ClubVibe: un piacere a colpi di musica

Musica, vibrazioni e piacere fisico. Se amate la musica e adorate stimolare il vostro partner in modi sempre originali e inaspettati, date un’occhiata a questo accessorio e stupitevi perché le serate in discoteca potranno dimostrarsi più divertenti che mai…

ClubVibe è un prodotto creato da OhMiBod che, dietro ad una scatoletta nera e assolutamente innocua, nasconde qualche oggetto davvero particolare. Aprendo la confezione potrete trovare un paio di slip da donna neri in cotone e morbido pizzo, un dispositivo a cui dovrete attaccare un cavetto, delle batterie e un altro strumento piccolo e colorato al quale è attaccato un altro filo, più sottile.

Sarà proprio quest’ultimo piccolo aggeggio (o come viene chiamato dai produttori, acsexsorie) a regalarvi piaceri intimi inaspettati vibrando al ritmo della musica che state ascoltando proprio dentro la vostra lingeria in dotazione.
Il piccolo cilindro potrà infatti farvi vibrare di piacere secondo tre ritmi diversi, in accordo con l’ambiente in cui vi trovate: mettetevi in modalità ambient (per un piacere lungo e intenso), disco (per raggiungere il piacere più velocemente) oppure in modalità personalizzata collegando il piccolo aggeggio al vostro iPhone o iPod per collegarvi alla musica che state ascoltando.

Stupiti? Ebbene, non è finita qui perché una volta acquistato il magico strumento potrete collegarvi sul sito web dell’azienda produttrice e collegare il vostro vibratore personale al pc e godere dei pezzi musicali caricati in rete oppure i successi più ascoltati creati apposta dai djs di tutto il mondo o le vostre canzoni preferite sempre aggiornate e in accordo con le ultime hitlist delle classifiche internazionali.
Siete tipi romantici? Connettete il vostro ClubVibe e fatelo vibrare al ritmo di Fireworks di Katy Perry, preferite invece il sound più rock e scatenato? Divertitevi sul ritmo dell’ultimo singolo dei Black Eyed Peas, The Time (Dirty Bit), cover del mitico musical movie Dirty Dancing… Musica maestro!

[Photo Credits examiner.com]

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