebbe però interessante capire, tralasciando il problema della PIP quanta resistenza abbia effettivamente una protesi al seno “non difettosa” se sollecitata in maniera troppo forte nell’atto .

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