Racconti erotici: Il tempo colpisce ancora (Ultima parte)

Appuntamento ogni domenica e lunedì con i “Racconti Sexisti” di Miss Lucy

(Segue dalla Prima Parte)

Il libro in quel momento non esisteva più, cade a terra chiuso dei suoi contenuti e significati. Inizio ad accarezzarla cercando di scoprire delicatamente il suo corpo, mentre lei attua movimenti di estremo piacere al mio tocco. Sentire la sua pelle mi mandava in delirio e l’ho inondata dei miei baci e carezze in tutto il corpo, ora avevo preso in mano la situazione. Le tolgo il vestito attraente che aveva mostrato e mi dedico ad apprezzare il suo collo e il suo seno. Le alzo le braccia, alterno baci sulle sue labbra e sento i nostri respiri concedersi in affanno.

Le lego i polsi al letto e le bendo gli occhi, lei mi guarda stupìta, è una che ha sempre tutto sotto controllo, ma in quel momento doveva solo lasciarsi andare… Legata e bendata inizio il mio gioco di infinita sensualità. Mi spoglio e avvicino la mia nudità alla sua e modello ogni suo centimetro senza fretta. I suoi gemiti si fanno più sentiti e andiamo in delirio in un vortice forsennato di godere, la penetro con le mie dita e spingo nel possederla. Appagate da tanta maestosità arriviamo insieme all’orgasmo, con definizioni che non hanno andamento.

E’ un distruggersi a volte il sentire odori. La slego e le tolgo la benda, lei mi bacia con trasporto e con le sue mani cerca il mio corpo, il mio sesso. La mia “Testa Rossa” era un fuoco acceso che non smetteva di far luce. Siamo ancora eccitate, e mentre lei è ansiosa di entrarmi dentro, la seguo nello stesso istante con la sua medesima azione, ma su di lei. Le nostre menti non decidono più, il nostro piacere è un’euforia che non ha limite. Le mie dita sono di nuovo dentro di lei e le sue dita dentro la mia “Testa Rossa“, e in quello stesso momento siamo divorate dal delirio più appagante, con un ballo di sintonia che mollava il tempo. Arriviamo ancora all’orgasmo con furore, bagnate del nostro punirci, del nostro donarci. Ci accarezziamo e cerchiamo di respirare, di sentire ancora i nostri battiti, che all’occasione erano molto frenetici.

Io ho ancora voglia di lei, e come una pistola di un interessante calibro, arrivo alla sua intimità con la mia bocca e inizio a leccarle il clitoride e a baciare quelle labbra diverse, ma pur sempre sue. Lei ha ancora voglia di me, come una pistola che aspetta il suo calibro. Ero un proiettile che lasciava il segno, la mia arte era anche questo. Sembriamo impazzite di godere solo di noi, e sfidare lo stesso tempo che ci ha fatte aspettare. Arriva un altro orgasmo… Ci addormentiamo abbracciate.

Io sono strana, corteggio quando una relazione è già iniziata, mi piace alimentare il rapporto, stupire e arricchire ogni giorno la persona con cui sto.

Al mattino, appena svegliate, ci guardiamo, ci sorridiamo, ci accarezziamo, ci baciamo. La colazione arriva in camera e mentre cerchiamo di capire che il giorno è iniziato, lei mi chiede se è un’altra preda caduta nella mia rete o qualcosa di più. Era terrorizzata a lasciarmi ripartire e lo vedevo, ed era la prima volta che parlava di certi argomenti con me e soprattutto che fosse lei a iniziare il discorso. La notte era stata intensa e di passione, voluta da entrambe, ed ora avrei voluto che il tempo decidesse i dettagli. Non ci siamo mai imposte fretta nel capire, perchè farlo ora? Mi dice che è impossibile resistere al mio fascino, al mio modo di pormi e di essere, e che a volte era gelosa di me, anche se non doveva. L’altra sera era furiosa perchè mi aveva vista parlare con quei due tipi, mentre lei cercava di catturare la mia attenzione.

Io mi sono sempre sentita un’atleta in trasferta, senza una meta e una metà. Non voglio avere catene che mi legano stretta senza via d’uscita, forse per un pò, ma non per sempre. Il tempo colpisce ancora…

[N.d.a. Potete leggere altri miei “Racconti Sexisti” sul mio blog]

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