Orgasmo vaginale: tutta una bufala?

Orgasmo vaginale, sì o o? In uno studio pubblicato su ISRN Obstetrics and Gynecology 2011, il dottor Vincenzo Puppo – medico sessuologo del Centro Italiano di Sessuologia (CIS) – ribadisce l’assoluta inesistenza della possibilità di avere un orgasmo vaginale. Si legge infatti:

L’anatomia del clitoride è sempre stata descritta nei libri di anatomia umana, non è stata “scoperta” nel 1998, e l’orgasmo vaginale non esiste!», esordisce il sessuologo in risposta a precedenti articoli pubblicati dai ricercatori Helen O’Connell, Emmanuele Jannini e Odile Buisson.

Troppe ipotesi apparse negli ultimi anni sulla sessualità femminile, ma tutte prive di base scientifica. Leggete ancora:

Nel 1998 una urologa australiana Dr. Helen O’Connell dichiarò che nei libri di anatomia umana la descrizione dei genitali femminili, in particolare del clitoride, era inaccurata, e pubblicò un articolo specialistico in una rivista internazionale dove spiegava, secondo lei, come era veramente l’anatomia del clitoride, cosa che fece poi anche in altri articoli (vedi quello nel Journal Sexual Medicine del 2008) e in congressi internazionali, proponendo nuovi termini per strutture anatomiche vicino al clitoride, come “bulbi del clitoride” (invece del corretto bulbi del vestibolo), “vagina clitoridea”, “uretra clitoridea” ecc., tutti termini che non hanno nessuna base scientifica (alcuni anche “ridicoli”, vedi “vagina clitoridea”.

E il dottor Puppo è irremovibile su alcuni punti:

L’orgasmo vaginale non esiste. Io definisco rapporto sessuale completo/fare l’amore “orgasmo per entrambi i partner con o senza il rapporto vaginale. Alle poche donne che riferiscono di avere l’orgasmo “vaginale” o l’orgasmo del “punto G”, chiedo: “che differenza fa per voi se si chiama, correttamente dal punto di vista scientifico orgasmo femminile”? Chiaramente non fa nessuna differenza per voi, ma lo fa per la stragrande maggioranza delle donne di tutto il mondo che fino a ora si sono sentite “inferiori” o “anormali” e finalmente possono liberarsi di questi “complessi” inesistenti.

Detto tra noi: cosa ne pensate?

Condividi l'articolo: