Orgasmo, storia di un culto e di una chiesa

È una lunga battaglia (e sembra anche disperata) quella che Carlos Bebeacua, eclettico artista spagnolo, sta combattendo da alcuni anni. Nella sua vita, infatti, un unico grande scopo: registrare l’orgasmo come culto. E non mancano un dio e una chiesa a riguardo.

Erano infatti i primi anni Novanta quando Bebeacua fondò la Chiesa della Madonna dell’orgasmo, ispirandosi a un suo dipinto che scatenò non poche polemiche durante la memorabile Fiera Mondiale del 1992 a Siviglia. Da lì, una serie di eventi criticabili come il suo autonominarsi cardinale, facendosi portatore di un credo: il genere umano deve adorare l’orgasmo come simbolo di un essere superiore.

Il concetto di Carlos?

L’orgasmo è oggi la massima sensazione di lussuria. Questo non significa però che debba essere identificato sempre con l’eiaculazione e il piacere sessuale. Si può infatti raggiungere l’orgasmo attraverso l’arte o guardando un paesaggio o pensando wow!

Peccato però che a oggi, la sua intenzione di dare ufficialità alla religione dell’orgasmo – una battaglia intensificatasi a partire dal novembre 2008 – non sia andata a buon fine. In Svezia ad esempio, i giudici hanno fatto sapere che la Chiesa della Madonna dell’orgasmo non potrà mai beneficiare dei diritti spettanti alle altre fedi.

Il motivo? Per la Corte suprema amministrativa (Regeringsrätten), la richiesta di riconoscimento ufficiale non può essere convalidata a causa del nome adottato dal santuario, ritenuto offensivo dagli aderenti ad altre fedi (tra questi, i cristiani locali appartenenti alla comunità di Lövestad, in primis). La parola Madonna, infatti, è solitamente interpretata come un riferimento alla Vergine Maria.

La vicenda dunque continua e qualcuno, in maniera anonima, invita oggi l’artista a non arrendersi e a continuare a venerare con caparbietà gli orgasmi di tutto il mondo. Che siano in coppia o davanti a un paesaggio da togliere il fiato, poco cambia. Meglio però che non ci siano bambini in giro.

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