Bambole del sesso: l’avventura tedesca

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Anche i freddi teutonici amano scaldarsi con le bambole del sesso. Ed in particolare con quelle di Gummipuppen, che da semplice sito di dolls gonfiabili si è trasformato in una vera e propria fabbrica di donne di silicone grazie alla curiosità prima ed all’impegno poi del suo acquirente e possessore. Donne di plastica… che sembrano vere.

Non è la prima volta che affrontiamo qui su Cooletto il discorso delle real doll. Sappiamo come molte persone, spesso e volentieri “allergiche” alla vita di coppia, abbiano trovato un buon compromesso con questi feticci femminili. Il loro costo si aggira intorno ai 5mila euro (o qualcosina di più a seconda della personalizzazione N.d.R.) e sono nonostante questo molto richieste. Ma ciò che ha attirato la nostra attenzione sulla fabbrica tedesca non è la doll o la sua predilezione da parte dei tedeschi, quanto la storia stessa della fabbrica ed il suo approccio attuale al mercato dell’oggettistica sessuale.

L’attuale proprietario, Michael Wendt, 44 anni, ha rilevato il sito per 385 marchi nel 1998, ed unendo una certa passione per il sesso alla voglia di fare, ha imparato lui stesso a costruire queste bambole in silicone, avvalendosi di altri collaboratori e mettendo vita ad un fabbrica di oggetti sessuali conosciuta in tutta la Germania e dal mercato fiorente in tutta europa.  Il bello del suo approccio, oltre alla perfezione ed alla cura impiegata in ogni dettaglio, a partire dalle sopracciglia fino alla più rosea sfumatura del capezzolo, è che non ha creato un modello di lavoro chiuso. Per ciò che riguarda il marketing, se il progetto ha una certa serietà o e consente di fare della pubblicità divertente, dona anche ai privati delle bambole gonfiabili e per ciò che concerne l’occupazione, se necessario predilige dei bandi aperti a chiunque per la creazione di sempre nuovi modelli di real doll e di parti anatomiche da vendere.

Insomma, vi è anche la possibilità di divenire un sex toys se si risponde ai suoi annunci!

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