La zoccola etica? La storia di Jade

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La zoccola etica. Perdonateci in anticipo se da queste parole in poi faremo un utilizzo estremo di ironia e nonsensi perché non potevamo fare a meno di riportarvi questa notizia ma davvero non sappiamo come fare per rimanere seri. Questa è la storia di Jade, insegnante di 37 anni.

Talvolta, lo sapete, rimaniamo sconcertati da come il sesso possa essere visto da alcune persone ed alla fine, se nessuno è sfruttato da terzi, ben venga anche la prostituzione, a patto che sia tutelata e sicura. Ma quando ci troviamo davanti a testimonianze come quella di Jade, un po’ rimaniamo sconcertati. Tendiamo a non giudicare quando si tratta di sesso (o non eccessivamente). E non abbiamo problemi con chi ammette di vendere il proprio corpo per denaro o di essere persona non fedele. Ma le storie di poliamori, scusateci davvero se le vivete, lasciano un pochino il tempo che trovano per noi.

La donna, che lo ripetiamo, ci tiene a definirsi una zoccola etica, nella vita è una persona come tante: un lavoro, buona capacità di linguaggio e sette partner sparsi in tutto il mondo: sei uomini e una donna. L’eticità della sua “scelta” consta nel fatto che tutti quanti sanno dell’esistenza degli altri. La loro collocazione? Uno a Bologna, uno a Milano, 3 in California e due a Berlino.  Non sappiamo se adorare Lucignolo o deprecarlo per aver dato spazio a questa storia.

Che poi in realtà abbiamo sbagliato approccio. Perché non si tratta di prostituzione come pensavano confusi all’inizio, ma di relazioni poliamorose, vissute anche dai suddetti partner, in incroci che non riusciamo a non immaginare come una fitta rete di coincidenze ed impegni. Legami multipli, sesso rigorosamente individuale per non complicare le cose. Per quanto la nostra mente un tantino perversa ci voglia spingere ad approfondire le relazioni sessuali tra i vari partner ci chiediamo: servirà un agenda per tenere conto di chi esce con chi? E’ davvero così semplice gestire tutto quanto?

Photo Credit | Thinkstock

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